Riforma del Superbonus, il leader del M5s Giuseppe Conte in testa al corteo degli ‘esodati’: “Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali crea una crisi”
Giuseppe Conte sfila in testa al corteo degli esodati del superbonus a Roma. L’ex premier regge lo striscione che apre la marcia con la scritta ‘Truffati dallo Stato‘. Centinaia di persone, appartenenti a vario titolo al mondo dell’edilizia, lo seguono da piazza della Repubblica lungo via Cavour.
Quando a un tratto partono cori e insulti contro Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, Conte si dissocia. Si fa prestare un megafono e grida: “Basta insulti o il Movimento 5 stelle lascia questo corteo”.
CONTE: GOVERNO MENTE SUL SUPERBONUS, ORA SBLOCCHI CREDITI
“Nessuno si può girare dall’altra parte: questo governo ha detto delle menzogne che noi abbiamo respinto. Non c’è nessun buco di bilancio”, dichiara il leader M5S Giuseppe Conte parlando ai manifestanti per il superbonus su via dei Fori imperiali. L’ex premier aggiunge: “Ora dobbiamo sbloccare i crediti fiscali intagliati, non dobbiamo permettere che famiglie e operatori siano abbandonati a se stessi nella disperazione. Ci batteremo fino all’ultimo, fino a quando otterremo una soluzione, non permetteremo a questo governo di continuare a dire menzogne. Dobbiamo lavorare per sbloccare i crediti e rendere strutturale e sostenibile nel tempo questa misura”.
A GENOVA 500 MEZZI IN PIAZZA CONTRO BLOCCO SUPERBONUS
Manifestanti in strada anche a Genova. Un lunghissimo torpedone di camioncini e altri mezzi da lavoro ha invaso dalle prime ore del mattino le strade della città, con notevoli ripercussioni sul traffico cittadino. Sono gli edili del capoluogo ligure che protestano contro la sospensione dei superbonus dell’edilizia e il conseguente blocco di centinaia di cantieri.
Una protesta organizzata spontaneamente dai lavoratori, senza il supporto di sindacati né associazioni di categoria, ma nata attraverso una chat di Whatsapp “Basta crediti incagliati”, che nel giro di poche settimane ha sfiorato il migliaio di iscritti. Nella sola città metropolitana di Genova hanno sede 1.908 imprese edili con 9.100 dipendenti e a oggi risultano “incagliati” 350 milioni di euro di crediti, a cui a breve dovrebbero aggiungersene altri 450. I debiti insoluti dei general contractor nei confronti delle imprese ammontano ad altri 100 milioni. Sono alcuni dei dati forniti dalle aziende. “Gli edili sfilano con viva e vibrante angoscia- si legge nel manifesto che accompagna l’agitazione- oggi siamo scesi in piazza come gruppo indipendente di imprese edili, artigiani, fornitori e professionisti del settore, per chiedere lo sblocco dei crediti fiscali e per esprimere disappunto sulle scelte politiche degli ultimi anni; scelte che hanno portato il comparto edile sulla soglia del collasso”.
I lavoratori sottolineano che “il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali ha creato e sta creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia del territorio: l’impossibilità infatti, di cedere sul mercato i bonus e l’inadempimento dei general contractor, ha determinato una persistente carenza di liquidità nelle imprese edili che, ove non intervenga un repentino ‘cambio di rotta’ determinerà, a brevissimo, il loro fallimento”.
Precise le richieste, come spiega la Dire (www.dire.it): “Approvare la proposta di ripristino delle opzioni ‘cessione’ e ‘sconto in fattura’ sui bonus edilizi ordinari, ripristinare cessione e sconto sui bonus ordinari (eco, sisma ed eco-sisma), consentirebbe al settore, unitamente alle iniziative legate al Pnrr, di non subire una drastica, se non pressoché totale, contrazione dell’attività dopo dicembre 2023”.