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Sport paralimpici: in un nuovo documentario la storia di Antonio Maglio

antonio maglio

“We are People”: in un nuovo documentario la storia di Antonio Maglio, il medico dell’Inail che ideò le Paralimpiadi

Dopo la fiction “A muso duro”, trasmessa lo scorso anno da Rai 1, e il corto Inail andato in onda su Rai Scuola in settembre, un nuovo documentario torna a raccontare al grande pubblico la bella storia di Antonio Maglio, il medico dell’Istituto pioniere della sport-terapia per la riabilitazione e il reinserimento sociale delle persone con disabilità, ideatore delle prime Paralimpiadi di Roma del 1960. Nato da un’idea dei francesi Michael Jearemiasz, campione paralimpico di tennis, e Philippe Fontana, regista di documentari, che insieme hanno fondato la società di produzione Les Gros Film, “We are People” sarà proiettato per la prima volta in Italia lunedì 27 marzo, a partire dalle ore 17, presso l’Aula Parco del Dams dell’Università degli studi Roma Tre, in via Ostiense 139. Oltre al regista, alla proiezione saranno presenti, tra gli altri, la moglie di Maglio, Maria Stella Calà, il magnifico rettore dell’ateneo, Massimiliano Fiorucci, il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, e il direttore generale dell’Istituto, Andrea Tardiola.

Il progetto sostenuto da oltre 700 donatori con un’operazione di crowdfunding. Girato in Francia, Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Costa d’Avorio e Svizzera e realizzato in gran parte grazie ai 150mila euro raccolti attraverso un’operazione di crowdfunding a cui hanno contribuito oltre 700 donatori, il film di 97 minuti è un omaggio alle lotte per garantire l’accesso allo sport ai disabili, raccontate nelle loro dimensioni storiche, umane, politiche e sociali attraverso la voce dei protagonisti di questo movimento, che fin dalla sua nascita si è impegnato a difendere un principio universale: l’uguaglianza tra tutti. Tra le numerose ed emozionanti storie narrate dal documentario non poteva mancare quella del professor Maglio, che da direttore del Centro Paraplegici “Villa Marina” di Ostia diede un contributo fondamentale per importare nell’Italia degli anni Cinquanta del secolo scorso nuove metodologie terapeutiche per i soggetti neurolesi. In una società in cui avere una disabilità equivaleva ancora a una condanna senza appello all’emarginazione, Maglio prese ispirazione dalle esperienze di Paesi più evoluti su questo fronte, come la Germania e l’Inghilterra, e l’applicazione dei suoi nuovi metodi diede subito risultati positivi. Tra gli ospiti del Centro di Ostia, aperto dall’Inail nel giugno del 1957, si registrò infatti una riduzione del tasso di mortalità e un’attenuazione degli stati depressivi.

Uno strumento importante per il reinserimento nella vita di relazione. I grandi passi avanti compiuti dal movimento paralimpico a partire dai primi Giochi di Roma, nati proprio da un’intuizione di Maglio, testimoniano il successo di questa vera e propria rivoluzione culturale. Oggi, infatti, lo sport rappresenta uno strumento importante nel percorso per il reinserimento delle persone con disabilità nella vita di relazione. Grazie alla collaborazione pluriennale con il Comitato italiano paralimpico, in particolare, ogni anno molti assistiti Inail sono avviati alla pratica sportiva amatoriale e agonistica. L’Istituto, inoltre, mette a disposizione le competenze avanzate del proprio Centro Protesi di Vigorso di Budrio per il supporto tecnico agli atleti paralimpici. A Budrio vengono costruite protesi ad alto livello tecnologico per numerose discipline (atletica, sci, tennis, equitazione, scherma, wind-surf, ciclismo) ed è attivo anche un servizio di consulenza per la fornitura di ausili sportivi (handbike, carrozzine da tennis e basket, monosci) e per l’addestramento degli assistiti al loro utilizzo.

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