Debutta in prima assoluta al Teatro Garage di Genova (Sala Diana), il 25 e il 26 febbraio lo spettacolo “I RICORDI DI MILENA, LA DANZA DELLE FOGLIE”
Debutta in prima assoluta al Teatro Garage di Genova ( Sala Diana), il 25 e il 26 febbraio, I RICORDI DI MILENA, LA DANZA DELLE FOGLIE, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Emanuela Rolla, sul toccante tema dell’Alzheimer.
I RICORDI DI MILENA, LA DANZA DELLE FOGLIE fa parte di un progetto più ampio, patrocinato da Federazione Alzheimer Italia e Associazione Alzheimer Liguria che Cristina Perico, Luca Maschi ed Emanuela Rolla – portano avanti da più di un anno con l’intento di sensibilizzare e portare alla luce una patologia di cui purtroppo spesso, si tende a non dare la giusta rilevanza. Oltre allo spettacolo teatrale è prevista l’uscita di un cortometraggio, “Milena, la danza delle foglie”, a cui è dedicata una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation.
Al centro dello spazio una sedia, su quella sedia un corpo scomposto, stanco. Il corpo ha una memoria nonostante la frattura. Nello spazio intorno molte scatole, come se fosse un “non spazio”, residui di ricordi che esistono ancora chiusi dentro le scatole della propria memoria; pochi oggetti simbolici di una quotidianità, sul fondo una parete, anch’essa di scatole, e su di essa la vita di Milena fermata su dei post-it. Ogni post-it un ricordo, un appunto – come bloccato nel più breve tempo possibile per non dimenticare. In questo spazio senza un tempo e una dimensione precisa si muove Milena, la protagonista di questo atto unico teatrale che vede Emanuela Rolla autrice, interprete e regista.
Milena un’ex ballerina e insegnante di danza che ha conosciuto la bellezza di questa arte a livello internazionale, ora con una sentenza: Alzheimer precoce.
“La malattia apre la porta su ciò che c’era o forse su ciò che non c’è mai stato prima di essa. Un racconto che ha come fulcro la ricerca dell’identità nonostante i ricordi si cancellino e che sfiora da vicino una malattia che non riguarda solo la perdita di memoria ma anche la solitudine_ annota Emanuela Rolla. “In questo stare, come una foglia trasportata dal vento, il corpo ricorda nonostante tutto. Un racconto che nasce da un flusso poetico. C’è un tempo esteriore, ormai non più alleato, e c’è un tempo interiore: diverso, a tratti confuso, sospeso”.
Milena tenta di muoversi nella sua quotidianità fatta ormai di frammenti. Tutto ciò che è stata, ora è fissato sulla parete: per ogni post it un ricordo fino a tracciare un puzzle della sua vita.
Il corpo ha una memoria nonostante la frattura: lei che danza come quando aveva 18 anni o forse come quella bambina che è stata. Nonostante la malattia, qualcosa dentro di lei è ancora bellissimo. E proprio la danza rimane uno dei suoi pochi legami con il mondo, il filo che collega la realtà all’oblio in cui si trova la sua mente. Un continuo costruirsi e de-costruirsi tra momenti di lucidità e altri di oblio.
“Il sottile moto dello stare al mondo, l’ondeggiare del corpo di Milena vuole essere un inno alla vita, o meglio alla vita oltre alla vita. Perdersi in una pagina, ogni volta diversa o forse sempre la stessa, della propria esistenza è il centro della storia”_ spiega Cristina Perico, regista del cortometraggio e una delle creatrici del progetto.
Questo progetto è un viaggio che ha sulle spalle 12 mesi di lavoro, nato grazie all’incontro dì sensibilità e visioni, frutto di un intenso lavoro di preparazione attoriale con Susan Batson e Carl Ford del Susan Batson Studio di New York, e Beatrice Pelliccia per la sessione di prove.
“Un progetto e uno studio su di un tema a noi molto caro per motivi personali, che mi e ci accompagna ormai da più di un anno, abbiamo iniziato a novembre del 2022, come artista sento che se posso dare voce a questo delicato e profondo tema, allora avrò modo di dare luce in qualche modo, a chi non ne ha, perché l’Alzheimer è una malattia che non lascia speranza e per questo terrificante_ continua Emanuela Rolla– “ E parlare di questa malattia è fondamentale per non lasciare soli chi è travolto da essa: malati e famigliari. I malati di Alzheimer hanno una vita oltre la vita: molte cose, immagini, ricordi, volti scompaiono per sempre, altre sensazioni emergono come da un mondo parallelo portando con se emozioni devastanti come frustrazione, confusione, paranoia. La nostra protagonista, Milena, affronta in questa giornata il passaggio dalla lucidità all’oblio. Di questa malattia, con un suono e una pronuncia non facilissime Alzheimer, si ha troppa paura perché è subdola, si confonde all’inizio del suo arrivo con la quotidianità.
Questo spettacolo nel mio cuore è dedicato a mia nonna Milena: A Milena, con tutto l’amore che forse non ti ho mai detto abbastanza”.
Un minuto può sembrare un’eternità e un giorno può essere vissuto come 1 ora.
Lo sguardo è perso. Chi sono? Quanti anni ho? Cosa mi circonda? Milena cerca Milena, forse ancor prima della malattia. Una lotta per non dimenticare anche l’ultimo ricordo che si ha di sé. E in quel ricordarsi sentirsi se stessi e sapere di essere appartenuti a un qualcosa. Come un mulinello di foglie secche mosse da una corrente d’aria, Milena diventa come una di quelle foglie, che continua a muoversi leggera, in una danza con il vento.
Al progetto del cortometraggio “Milena, la danza delle foglie” si può contribuire con una donazione alla campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation.
Per maggiori informazioni e per sostenere il progetto:
https://www.produzionidalbasso.com/project/milena-la-danza-delle-foglie/