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La storia di Telefono Giallo raccontata da Wonderland su Rai 4

telefono giallo

A “Wonderland” in seconda serata su Rai 4 la storia di Telefono Giallo: Corrado Augias racconta il primo programma sulla cronaca nera del tv italiana

“La novità tecnica, ma anche narrativa, del programma era il telefono; io disponevo di un telefono di colore giallo sulla scrivania, alle mie spalle c’era un centralino con cinque o sei operatori, in genere venivano filtrate delle telefonate che potevano avere potenzialmente qualche utilità, dettagli sfuggiti, alle volte insignificanti, altre volte importanti. Questa era una novità tecnica, ma la novità narrativa era rappresentato dall’arrivo delle telefonate: noi avevamo un copione, ma la telefonata poteva sconvolgerlo!”.

A raccontare a “Wonderland” la grande rivoluzione televisiva rappresentata dal programma “Telefono giallo” è il suo conduttore, Corrado Augias, protagonista della nuova puntata del magazine di Rai Cultura in onda su Rai4 (canale 21 del digitale terrestre) martedì 4 aprile alle 23.10.

Era il 29 settembre del 1987 quando su Rai3 debuttava in prima serata il programma che portava in televisione la cronaca nera. Telefono giallo era ideato da Angelo Guglielmi e Lio Beghin e condotto da Corrado Augias e, solo per la prima edizione, da Donatella Raffai. Il successo fu molto grande e consentì al programma di andare avanti per altre cinque edizioni, con un totale di settanta puntate, fino all’improvvisa chiusura nel 1992.

Dal “Mostro di Bargagli” alla strage di via Caravaggio a Napoli o il delitto romano di via Poma, passando per casi eclatanti e complessi come la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, il disastro aereo di Ustica e le stragi di mafia a Capaci e in via D’Amelio. Tutta la cronaca nera televisiva passava dai racconti pieni di pathos, ma anche di rigore giornalistico, di Telefono giallo, tenendo incollati alla tv milioni di spettatori.

Per cominciare, questa settimana Wonderland dedica la copertina CULT al film in uscita La cospirazione del Cairo, miglior sceneggiatura al 75° Festival di Cannes e quinto lungometraggio diretto da Tarik Saleh, regista svedese di origini egiziane. Tra influenze hitchcockiane e spy-thriller politico. A raccontare la lavorazione del film, i temi trattati e l’eterno conflitto tra religione e potere è proprio il regista Tarik Saleh, che Wonderland ha incontrato all’ultima Festa del Cinema di Roma, dove il film è stato presentato in anteprima nazionale.

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