La premier Meloni dopo il Consiglio Ue: “Molto soddisfatta, sui migranti c’è un cambio di passo. Con Macron incontro lungo e ampio, la partita sui biocarburanti non è persa”
“Sono molto soddisfatta, in Europa c’è un protagonismo dell’Italia di cui vado fiera, possiamo contare e far valere di più i nostri interessi“. Così la premier Giorgia Meloni dopo il Consiglio europeo che si è svolto a Bruxelles. In particolare, sottolinea la presidente del Consiglio, “sui migranti c’è stato un richiamo nelle conclusioni che dimostrano la conferma di un cambio di passo che abbiamo impresso nello scorso Consiglio Ue”.
L’INCONTRO MELONI-MACRON
Per Meloni “l’immigrazione rimane una priorità dell’Europa, è un lavoro che va in continuità e questo dimostra che non era uno spot o un’iniziativa singola. Ora stiamo lavorando sulla concretezza”. E sui rapporti con la Francia, la premier dichiara che con il presidente Macron c’è stato “un incontro molto lungo e ampio. C’è voglia di collaborare sulle materie di importanza strategia per Italia e Francia. Sulla questione migratoria registro una grande disponibilità di Macron di affrontarla in modo strutturale“.
IL NUCLEARE E LA NEUTRALITÀ TECNOLOGICA
Ma non c’è stato solo il dossier migranti al centro del colloquio con il capo dello Stato francese: “Condivido la posizione sulla neutralità tecnologica. Penso che tutte le tecnologie che possono garantire gli obiettivi che l’Ue si è data debbano essere riconosciute, indipendentemente dalla scelta italiana in tema di nucleare. Se le altre nazioni vogliono utilizzare una tecnologia che rispetta determinati target secondo me è giusto che lo possano fare”, spiega Meloni.
Poi, sul tema dello stop ai motori a scoppio, la premier da Bruxelles dichiara: “La partita sui biocarburanti non è affatto persa, è vinta invece la battaglia sulla neutralità tecnologica. Stiamo dimostrando come i biocarburanti rispettino le emissioni zero. Rispetto al testo iniziale il lavoro che si sta facendo per riconoscere la neutralità tecnologica è una vittoria, non c’è solo opzione dell’elettrico“. Meloni aggiunge: “Le regole servano per sostenere le strategie, sulla doppia transizione e le materie geopolitiche. Bisogna quindi poi immaginare regole che sostengano quelle regole o rischiamo un’Unione monca”.
LA CRISI DELLE BANCHE
Per quanto riguarda le materie economiche, prosegue Meloni, “a noi interessa risolvere la questione della governance entro fine anno. Per noi è fondamentale”. E sul Mes, “credo che la materia non vada discussa a monte ma a valle nel contesto dove opera” e “il riferimento alla governance non è fatto a caso”, puntualizza la premier. “Abbiamo discusso di unione bancaria e backstop, il primo e secondo step, e il Mes è una sorta di Cassazione – nota Meloni – non si può discuterne se non in un quadro complessivo”.
Rispetto alle recenti tensioni sulle banche in Unione europea, a livello di Consiglio, “non c’è particolare preoccupazione per un sistema i cui fondamentali sono solidi”, afferma la presidente del Consiglio. Per Meloni, sia dalla presidente della Bce Christine Lagarde sia dai leader dell’Unione “c’è consapevolezza di un sistema i cui fondamentali sono sono solidi. Sicuramente bisogna fare un lavoro sulla governance ma non perché negli ultimi giorni pensiamo si possa modificare il quadro”.
SMENTITE TENSIONI CON LA LEGA SULLE NOMINE
Infine, Meloni torna sulle questioni di politica interna e sulle ricostruzioni giornalistiche di tensioni con la Lega sulle nomine del Governo: “Non ci sono tensioni sulle nomine e stiamo lavorando con grande serietà nonostante le ricostruzioni che leggo ogni giorno e sono divertentissime. È un lavoro che cerchiamo di fare nell’interesse italiano in società molto importanti per il nostro sistema e per la credibilità del Paese“, quindi “guardiamo a 360 gradi puntando alla competenza”, conclude la premier come riferisce la Dire (www.dire.it).