Un romanzo balneare tra stereotipi sociali e spaesamento giovanile nell’Italia degli anni ’90. “L’Alsir” di Iacopo Gardelli (Fernandel), in libreria il 24 marzo
L’Alsìr è uno stabilimento balneare della riviera romagnola. È qui che, a partire dagli anni Novanta, due famiglie di diversa estrazione sociale si ritrovano vicine d’ombrellone: da una parte i Montanari, romagnoli di origine proletaria, dall’altra i Malagola, benestanti milanesi. Un’estate dopo l’altra, in un arco temporale lungo vent’anni, il romanzo segue il mutare degli equilibri fra le due famiglie e i contemporanei cambiamenti politici e sociali del nostro paese. In una lingua inedita e meticcia, L’Alsìr racconta una riviera romagnola lontana dal vitalismo stereotipato in cui spesso è descritta e un’Italia ormai avviata al fallimento politico ed economico, sempre più disorientata e accartocciata su se stessa. Uno spaesamento simile a quello dei giovani protagonisti, Guido, Elena e Alessandro, alle prese col passaggio fra adolescenza e età adulta. Sono la metafora di un’intera generazione, quelli nati nei primi anni Novanta, in bilico fra due secoli, e perciò destinati a crescere in una terra di nessuno.
L’incipit del romanzo:
«Jorio prese le ultime comande e s’incamminò sgalembro verso il bancone del bar. Era ubriaco dalla stanchezza. Fin dalla tarda mattinata i clienti avevano continuato a sciamare all’Alsìr, e lui non si era ancora fermato un momento. I bolognesi parlavano di code chilometriche ai caselli. Arrivavano grondi di sudore, si piazzavano sotto le docce e crollavano sui primi lettini liberi; dopo qualche minuto di noia ecco che risalivano, e insistevano a chiedere caffè, granite, panini, gelati, cocomeri, birre. Guardò giù, verso l’esercito in spiaggia. Tutti gli ombrelloni erano presi e il sole di luglio sciabolava sulla stesa dei lettini, schierati giù a riva. Sbuffò qualcosa di incomprensibile alla Vanda, sua moglie, che si era aggulpata una pezza attorno alla fronte per fermare il sudore e non sgocciare sulle tazzine dei clienti; quindi da sotto la cassa tirò fuori un foglio bianco e ci scrisse con mano tremante “Tutto esaurito”. Da quando aveva aperto il bagno non si ricordava d’averlo mai fatto».
Iacopo Gardelli è nato nel 1990 a Ravenna, dove vive e lavora. Dopo una laurea in filosofia si è dedicato alla scrittura, al teatro, al giornalismo e all’insegnamento. Collabora con quotidiani locali e riviste. Ha scritto articoli, spettacoli e monologhi teatrali. Questo è il suo primo romanzo.