Asma lieve: danni alle piccole vie aeree maggiori nelle donne


Le donne affette da asma lieve presentano un deterioramento di entità maggiore della funzionalità delle piccole vie aeree respiratorie

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Uno studio pubblicato su Annals of Allergy, Asthma and Immunology ha dimostrato che le donne affette da asma lieve presentano un deterioramento di entità maggiore della funzionalità delle piccole vie aeree respiratorie, livelli ridotti di FeNO e contrazioni più rilevanti di questi parametri con l’avanzare dell’età rispetto agli uomini.

Ciò suggerisce l’adozione di valori di cutoff specifici in base al sesso quando vengono utilizzati i parametri legati alle vie aeree respiratorie di piccolo calibro (FEF25%-75%, FEF50%), da soli o i in combinazione con i livelli di FeNO, per predire un risultato positivo al test di broncoprovocazione con metacolina nella diagnosi di asma.

Razionale e disegno dello studio
Per confermare l’ipotesi dell’esistenza di differenze di genere relative alla funzione delle piccole vie aeree respiratorie e dei livelli di FeNO nei pazienti con asma lieve, i ricercatori hanno messo a punto uno studio osservazionale che ha preso in esame 600 uomini e 1.009 donne di età compresa tra i 18 e i 75 anni, con FEV1 pari o superiore all’80% e sintomi sospetti di asma nel corso di un quadriennio (2017-2020).

Gli individui reclutati nello studio erano stati sottoposti a Tc a risoluzione elevata, spirometria, test di broncoprovocazione con metacolina (MCT) e a misurazioni dei livelli di FeNO. Inoltre, 458 uomini e 764 donne del campione di popolazione in studio erano stati sottoposti anche ad esami del sangue, mentre 227 uomini e 382 donne erano stati sottoposti anche ad un altro esame (oscillometria a impulsi: IOS) – un test non invasivo e di facile esecuzione che permette di scoprire l’esistenza di danni delle piccole vie aeree respiratorie prima ancora che la normale spirometria ne rilevi la presenza).

Risultati principali
Complessivamente, 205 uomini e 400 donne si sono caratterizzati per la presenza di iperreattività bronchiale (BHR+), pari al 37,6% della popolazione totale dello studio.

I ricercatori hanno riscontrato una peggiore funzionalità delle piccole vie aeree – misurata in base al flusso espiratorio forzato al 50% (FEF50%), al 75% (FEF75%) e tra il 25% e il 75% (FEF25%-75%) – rispetto agli uomini di pari età tra i pazienti con BHR+.

In particolare, gli uomini con BHR+ presentavano valori di FEF50% (78,6% vs. 72%), FEF75% (67,5% vs. 60,15%) e FEF25%-75% (73,7% vs. 67,4%; P < 0,001 per tutti) significativamente più elevati rispetto alle donne con BHR+, con tendenze simili rilevate con le misurazioni provenienti dall’esame IOS.

I ricercatori avevano postulato all’inizio dello studio che i pazienti avessero un disturbo delle piccole vie aeree in presenza  di due valori di FEF50%, FEF75% o FEF25%-75% inferiori al 65% dei valori attesi – cosa che si è verificata in un numero inferiore di uomini (29,27% contro 46,75%; P = 0,001).

Tuttavia, le donne con BHR+ si caratterizzavano per una migliore funzione delle grandi vie aeree respiratorie, misurata dal rapporto tra FEV1 e capacità vitale forzata (FVC), rispetto agli uomini (81,22% contro 79,94%).
Anche i livelli di FeNO sono risultati significativamente più elevati tra gli uomini con BHR+ rispetto alle donne (42 ppb vs. 29 ppb; P <0,001), con il 43,9% degli uomini con BHR+ rispetto al 31,75% delle donne con BHR+ che mostravano livelli di FeNO superiori a 50 ppb.

Sempre nella popolazione BHR+, i fumatori correnti hanno mostrato livelli di FeNO più bassi (26 ppb) rispetto agli ex fumatori (64 ppb; P < 0,001) e ai non fumatori (46 ppb; P =0,001).

Quando il fumo veniva eliminato dall’analisi come fattore confondente, i ricercatori hanno rilevato l’esistenza di differenze ancora più significative tra i sessi relativamente alla funzione delle piccole vie aeree e ai livelli di FeNO.

L’analisi dei pazienti non fumatori ha inoltre rivelato che le donne con asma si connotavano per una minore funzionalità delle piccole vie aeree e per livelli di FeNO più elevati all’aumentare dell’età, oltre che per un declino più rapido dei livelli di FEF e FeNO rispetto agli uomini.

I valori di cutoff ottimali per prevedere un risultato positivo al test di broncoprovocazione con metacolina sono risultati i seguenti:
– 87,2% per FEF50%, 77,1% per FEF75% e 81,6% per FEF25%-75% per tutti i pazienti, indipendentemente dal sesso
– 86,4%, 76,3% e 81,5% per i parametri sopra indicati, rispettivamente, nel sesso maschile
– 76,9%, 66,8% e 73,7% (P <0.001 per tutti), nel sesso femminile

Allo stesso modo, il livello ottimale di cutoff di FeNO è risultato:
– superiore a 40 ppb per tutti i pazienti
– maggiore o uguale a 41 ppb per gli uomini
– maggiore o uguale a 35 ppb per le donne (P < 0,001 per tutti)

Riassumendo
Sulla base di queste differenze, i ricercatori hanno suggerito che le donne potrebbero necessitare di valori di cutoff specifici in base al sesso durante la diagnosi. Lo studio, dunque, suggerisce che una stratificazione in base al sesso con diversi valori di cutoff potrebbe migliorare le diagnosi di asma lieve.

Nel commentare i risultati, gli autori dello studio hanno definito quanto da loro ottenuto una prova dell’esistenza di differenze basate sul sesso relative alla funzione delle piccole vie aeree e ai livelli di FeNO nei pazienti con asma lieve, che le attuali linee guida internazionali non affrontano nei loro approcci preventivi, diagnostici o terapeutici.

Alla luce di questi dati, pertanto, raccomandano l’implementazione di studi prospettici multicentrici, di ampie dimensioni, in grado di valutare quanto osservato e definire i valori di cutoff ottimali dei parametri sopra menzionati in base al genere.

Bibliografia
Zhang X et al. Sex differences of small airway function and fractional exhaled nitric oxide in patients with mild asthma. Ann Allergy Asthma Immunol. 2022;doi:10.1016/j.anai.2022.11.010.
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