Consumi in cucina: la friggitrice ad aria vince sul forno. Tempi di cottura dimezzati che si traducono in un risparmio medio del 50% di energia
Anche se il nome può trarre in inganno, la friggitrice ad aria non frigge ma cuoce usando lo spostamento dell’aria calda, che scorrendo verso il basso abbraccia il cibo collocato al suo interno, con un risultato di cottura molto simile a quello del forno (e senza bisogno di aggiungere olio).
Al di là dell’uso di olio, perché sceglierla aggiungendo in cucina un nuovo elettrodomestico, quando nella maggior parte delle case c’è già il forno? Una chiara spiegazione arriva da NeN Energia che, con il suo Osservatorio dei consumi, ha messo a confronto i due elettrodomestici mettendoli alla prova con la cottura di un ottimo alimento – la patata – per indagare quale dei due consumasse meno energia.
Rispolverando le reminiscenze di matematica il conto è presto fatto.
Il consumo della friggitrice ad aria va da 1,2 kWh a 1,6 kWh. Il forno, invece, consuma in media tra 0,9 kWh e 1,5 kWh. Sulla carta la friggitrice ad aria consuma più energia, ma bisogna fare i conti anche con il fattore tempo. Infatti per preparare delle belle patate al forno, ci vogliono più o meno 45 minuti – senza contare 10 minuti di forno preriscaldato. Con la friggitrice ad aria invece ne bastano 20: in generale, la friggitrice ad aria dimezza il tempo di ogni ricetta. In questo modo, il maggior consumo energetico viene recuperato grazie ai tempi di cottura ridotti.
Tirando le somme, per cuocere le patate il forno consuma 0,9 kWh [1,2 kWh*0,75 (45minuti/60minuti)] mentre con la friggitrice ad aria il consumo si attesta solo sui 0,46 kWh [1,4 kWh*0,33 (20minuti/60minuti)]. La risposta alla domanda iniziale è chiara: con la friggitrice ad aria si risparmia il 50% di energia elettrica rispetto al forno.