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Naufragio Cutro: superstiti a Palazzo Chigi dalla premier Meloni

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La premier Meloni riceve a Palazzo Chigi i superstiti e i parenti delle vittime del naufragio di Cutro. L’incontro è durato circa due ore ed è stato blindatissimo

È durato poco meno di due ore l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e una delegazione dei parenti delle vittime del naufragio di Cutro, il cui bilancio è salito a 86 morti. Circa 35 persone, tra cui alcuni superstiti, si sono recate a Palazzo Chigi con uno ‘schermatissimo’ pullman della Polizia di Stato entrato dal retro intorno alle 10.15 di questa mattina. Della spedizione facevano parte anche mediatori che hanno consentito la traduzione da e verso le lingue madri.

La presidente del Consiglio è arrivata con circa 15 minuti di ritardo, con tre auto della scorta. Al termine dell’incontro, a cui hanno preso parte anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, la delegazione ha lasciato Chigi sempre a bordo del bus della Polizia, a debita distanza da telecamere e cronisti.

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A Palazzo Chigi è scoppiata la pace tra la premier e i parenti delle vittime. Così, almeno, a quanto dice lo stesso Governo. Sì perché, dopo le polemiche per la mancata visita della presidente del Consiglio ai superstiti, a seguito del Cdm a Cutro, si era cercato di correre ai ripari con l’invito a Chigi. Invito in un primo momento accolto con perplessità, forse perché tardivo. Oggi invece una delegazione di circa 35 persone, tra cui anche alcuni superstiti, ha deciso di rispondere alla chiamata della premier.

L’incontro, tuttavia, come racconta la Dire (www.dire.it) si è svolto alla larga da occhi e obiettivi della stampa. L’intera area era inaccessibile ai cronisti e, una volta terminato l’incontro, dopo meno di due ore, il torpedone si è allontanato, così come è arrivato, in silenzio. Unica voce su quanto accaduto, la nota di Palazzo Chigi che racconta di un “clima emozionato e commosso”, con i migranti che avrebbero fatto appello “al cuore di madre” della presidente del Consiglio. Con lo stesso ‘cuore di madre’, Meloni avrebbe chiesto loro “quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo”. Confermando quindi una linea di pensiero già espressa dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Dall’altro fronte, poche o nessuna conferma: ad accompagnare la delegazione alcuni operatori della Croce Rossa e dell’Unhcr a cui è stato imposto un assoluto silenzio. Bocche cucite anche dagli assistenti legali dei migranti che, sentiti dall’Agenzia Dire, non erano presenti all’incontro.

Meloni ha rappresentato ai presenti la vicinanza propria personale e del Governo tutto, comunica Palazzo Chigi, e assicurato il massimo impegno per soddisfarne le richieste. I famigliari e i superstiti hanno ringraziato sentitamente la premier per l’incontro, per l’operato in loro aiuto, per quanto fatto dall’Italia in Afghanistan e per quanto ancora si potrà fare in futuro. Meloni, spiega ancora Chigi, ha garantito che proseguirà la ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale.

La premier ha assicurato inoltre l’impegno diplomatico dell’Italia in sede Ue per dare seguito alle richieste di accoglienza e di ricongiungimento in altri Paesi europei, in particolare in Germania; per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne; per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria. Meloni ha anche ribadito la linea del Governo nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, al fine di evitare altre tragedie come quelle avvenute di recente. “Grazie per la vostra presenza e per la chiarezza con la quale avete esposto i vostri drammi e le vostre richieste”, ha detto la premier in conclusione, secondo quanto riporta Palazzo Chigi.

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