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Su Rai 1 “A sua immagine” racconta le storie di Tor Bella Monaca

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In “A Sua immagine”, il programma di approfondimento religioso di Rai Cultura in onda sabato 25 febbraio alle 16.00 su Rai 1, Lorena Bianchetti incontra Tiziana Ronzio

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Tor Bella Monaca, a Roma, è il quartiere con la maggiore incidenza di patrimonio pubblico: l’82% del totale sono case popolari. Un quartiere difficile, con un alto tasso di povertà e disagio sociale, dove la criminalità controlla in particolare le piazze di spaccio. Una periferia con luci e ombre. In “A Sua immagine”, il programma di approfondimento religioso di Rai Cultura in onda sabato 25 febbraio alle 16.00 su Rai 1, Lorena Bianchetti incontra Tiziana Ronzio, una donna semplice che di lavoro fa la portantina e che, insieme ad altri abitanti del quartiere, non ha aspettato che le cose cambiassero dall’alto. Ha iniziato a ripulire lo stanzone a lato dell’androne di ingresso della Torre in cui vive e ne ha allontanato degrado e spaccio.
Le iniziative di pulizia e cura del parco hanno attirato anche i giovani che hanno abbellito la zona con murales. Tiziana con l’associazione “Tor più Bella” è diventata un riferimento per tanti abitanti del quartiere, ma è anche finita nel mirino della criminalità organizzata subendo quotidianamente minacce e aggressioni tanto da rendere necessaria la vigilanza della polizia 24 ore su 24. “Quando abbiamo iniziato – dice Tiziana – sapevo che non sarebbe stato semplice, se le difficoltà superate e la paura da affrontare equivalgono a lasciare ai nostri figli un mondo migliore, a partire dalle strade in cui viviamo tutti i giorni, ne sarà valsa la pena”.
A seguire “Le Ragioni della Speranza” con don Marco Pozza, cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova. Dopo la Terra Santa, la Giordania, l’Armenia, don Marco commenta il Vangelo della Quaresima e del dopo Pasqua dalla Turchia, prima del tragico evento e non nei luoghi del terremoto.
Alla bellezza naturale, al paesaggio incontaminato, all’ospitalità della gente, si aggiungono testimonianze storiche e archeologiche che svelano un messaggio ancora presente. Anche le pietre parlano e raccontano che la Turchia ha assistito alla predicazione degli apostoli (San Paolo, San Pietro, San Giovanni, San Filippo, Sant’Andrea), ad Antiochia venne coniato il termine cristiani, a Efeso abitò Maria, in Anatolia San Paolo fece i suoi primi viaggi missionari, nei Concili ecumenici tenuti a Nicea, Costantinopoli, Efeso, Calcedonia si definì la fede cristiana, fiorirono i primi centri monastici dei padri Cappadoci. La Turchia è a tutti gli effetti una culla del cristianesimo, una seconda patria dopo la Terra Santa, dove ritrovare le proprie radici, la bellezza originaria della fede, un luogo di memoria, di pellegrinaggio, una terra benedetta dalla fatica e dallo slancio dei primi Apostoli e dal sangue dei martiri per riscoprire il cuore della fede. La prima puntata comincia da Istanbul, da Santa Sofia, il capolavoro dell’arte bizantina.
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