Trump incriminato per i pagamenti all’ex pornostar Stormy Daniels. L’ex presidente USA martedì dal giudice, la Polizia di New York in allarme per disordini
Gli agenti della polizia di New York sono stati avvertiti di “possibili disordini insoliti” per la giornata di oggi dopo che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato incriminato da un grand giurì in una caso relativo al pagamento di 130mila dollari in contanti all’ex attrice per adulti Stormy Daniels durante la campagna elettorale del 2016. A rivelarlo è stata l’emittente Nbc, che ha reso noto il contenuto di un promemoria diffuso oggi fra i funzionari del dipartimento di polizia di New York.
Le accuse ai danni di Trump non sono ancora note e verranno comunicate all’imputato martedì, quando l’ex capo dello Stato apparirà per la prima volta davanti ai giudici. Trump, predecessore dell’attuale presidente Joe Biden, alla guida della Casa Bianca fra il 2017 e il 2021, ha annunciato lo scorso novembre la sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali del 2024.
Nel maggio 2018 l’ex presidente, smentendo sue versioni precedenti, ha ammesso di aver rimborsato due anni prima per 130mila dollari il suo avvocato di allora Micheal Cohen per un pagamento fatto a Daniels nell’ambito di un accordo fra le parti, raggiunto con la ex attrice pornografica per impedirle di rivelare informazioni “false” su un rapporto sessuale avuto con lui nel 2006. Trump ha sempre negato di aver intrattenuto relazioni di tipo sessuale con Daniels, al secolo Stephanie Clifford, e ha anche sempre negato che questa transazione fosse legata in qualche modo alle elezioni che si sarebbero svolte solo un mese dopo il pagamento.
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Nel dicembre 2018, spiega la Dire (www.dire.it), Cohen è stato condannato a tre anni di carcere per una serie di accuse, fra le quali una relativa al pagamento fatto a beneficio di Daniels e di un’altra modella di Playboy. Rimborsare un individuo nel contesto di un accordo fra le parti non è illegale negli Stati Uniti, ma secondo la tesi dell’accusa nel processo in corso adesso Trump ha registrato il pagamento come una spesa legale, falsificando documenti aziendali e commettendo quindi un reato.
L’ex presidente ha definito la decisione dei giudici di New York “una persecuzione” e un atto di “interferenza elettorale ai massimi livelli nella storia“. É la prima volta che un ex presidente statunitense deve affrontare un processo penale. Fra i procedimenti ancora in corso ai danni di Trump, anche uno relativo alle accuse di “sovversione del risultato elettorale” e “incitamento” all’attacco contro il Congresso che gruppi di suoi sostenitori hanno effettuato il 6 gennaio 2021, ore prima della proclamazione di Biden.