AbbVie ha reso disponibile gratuitamente l’app myAbbVieCare un’applicazione di supporto al paziente con artrite reumatoide in cura con upadacitinib
AbbVie ha recentemente reso disponibile gratuitamente in tutti gli App Store l’app myAbbVieCare (https://www.abbviecare.it/myac/) un’applicazione di supporto al paziente con artrite reumatoide in terapia con upadacitinib. L’app mette a disposizione del paziente informazioni attendibili sulla patologia e strumenti concreti a supporto del trattamento contribuendo ad accrescere il suo empowerment di persona con esperienza di malattia, in modo da acquisire la consapevolezza e la serenità utili ad affrontare il percorso di cura.
Come funziona MyAbbVieCare
L’app myAbbVieCare, una delle soluzioni digitali disponibili all’interno del Programma di Supporto al paziente, sviluppato da Abbvie per diverse patologie, è organizzata in 4 sezioni:
– La mia libreria, dove è possibile trovare un’ampia selezione di articoli educazionali e consigli per il benessere quotidiano
– La mia aderenza, dove è possibile tenere sotto controllo in ogni momento il trattamento farmacologico così come è stato prescritto dal medico
– I miei appuntamenti, dove è possibile salvare gli appuntamenti con il medico curante per le visite
– I miei progressi, dove è possibile visualizzare i progressi registrati nel tempo grazie alla compilazione del questionario RAPID3 (dispositivo medico), un questionario di rapida esecuzione che monitora su base continuativa l’attività di malattia
Che cosa misura: l’indice RAPID3
RAPID3 (Routine Assessment of Patient Index Data 3) è un indice di attività di malattia validato, calcolato sulla base di 3 misure riferite dai pazienti: 1) la funzione fisica; 2) il dolore percepito; 3) la valutazione globale dello stato di salute fatta dal paziente (PtGA).
A differenza delle altre misure, che prendono in considerazione un mix di valutazioni mediche, marcatori obiettivi di infiammazione e risultati riferiti dai pazienti (PRO), RAPID3 si basa esclusivamente sui PRO, essendo un indice congiunto di Patient’s Global Assessment of Disease Activity (PtGA), dolore e funzione fisica (Functional Component of the Health Assessment Questionnaire Disability Index [HAQ-DI]) e HAQ multidimensionale (MDHAQ).
Ciascuna misura viene valutata da 0 a 10, fornendo un punteggio totale su 30: punteggi > 12 indicano un’elevata attività di malattia (HDA), > 6-12 un’attività di malattia moderata (MDA), > 3-6 LDA e ≤ 3 la remissione.
Il vantaggio derivante dall’impiego di RAPID3 è dato dalla velocità e facilità d’impiego: dato che utilizza solo i sintomi riferiti dal paziente, può essere misurato facilmente mediante le app (come myAbbVieCare), liberando i medici dalla necessità di effettuare consulti di persona in ambulatorio.
Vantaggi derivanti dall’impiego di myAbbVIeCare
Per il paziente, il sistema consente il monitoraggio su base continuativa dell’attività di malattia in corso di trattamento, rendendo non necessario il ricorso alle visite ambulatoriali o ospedaliere di controllo in presenza, a meno di situazioni strettamente necessarie.
La facilità d’impiego dello strumento (una App consultabile su smartphone), inoltre, aumenta il coinvolgimento attivo del paziente nella gestione della sua condizione clinica, con ripercussioni positive anche in termini di miglioramento dell’aderenza terapeutica alle terapie prescritte.
Per il medico, il sistema consente di avere un controllo a distanza delle condizioni del proprio paziente, con ripercussioni positive in termini di costi diretti (impiego risorse deputate alla cura di questi pazienti) e indiretti (giornate di lavoro perse dal paziente e dal caregiver per le visite, spese per la mobilità ecc) legati alla gestione di malattia.
Quando e perché utilizzare questa App nel “patient journey”
“Per quanto si possa essere indotti a pensare all’impiego di questa app solo quando si è in trattamento o in una fase avanzata del percorso di cura – sottolinea la dr.ssa Annalisa Iezzi, Direttore Medico di AbbVie Italia – ogni momento è buono per consigliare al proprio paziente di scaricare l’app e di utilizzarla nella routine quotidiana”.
“Va anche sottolineato come questa app – aggiunge – permetta di raccogliere dati clinici in maniera puntuale. Ciò permette di facilitare e rendere più agevole il dialogo medico paziente nel corso di una visita medica di controllo”.
Il punto di vista delle Associazioni pazienti
La sanità è uno dei settori che sta subendo una delle trasformazioni più importanti grazie all’introduzione di nuove tecnologie e all’evoluzione del modo in cui vengono richieste ed erogate le prestazioni per i pazienti. La sanità digitale e le tecnologie della Digital Health stanno infatti aprendo la strada a una serie di soluzioni che hanno l’obiettivo di rendere più efficaci i percorsi di cura, personalizzare le terapie e migliorare la qualità di vita delle persone.
Come ha ricordato Silvia Tonolo (Presidente Associazione Nazionale Malati Reumatici ANMAR Onlus), la telemedicina è stata “adottata” nel mondo reumatologico ben prima di altre aree mediche e delle costrizioni indotte dalla pandemia di Covid-19, evidenziandone i pregi in termini di risparmio di tempo per medici e pazienti, di riduzione dei costi diretti (strutture dedicate all’assistenza e alla cura dei pazienti) e indiretti (mobilità, liste attesa) grazie alle televisite.
La telemedicina favorisce una modalità di comunicazione tempestiva tra paziente e specialista in caso di bisogno e può essere un valido strumento per le visite di follow-up e per la condivisione degli esami. Se ben accompagnata dal raggiungimento, sia da parte dei medici che dei pazienti, di una buona padronanza d’impiego degli strumenti tecnologici resisi disponibili con la rivoluzione digitale, nonché dalla capacità di dialogo e interconnessione delle diverse piattaforme tecnologiche finora esistenti, la telemedicina e la Digital Health non possono che essere naturalmente alleate del paziente reumatologico, un paziente non solo cronico ma “complesso”.
In questo contesto, si considera ormai acquisito il concetto che le app in ambito salute possano costituire un valido supporto per il paziente nelle varie fasi del suo percorso di prevenzione, diagnosi, cura, monitoraggio e follow-up, in particolare nell’ambito delle patologie croniche.
A questo riguardo, ricordando alcuni dati provenienti da un convegno organizzato alcuni mesi fa dall’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare sullo stato della digitalizzazione delle cure rivolte al malato reumatologico, Antonella Celano (Presidente di APMARR) ha ricordato “…come sia emerso un deciso incremento non solo del ricorso alle televisite ma anche dell’impiego di app mediche”.
“Anche i pazienti – aggiunge – sono, dunque, maggiormente propensi ad adoperare i nuovi strumenti resi disponibili dalla sanità digitale, soprattutto nelle aree interne, scarsamente servite da mezzi pubblici. Inoltre, i benefici della sanità digitale si estendono anche ai caregiver, che sono affrancati dalla necessità di accompagnare i pazienti nelle strutture di cura, spesso perdendo giornate di lavoro”.
Il commento sulla nuova app myAbbVieCare per il supporto digitale alle persone con artrite reumatoide, è stato positivo per entrambe le rappresentanti delle Associazioni pazienti.
Per Antonella Celano, l’app può rivelarsi utile per migliorare l’aderenza alla terapia e consentire una migliore comunicazione del proprio stato di salute al medico curante. Particolarmente apprezzata è la possibilità, con questa app, di poter appuntare ogni piccolo sintomo o dolore, anche se passeggero, che altrimenti potrebbe essere dimenticato durante la visita con il medico curante.
Dello stesso avviso Silvia Tonolo che ha sottolineato come questa app possa contribuire a semplificare la vita del paziente affetto da artrite reumatoide (un paziente cronico che, va ricordato, ha già una pessima qualità di vita prima di arrivare alla diagnosi ma anche quando ha delle acuzie o delle comorbidità associate), migliorando al contempo la gestione e la sostenibilità del nostro sistema sanitario.
L’impegno di Abbvie nei programmi di supporto al paziente
“L’app myAbbVieCare – spiega Annalisa Iezzi – è parte integrante di un programma più ampio, messo a punto da AbbVie, per venire incontro alle richieste di soluzioni innovative in grado di portare un beneficio a 360° al paziente reumatologico e, aggiungo, anche alla comunità scientifica”.
“AbbVie lavora in questa area terapeutica da quando è nata – aggiunge – e ciò ci ha portato ad avere sempre un interesse genuino per gli unmet need di questi pazienti. Sappiamo quanto poco tempo ci sia a disposizione per le visite e che il tempo della comunicazione medico-paziente è tempo di cura. Questo ci ha spinti a supportare il medico con uno strumento digitale a disposizione del paziente (l’app) per la raccolta di quelle informazioni cliniche fondamentali per ottimizzare il tempo della visita, venendo incontro ai bisogni dei pazienti e favorendo l’interazione medico-paziente”.
“Il vantaggio derivante dall’impiego di questa app per il singolo medico e per la comunità scientifica, inoltre, è quello di consentire un puntuale monitoraggio delle condizioni di salute dei pazienti in cura. Ciò potrebbe essere di utilità per la comunità scientifica per creare network in grado di facilitare lo scambio di dati ed esperienze su una base scientificamente validata come quella rappresentata dal test RAPID3 contenuto all’interno della nostra app”.
“A tal riguardo – conclude – è nostra intenzione coinvolgere la comunità scientifica italiana nella realizzazione di raccolte dati, previa autorizzazione dei pazienti, finalizzate a consolidare l’esperienza nazionale di trattamento di queste patologie”.