La rompighiaccio Laura Bassi rientra a Ravenna: la nave dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS era in missione in Antartide
Dopo più di 12 mila miglia percorse e 40 giorni di navigazione dal porto di Lyttelton in Italia, la rompighiaccio Laura Bassi è arrivata al porto di Ravenna, completando ufficialmente la sua missione nell’ambito della campagna oceanografica della 38° Spedizione Italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) e gestito dall’ENEA per la pianificazione logistica e dal Consiglio nazionale delle ricerche – CNR per la programmazione scientifica.
La nave, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, ha riportato in Italia i campioni scientifici raccolti in Antartide e quest’anno si è distinta per aver portato la ricerca italiana nel punto più a sud dell’Antartide, raggiungibile via mare.
Oltre ai campioni e ai materiali provenienti dalle attività scientifiche svolte presso la Stazione italiana Mario Zucchelli, la base Concordia e quelli prelevati nel corso delle due campagne oceanografiche, sono trasportati dalla nave anche i primi campioni di ghiaccio del progetto europeo Beyond Epica-Oldest Ice coordinato dall’Istituto di Scienze Polari del CNR e che vede la partecipazione di dieci Paesi tra cui, per l’Italia, anche l’Università Ca’ Foscari e l’ENEA incaricata, insieme all’Istituto polare francese (Ipev), del modulo di lavoro relativo alla logistica.
Dopo due spedizioni che hanno risentito delle limitazioni imposte dalla pandemia, quella 2022-2023 è stata una campagna regolare in cui le attività di studio sono riprese a pieno ritmo anche sulla Laura Bassi.
Durante la prima campagna oceanografica terminata i primi di febbraio, sono state portate a termine tutte le attività pianificate, come il lancio e recupero di boe per lo studio della circolazione marina, lo studio dell’atmosfera, la pesca scientifica, le indagini di laboratorio biologico e chimico-fisico e la messa a mare e recupero di mooring, ovvero sistemi di misura ancorati al fondo del mare utilizzati per lo studio di caratteristiche fisiche della colonna d’acqua. Durante la seconda campagna sono state eseguite, in condizioni meteo avverse per l’approssimarsi dell’inverno antartico, attività di ricerca nel campo della geologia e geofisica, con indagini a mezzo carotaggi e sismica multicanale per lo studio geologico del fondale marino. Di fondamentale importanza i rifornimenti di materiali e carburanti trasportati alla base antartica Mario Zucchelli gestita dall’ENEA.
“Quest’anno le attività a bordo della nave Laura Bassi hanno coinvolto 46 tra ricercatrici, ricercatori e tecnici nell’ambito di 8 progetti finanziati dal PNRA oltre alle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare. Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a completare tutte le attività scientifiche in programma” spiega Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’OGS, precisando che “ora la nave farà rotta verso Trieste, per poi svolgere una campagna di ricerca nelle acque greche nell’ambito del progetto POSEIDON, che coinvolge ricercatori e tecnici spagnoli, greci e italiani del CNR. La missione è finanziata dal consorzio di infrastrutture europee di mezzi navali di ricerca, Eurofleets di cui la nave Laura Bassi fa parte”.
Maggiori info: https://www.ogs.it/it/nave-da-ricerca-laura-bassi
Il record della Laura Bassi: https://www.ogs.it/it/press/record-mondiale-la-nave-rompighiaccio-laura-bassi