Mieloma multiplo: Fda concede Priority Review per elranatamab


L’Fda ha concesso la Priority Review per la domanda di approvazione di elranatamab, un anticorpo bispecifico in fase di sperimentazione per il mieloma multiplo

Mieloma multiplo: arrivano risposte promettenti e durature con il bispecifico elranatamab nei pazienti triplo- o penta-refrattari

La Food and drug administration (Fda) ha concesso la Priority Review per la domanda di approvazione di elranatamab, un anticorpo bispecifico in fase di sperimentazione per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario.

Elranatamab è progettato per legarsi da un lato all’antigene BCMA, altamente espresso sulla superficie delle cellule di mieloma multiplo, e dall’altro al recettore CD3 presente sulla superficie dei linfociti T, collegandoli tra loro e attivando i linfociti T per uccidere le cellule di mieloma.
La Priority Review ha lo scopo di indirizzare l’attenzione e le risorse delle autorità regolatorie verso farmaci che, se approvati, potrebbero offrire miglioramenti significativi rispetto alle opzioni esistenti per patologie gravi, al fine di rendere questi farmaci disponibili ai pazienti in tempi più rapidi. La decisione dell’agenzia sulla domanda di approvazione di elranatamab è prevista per il 2023.

Anche la European Medicines Agency (Ema) ha accettato la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio di elranatamab. L’azienda che sta sviluppando questo nuovo bispecifico (Pfizer) sta lavorando a stretto contatto con l’Ema per facilitare la revisione del dossier registrativo e fornirà aggiornamenti sulle tempistiche, se necessario.

«Oggi il mieloma multiplo è una neoplasia ematologica fatale, con una sopravvivenza mediana di poco più di 5 anni. Gli anticorpi bispecifici anti-BCMA, in qualità di trattamento pronto per l’uso, stanno inaugurando un nuovo paradigma terapeutico che potrà avere un grande impatto sulla vita delle persone affette da questa malattia», ha dichiarato Chris Boshoff, Chief Development Officer, Oncology and Rare Disease, Pfizer Global Product Development. «Riteniamo che elranatamab, se approvato, abbia il potenziale per diventare il prossimo standard di cura per il mieloma multiplo, visti i risultati clinici favorevoli e la comoda via di somministrazione sottocutanea. Non vediamo l’ora di lavorare con l’Fda e con l’Ema per portare questo nuovo farmaco innovativo ai pazienti di tutto il mondo».

Lo studio MagnetisMM-3
Le domande di approvazione di elranatamab si basano principalmente sui dati della coorte A (123 pazienti, mai trattati in precedenza con altre terapie anti-BCMA) dello studio MagnetisMM-3 (NCT04649359), un trial di fase 2 in corso, in aperto, multicentrico, a braccio singolo, progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia della monoterapia con elranatamab in pazienti con mieloma multiplo ricaduto/refrattario. I pazienti arruolati rappresentano una popolazione pesantemente pretrattata, che ha ricevuto in precedenza almeno tre classi di terapie, tra cui un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulante e un anticorpo monoclonale anti-CD38.

Con un follow-up mediano di 10,4 mesi, nei pazienti della coorte A trattati con elranatamab si è osservato un alto tasso di risposta obiettiva, pari al 61% (il 55,3% dei pazienti) ha avuto un tasso di risposta parziale molto buono o migliore), con una probabilità dell’84,4% di mantenere la risposta a 9 mesi.

I risultati di MagnetisMM-3 suggeriscono, inoltre, che elranatamab ha un profilo di sicurezza gestibile. La strategia di incremento del dosaggio in due passaggi la prima settimana di trattamento (12 mg il giorno 1 e 32 mg il giorno 4) ha contribuito a ridurre il tasso e la gravità della sindrome da rilascio di citochine (CRS) e della sindrome da neurotossicità associata alle cellule effettrici immunitarie (ICANS) tra i 119 pazienti della coorte A trattati con questa strategia.

Tutti i casi di CRS sono stati di grado 1 o 2 e la maggior parte si è verificata dopo la prima dose (43% dei pazienti) o la seconda (24% dei pazienti), con solo il 6% dei pazienti che ha manifestato CRS dopo la terza dose e meno dell’1% dopo la quarta dose. I casi osservati di ICANS (3%) non sono stati né comuni né gravi (sono stati riportati solo casi di grado 1/2). Non sono stati osservati eventi di neurotossicità fatale.

I dati relativi alla coorte A dello studio sono stati presentati al 64° congresso dell’American Society of Hematology (ASH) nel dicembre scorso, a New Orleans.

Prospettive future
Lo studio MagnetisMM-3 fa parte del programma di ricerca clinica MagnetisMM, che nel tempo valuterà elranatamab anche in altri setting, con studi registrativi in corso in cui si testa elranatamab sia in monoterapia sia in combinazione con terapie standard o nuove, in diverse popolazioni di pazienti, dal mieloma multiplo di nuova diagnosi al mieloma multiplo ricaduto/refrattario.

Tra questi vi sono gli studi MagnetisMM-5 (NCT05020236) nel setting dei pazienti già esposti a due classi di farmaci, MagnetisMM-6 (NCT05623020) su pazienti di nuova diagnosi non eligibili al trapianto e MagnetisMM-7 (NCT05317416), nel quale si valuta elranatamab come terapia di mantenimento in pazienti di nuova diagnosi dopo il trapianto. Tutti questi trial sono attualmente in fase di arruolamento.