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Claudia Bianca Ceffa in libreria con “L’aspetto del velo”

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Claudia Bianca Ceffa in libreria con “L’aspetto del velo. L’esibizione del copricapo islamico in Europa fra convivenza multiculturale e Stato costituzionale”

Discorrere dell’aspetto del velo nella società contemporanea significa non soltanto riferirsi alla forma con cui questo appare alla vista altrui e per mezzo del quale il viso della donna di fede islamica che lo indossa può essere, o meno, nascosto agli occhi del suo interlocutore.
Il tema implica, altresì, un’attenzione alle complesse questioni giuridiche dischiuse dai crescenti divieti al suo utilizzo in pubblico, sorti in molti ordinamenti europei negli ultimi anni. Tali restrizioni, fondate su una presupposta incompatibilità del velo islamico, talvolta con i dettami del vivere in comune, talaltra con il principio di laicità, pongono sfide importanti agli obiettivi di convivenza multiculturale e alla coerenza dell’identità costituzionale dello Stato di diritto europeo. Questa peculiare attitudine, da un lato, costituisce un tentativo di tutela delle conquiste di civiltà raggiunte in tema di uguaglianza, libertà e dignità senza distinzioni di sesso, anche a fronte del dato di fatto per cui, in alcuni Paesi, il velo rappresenta uno dei simboli dell’oppressione subìta dalle donne da parte di culture patriarcali e oscurantiste. Dall’altro, però, presenta significative criticità rispetto ai principi dello Stato liberal-democratico, specie nel momento in cui pone limiti o divieti a danno di un’identità confessionale fermamente e convintamente rivendicata.

Claudia Bianca Ceffa
, PhD, è assegnista di ricerca in Istituzioni di diritto pubblico presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Pavia ed è docente del Master in Immigrazione, genere, modelli familiari e strategie di integrazione presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dello stesso Ateneo. È autrice di numerose pubblicazioni in materia di diritti costituzionali, con particolare riferimento alla libertà religiosa e all’obiezione di coscienza, di diritto regionale e di integrazione europea.

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