Il numero di casi di epatite alcol-correlata è aumentato di oltre il 60% dal 2019 al 2021 in tre ospedali della California e anche in Italia i numeri preoccupano
Il numero di casi di epatite alcol-correlata è aumentato di oltre il 60% dal 2019 al 2021 in tre ospedali della California, con donne e giovani adulti più colpiti, secondo una ricerca presentata al The Liver Meeting.
“Nella prima parte della pandemia, avevamo notato un aumento dei ricoveri per epatite correlata all’alcol”, evidenzia Aalam Sohal, del Liver Institute di Seattle e dell’Università della California, San Francisco-Fresno durante un briefing con i media. “Volevamo valutare durante l’ultima parte della pandemia se l’aumento è stato transitorio o è tornato ai livelli pre-pandemia”.
Sohal e colleghi hanno condotto una revisione retrospettiva utilizzando un sistema di cartelle cliniche elettroniche per valutare il numero di casi di epatite alcol-correlata tra i pazienti che si sono presentati a tre ospedali comunitari a Fresno, in California, dal 2019 al 2021.
L’analisi ha incluso 547 pazienti, confrontando dati demografici, decorso clinico ed esiti.
I ricercatori hanno riferito che il numero di casi è aumentato da 131 nel 2019 a 201 nel 2020 e 215 nel 2021, rispettivamente del 53% e del 64%. Inoltre, il numero di giovani pazienti, di età inferiore ai 40 anni, è aumentato da 30 nel 2019 a 61 nel 2020 e 71 nel 2021, con un aumento del 103% e del 136%.
I risultati hanno anche mostrato che il numero di ricoveri di donne è aumentato da 24 nel 2019 a 55 nel 2020 e 67 nel 2021, con un aumento del 129% e del 179%.
Dal 2019 al 2021, il numero di decessi è aumentato da 20 a 26 e i ricoveri in 3 mesi sono aumentati di 4,45 volte da 18 nel 2019 a 80 nel 2021.
“Questo aumento osservato nel nostro sistema di tre ospedali a Fresno, in California, potrebbe riflettere un problema nazionale più ampio e sono necessari ulteriori studi a livello nazionale per valutare il carico complessivo di questa malattia”, ha affermato Sohal. “Riteniamo che siano necessari interventi urgenti di salute pubblica a livello comunitario, statale e nazionale per frenare questa malattia”.
L’abuso di alcol e i relativi danni a livello epatico non sono un problema solo oltreoceano, i dati italiani infatti sono alquanto allarmanti.
È di pochi giorni fa la pubblicazione del Libro Bianco del Ministero della Salute “Informare, educare, curare: verso un modello partecipativo ed integrato dell’alcologia italiana” che riprende i dati internazionali epidemiologici diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui l’alcol è considerato il quinto fattore di rischio per il carico di malattia globale. Nei 30 Paesi dell’Unione Europea il 5,5% di tutti i decessi sono stati causati dall’alcol, in gran parte per patologie oncologiche (29% dei decessi attribuibili all’alcol), cirrosi epatica (20%), malattie cardiovascolari (19%), incidenti stradali e atti di autolesionismo e violenza interpersonale (28%).
Il problema coinvolge anche i giovanissimi con il fenomeno del binge-drinking tristemente in aumento. L’alcol ha un effetto tossico elevato sui giovani adolescenti che non hanno ancora prodotto gli enzimi che permettono di metabolizzare l’alcol. Per tale ragione gli under-18 non potrebbero assolutamente consumare alcol.
Gli effetti tossici si manifestano innanzitutto sull’organo bersaglio che è il fegato ma anche il sistema nervoso centrale e l’apparato riproduttivo possono subite danni e in casi estremi si può arrivare a un’intossicazione acuta con epatite acuta alcolica e anche coma alcolico che può anche essere mortale.
Sohal A, et al. Abstract 3114. The increase in alcohol-related hepatitis cases during the COVID pandemic: Is it a new normal? Presented at: The Liver Meeting; Nov. 4-8, 2022; Washington (hybrid).