Diastasi addominale, lassità vaginale, cicatrici troppo evidenti in seguito a un cesareo: i possibili interventi di chirurgia estetica dopo il parto
Diastasi addominale, lassità vaginale, cicatrici troppo evidenti in seguito a un cesareo e, ancora, accumuli adiposi. La gravidanza e, soprattutto, il parto portano numerosi cambiamenti nel corpo della donna. E, spesso, si fa fatica a riconoscersi nella nuova silhouette: i tessuti perdono elasticità, l’addome o la zona intima potrebbero cambiare aspetto a causa di incisioni chirurgiche preordinate alla nascita del bebè, anche il décolleté potrebbe svuotarsi dopo l’allattamento. In soccorso delle neo mamme possibili rimedi sono offerti dalla chirurgia plastica, in grado di correggere gli inestetismi restituendo la forma di un tempo.
“Molte donne dopo avere partorito sono ancora più belle rispetto al periodo precedente la gestazione ma è innegabile che si tratta di un percorso che può apportare molti cambiamenti fisici e psicologici, in un breve lasso di tempo: dall’aumento del peso, alla distensione dell’addome, a uno svuotamento del seno – afferma Daniele Spirito, chirurgo plastico, di Roma, e docente presso la Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Università di Milano – Se da alcune donne tutto questo viene accettato con serenità, per altre può avere ripercussioni negative a livello psicologico. Possono insorgere insicurezze e frustrazioni, in questi casi è consigliato intervenire per vivere al meglio la maternità nell’interesse della mamma e del bambino”.
Quali sono allora gli interventi di chirurgia plastica a cui è possibile sottoporsi dopo il parto?
1) Addominoplastica: “E’ l’intervento che si esegue per risolvere un problema molto comune dopo il parto, la diastasi addominale, ovvero la separazione del muscolo retto dell’addome lungo la linea alba, che tende a sfibrarsi a causa della distensione dell’utero. L’intervento prevede la ricongiunzione dei muscoli retti addominali con suture o reti sintetiche. In caso di eccesso di pelle si rimuove anche il tessuto adiposo, restituendo la giusta tensione muscolare. Dopo l’operazione va indossata una fascia addominale per un mese, poi si può riprendere l’attività sportiva. E’ consigliabile sottoporsi all’intervento quando non si intende avere altri figli per scongiurare la possibilità che il problema di ripresenti”.
2) Mastoplastica additiva e mastopessi: “Dopo la gravidanza, ma soprattutto dopo l’allattamento, il seno potrebbe apparire sceso o svuotato. Mastoplastica additiva e mastopessi consentono di aumentare il volume del seno con protesi mammarie nonché di rimodellarlo e sollevarlo, ottenendo così un seno sodo e tonico. Entrambi gli interventi non pregiudicano l’allattamento ma è consigliabile sottoporvisi successivamente per assicurare una maggiore stabilizzazione dei tessuti”.
3) Ninfomeiosi: “In seguito a un parto naturale con episiotomia, incisione che si effettua alla vagina e ai muscoli sottostanti per facilitare il parto, la zona intima potrebbe essere modificata. In questi casi si può ricorrere a procedure di medicina estetica, in grado di ripristinare il tono vaginale, restringendo il muscolo e i tessuti molli circostanti. La ninfomeiosi invece (ninfe: piccole labbra, meiosi: riduzione) riadatta il tessuto danneggiato delle piccole labbra, da vigore alle grandi labbra (lipofilling) e può perfino ripristinare il punto clitorideo (clitoridopessi) intervento in day hospital, molto di impatto. Per un mese ovviamente massimo riposo regionale”.
4) Liposuzione: “Nel corso dei nove mesi di gravidanza è possibile mettere su diversi chili, su cosce, fianchi, glutei e pancia. La liposuzione permette di rimodellare le diverse parti del corpo aspirando il grasso in eccesso mediante microcannule. E’ consigliato aspettare circa un anno dalla fine dell’allattamento, per permettere prima al fisico di sgonfiarsi in modo naturale”.
5) Correzione smagliature: “L’aumento repentino di peso nella fase della gravidanza e il successivo dimagrimento possono causare smagliature, uno degli inestetismi più indesiderati e frequenti. Le smagliature possono essere trattate in medicina estetica con il laser non ablativo frazionato. Il calore penetra negli strati più profondi del derma, attivando collagene ed elastina, stimolando la rigenerazione di nuovi tessuti a livello cutaneo”.