Germania sotto shock dopo la strage di Amburgo


Amburgo, 8 morti nell’attacco alla chiesa dei Testimoni di Geova. L’autore degli omicidi potrebbe essere un ex appartenente, Scholz: “Violenza brutale”

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito “un brutale atto di violenza” l’attacco con armi da fuoco che si è verificato ieri in una chiesa dei Testimoni di Geova di Amburgo, seconda città della Germania, e che ha provocato la morte di almeno otto persone stando a quanto riferito da fonti della polizia locale. Secondo quanto riportato dalla polizia, fra le vittime ci sarebbe anche l’autore dell’incursione, la cui identità non è stata ancora rivelata.

Stando a quanto ricostruito dalla stampa a partire da fonti delle forze dell’ordine e dal racconto di testimoni, intorno alle nove di ieri sera si sono iniziati a sentire colpi di arma da fuoco provenienti da un centro religioso dei Testimoni di Geova situato nel quartiere di Gross Borstel, nel nord di Amburgo. La polizia, che ritiene che a sparare sia stata una sola persona, ha chiesto a chiunque abbia assistito all’attacco di condividere eventuali foto o video della sparatoria.

Scholz, oltre a condannare l’aggressione, ha anche espresso la sua vicinanza alle “vittime e le loro famiglie” e “alle forze di sicurezza, che sono dovute intervenire in una situazione difficile”.

Secondo il quotidiano Der Spiegel, che però non cita alcuna fonte, l’autore degli omicidi potrebbe essere un ex appartenente ai Testimoni di Geova, un movimento religioso cristiano nato negli Stati Uniti nella seconda meta del 19esimo secolo e diffuso in tutto il mondo. Gli esponenti di questo gruppo religioso sono vittime di discriminazioni in diverse parti del mondo e lo stesso movimento è ritenuto illegale in alcuni Paesi. La giustizia tedesca ha concesso ai Testimoni di Geova lo status legale delle maggiori chiese cristiane presenti nel Paese nel 2005.