Asma: il trattamento con dupilumab è stato in grado di assicurare miglioramenti clinici fino a 2 anni in bambini di età compresa tra 6 e 11 anni
Il trattamento con dupilumab è stato in grado di assicurare miglioramenti clinici fino a 2 anni in bambini di età compresa tra 6 e 11 anni affetti da asma di tipo 2 non controllato, di intensità moderata-grave. Queste le conclusioni di un’analisi di follow-up pianificata dello studio VOYAGE, presentata nel corso dei lavori del congresso annuale CHEST, negli Usa.
Razionale e disegno dello studio
L’asma non controllato e associato a riacutizzazioni severe richiede spesso un trattamento con corticosteroidi sistemici (SCS), che può portare a effetti avversi indesiderati nei bambini.
Dupilumab è un anticorpo monoclonale completamente umano, blocca la componente condivisa del recettore per l’interleuchina (IL)-4/IL-13.
Nello studio VOYAGE (placebo, n=135; dupilumab, n=273), dupilumab si è dimostrato in grado di assicurare una buona efficacia clinica e con un profilo di sicurezza accettabile nei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni con asma non controllato, da moderato a grave e con livelli elevati dei biomarcatori di tipo 2 (eosinofili ematici al basale ≥150 cellule/µl o FeNO al basale ≥20 ppb).
L’obiettivo di questo studio di estensione in aperto della durata di 52 settimane (EXCURSION) è stato quello di valutare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine di dupilumab nei bambini che avevano portato a termine lo studio VOYAGE.
Nel dettaglio, L’analisi ha coinvolto 125 bambini che avevano assunto placebo durante lo studio VOYAGE di 52 settimane per poi passare a dupilumab nello studio EXCURSION di follow-up di 52 settimane (gruppo placebo/dupilumab), nonché 240 bambini che avevano assunto dupilumab per entrambi gli studi (gruppo dupilumab/dupilumab).
I dosaggi previsti di dupilumab sottocute nello studio EXCURSION erano i seguenti:
– Dupilumab 100 mg ogni 2 settimane
– Dupilumab 200 mg ogni 2 settimane
– Dupilumab 300 mg ogni 4 settimane
L’endpoint primario dello studio era dato dal numero totale di partecipanti che aveva sviluppato eventi avversi a seguito del trattamento (TEAE).
Tra gli endpoint secondari, invece, vi erano il tasso annualizzato di riacutizzazioni severe (AER), la variazione – rispetto al basale – della percentuale predetta di FEV1 pre-broncodilatazione e l’impiego di steroidi sistemici nei pazienti con asma di tipo 2.
Risultati principali
Nel corso dello studio EXCURSION, il 68% dei piccoli pazienti del gruppo placebo/dupilumab e il 61,3% di quelli del gruppo dupilumab/dupilumab hanno sviluppato TEAE.
Ciò detto, i ricercatori non hanno riscontrato l’emersione di nuovi segnali di sicurezza rispetto a quanto già noto, mostrando un profilo di sicurezza paragonabile a quello visto nello studio originario VOYAGE.
Inoltre, il gruppo placebo/dupilumab ha presentato un AER pari a 0,124, mentre nel gruppo dupilumab/dupilumab l’AER è stato pari a 0,118.
Nello studio VOYAGE, le percentuali predette medie, al basale, di FEV1 pre-broncodilatazione erano risultate pari, rispettivamente, al 78,7% nel gruppo placebo/dupilumab e al 76,9% nel gruppo dupilumab/dupilumab.
Le variazioni medie delle percentuali predette di FEV1 pre-broncodilatazione rispetto al basale dello studio VOYAGE sono state pari, rispettivamente, a +3,8, +8,7 e +9,4 per i pazienti del gruppo placebo/dupilumab e a +12,5, +11,3 e 12,6 per dupilumab/dupilumab alle settimane 0, 2 e 52 dello studio EXCURSION.
La percentuale di piccoli pazienti necessitanti del ricorso ai corticosteroidi sistemici (SCS) è diminuita, passando dallo studio VOYAGE allo studio EXCURSION, sia per il gruppo placebo/dupilumab (40,4% vs. 13,2%) che per il gruppo dupilumab/dupilumab (24,2% vs. 10,5%).
In particolare, i cicli totali di somministrazione di SCS, non aggiustati per singolo paziente, sono diminuiti del 78% per il gruppo placebo/dupilumab (passando da 0,816 durante VOYAGE a 0,181 durante EXCURSION).
Nel gruppo dupilumab/dupilumab, invece, la diminuzione dei cicli totali di somministrazione di SCS è stata del 63%, passando da 0,414 a 0,152.
Riassumendo
Nel complesso, i ricercatori hanno concluso la loro presentazione affermando che i pazienti che erano passati da trattamento placebo a dupilumab tra VOYAGE e EXCURSION erano quelli che erano andati incontro a miglioramenti rapidi della funzione polmonare.
Non solo: l’analisi ha mostrato anche riduzioni sostenute delle esacerbazioni, i dei cicli di trattamento con SCS, nonchè miglioramenti della funzione polmonare e del profilo di sicurezza a lungo termine nel corso delle 52 settimane dello studio EXCURSION.
Nello specifico,”…è stato documentato un miglioramento duraturo della funzione polmonare nei bambini che avevano continuato il trattamento con dupilumab per un secondo anno, mentre in quelli del braccio placebo dello studio VOYAGE c’è stato un miglioramento rapido e duraturo della funzione polmonare dopo l’inizio di dupilumab – hanno affermato gli autori dello studio”.
Sul fronte riacutizzazioni, i ricercatori hanno sottolineato la riduzione del tasso di riacutizzazioni nel corso del secondo anno di follow-up, pur non potendo dire nulla con certezza sul proseguimento di questo trend positivo nel terzo anno.
Da ultimo, il profilo di safety è risultato rassicurante anche nel lungo termine.
Nel terminare la presentazione dei risultati, i ricercatori hanno detto di voler continuare ad approfondire le conoscenza sull’efficacia a lungo termine del trattamento con dupilumab esaminando anche altri parametri della funzione polmonare e biomarcatori di tipo 2 con nuovi studi.
BIbliografia
Bacharier LB, et al. Chest. 2022;doi:10.1016/j.chest.2022.08.2182.