A Napoli i manifesti con Meloni, La Russa, Piantedosi e Valditara a testa in giù: la Digos sta indagando per individuare i responsabili
A Napoli nella notte sono stati affissi manifesti a rovescio, quindi a testa in giù, in cui sono ritratti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ed il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Sul manifesto si legge “Buon 25 aprile” e ognuno dei 4 esponenti del governo è definito in modo ironico: La Russa diventa “il presidente dei nastalgici“, Piantedosi “il ministro delle morti in mare“, Valditara “il ministro dell’umiliazione e della repressione“. Nella foto di Giorgia Meloni si legge “Pronti! (a rovinare il paese)“.
L’azione è stata pubblicizzata e rivendicata sui social sulla pagina dell’ex Opg Occupato, dove si legge: “Napoli è, e sempre sarà, antifascista! Napoli ripudia questo governo, il governo dell’odio, e lo ribadiamo a gran voce in occasione del 25 aprile, giornata in cui ricordiamo il sacrificio dei partigiani, di centinaia di migliaia di donne e uomini che si organizzano, coraggiosamente, per liberare questo paese dal nazifascismo”. Per individuare i responsabili dell’affissione, sono già state avviate indagini da parte della Digos.
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I manifesti sono stati affissi nella notte sotto la corona che decora la targa con i nomi dei caduti delle Quattro Giornate di Napoli sulla facciata del liceo classico Jacopo Sannazaro, davanti ai cancelli dell’istituto professionale Gioacchino Rossini a via Terracina, sotto la targa in memoria di Adolfo Pansini posta all’ingresso dell’omonimo liceo, e su alcuni contenitori della raccolta differenziata davanti l’ingresso della sede centrale dell’Università Federico II a corso Umberto.
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“La pagina di Storia più bella e fiera per l’Italia, quella costruita, desiderata, gioita collettivamente, quest’anno – si legge nel post – assume un significato e un’importanza diversi, durante l’anno del governo dell’odio, il governo più a destra nella storia della nostra Repubblica. Invece di fare passi avanti per poter raggiungere un paese in cui nessuno venga discriminato e dove nessuno venga lasciato indietro, il Governo e i ministri non fanno altro che avanzare proposte di legge barbare e rilasciare dichiarazioni infami: la volontà di cancellare il reato di tortura dal nostro codice penale, il decreto “antirave”, che mira soprattutto a voler cancellare il diritto di parlare, di obiettare, di protestare nella maniera ritenuta più opportuna, oppure la riforma del reddito di cittadinanza, insieme a tutte le dichiarazioni dei Ministri in questi mesi”.
“A Napoli – concludono gli attivisti promotori anche del corteo Napoli Antifa, che si è svolto con partenza da piazza Garbaldi – non c’è spazio per fascismo e oppressione, per razzismo, sessismo e qualsiasi altra forma di discriminazione, perché il 25 aprile è divisivo, ma solo sei sei fascista”.