Idrosadenite suppurativa: il trattamento a lungo termine con secukinumab ha comportato un’efficacia prolungata e un miglioramento dei sintomi dopo 52 settimane
Nei pazienti affetti da idrosadenite suppurativa da moderata a grave, il trattamento a lungo termine con secukinumab ha comportato un’efficacia prolungata e un miglioramento dei sintomi dopo 52 settimane. I risultati dei due trial di fase III SUNSHINE e SUNRISE sono appena stati pubblicati su Lancet.
Le risposte al trattamento con secukinumab hanno continuato a migliorare oltre l’analisi dell’endpoint primario alla settimana 16, con oltre il 55% dei pazienti con risposta clinica alla settimana 52. Complessivamente, alla settimana 52, più del 60% dei pazienti non presentava riacutizzazioni e oltre il 50% ha beneficiato di una significativa riduzione del dolore, che è stato identificato dai pazienti come il sintomo più gravoso della malattia.
L’idrosadenite è una malattia infiammatoria della pelle dolorosa e ricorrente che provoca ascessi simili a bolle che possono scoppiare, creando ferite aperte, spesso nelle parti più intime del corpo, con conseguente cicatrizzazione irreversibile. La malattia colpisce circa una persona su 100 a livello globale ma possono essere necessari anche 10 anni per ottenere una diagnosi corretta.
«È una patologia complessa, dolorosa, difficile da trattare e con un impatto molto elevato sulla qualità della vita dei pazienti» ha affermato la ricercatrice principale degli studi Alexa Kimball, professoressa di dermatologia presso la Harvard Medical School. «Questi risultati si basano sui dati positivi condivisi lo scorso anno e forniscono nuove evidenze di efficacia e sicurezza a lungo termine. In qualità di medico che cura frequentemente le persone che vivono con questa malattia, vedo pazienti con un enorme bisogno di nuove opzioni che riducano i sintomi, la disabilità, il dolore e le riacutizzazioni».
Attualmente esiste un solo trattamento biologico approvato e circa il 50% dei pazienti trattati può perdere la risposta alla terapia. Nei casi avanzati viene spesso preso in considerazione un intervento chirurgico per rimuovere gli ascessi e prevenire l’ulteriore diffusione della malattia, una procedura invasiva che comporta la formazione di ulteriori cicatrici. L’idrosadenite ha un impatto sulla qualità della vita di un paziente più elevato di qualsiasi altra malattia della pelle e le persone che ne sono affette presentano frequentemente comorbilità come obesità, diabete, artrite e depressione
Secukinumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che inibisce direttamente l’interleuchina (IL)-17A, un’importante citochina coinvolta nell’infiammazione dell’artrite psoriasica (PsA), nella psoriasi a placche da moderata a grave, nella spondilite anchilosante (SA) e nella spondiloartrite assiale non radiografica (nr-axSpA). L’efficacia del farmaco è ben supportata clinicamente negli adulti a sostegno della sicurezza e dell’efficacia a lungo termine nella psoriasi a placche da moderata a grave, nella PsA e nella AS.
I risultati di sicurezza sono stati coerenti con il profilo consolidato del farmaco, senza nuovi segnali. Sono stati osservati risultati di efficacia e sicurezza a lungo termine anche tra i pazienti che in precedenza non avevano risposto alle terapie biologiche.
I trial clinici SUNSHINE e SUNRISE
Insieme i due studi costituiscono il più ampio programma di fase III per l’idrosadenite suppurativa, con un arruolamento complessivo di oltre 1.000 pazienti in 40 paesi. Sono due trial identici, multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, a gruppi paralleli che hanno valutato l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità a breve termine (16 settimane) e a lungo termine (fino a 52 settimane) di due regimi posologici di secukinumab negli adulti con malattia da moderata a grave.
I risultati alla settimana 16 hanno mostrato che una percentuale significativamente più alta di pazienti ha raggiunto una risposta HiSCR (Hidradenitis Suppurativa Clinical Response) con il trattamento attivo alla dose di 300 mg somministrato ogni due settimane (dopo dosi di carico settimanali standard), rispetto al placebo in entrambi gli studi (rispettivamente 45,0% vs 33,7%, P=0,0070 e 42,3% vs 31,2%, P=0,0149).
La risposta HiSCR è definita come una diminuzione di almeno il 50% del numero di ascessi e noduli infiammatori (AN) senza aumento del numero di ascessi e/o tunnel drenanti. Alla settimana 16, il braccio secukinumab 300 mg ogni quattro settimane (dopo dosi di carico settimanali standard) era superiore al placebo nel raggiungimento dell’HiSCR in SUNRISE (46,1% vs 31,2%, P=0,0022) ma non significativo in SUNSHINE (41,8% vs 33,7%, P=0,0418).
Gli endpoint secondari includevano la variazione percentuale rispetto al basale del numero di ascessi e noduli infiammatori, la percentuale di pazienti con una riacutizzazione e la percentuale di pazienti con un punteggio di 30 (dolore cutaneo) nella scala valutazione numerica (NRS) dopo 16 settimane di trattamento.
Un’analisi esplorativa ha valutato gli effetti a lungo termine di secukinumab per ciascun endpoint primario e secondario fino a 52 settimane. I valori di HiSCR osservati alla settimana 16 con entrambi i regimi posologici sono migliorati nel tempo fino alla settimana 52 (SUNSHINE: 56,4% con dose ogni 2 settimane, 56,3% ogni 4 settimane; SUNRISE: 65,0% ogni 2 settimane e 62,2% ogni 4 settimane), con rapidi miglioramenti osservati nei partecipanti che sono passati dal placebo al trattamento attivo alla settimana 16. Il profilo di sicurezza è risultato coerente con quello riportato nelle attuali indicazioni.
Questi dati sono stati presentati alle autorità regolatorie europee e statunitensi e le risposte sono attese entro l’anno. In caso di approvazione, secukinumab sarà il primo inibitore della IL-17 per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa da moderata a grave.
Referenze
Kimball AB et al. Secukinumab in moderate-to-severe hidradenitis suppurativa (SUNSHINE and SUNRISE): week 16 and week 52 results of two identical, multicentre, randomised, placebo-controlled, double-blind phase 3 trials. Lancet 2023; published online Feb 3.