Ictus tra le prime cause di morte in Italia, approvate le linee guida terapeutiche. Le nuove raccomandazioni sono state pubblicate dal Sistema Nazionale Linee Guida
L’evento cerebrovascolare in Italia è tra le prime tre cause di morte e la prima di disabilità. A essere colpite ogni anno sono 185mila persone, 45mila di loro sopravvivono ma con esiti gravemente invalidanti. Numeri importanti, che hanno spinto ISA-AII (Italian Stroke Association – Società Italiana Ictus) alla stesura di nuove linee guida terapeutiche, oggi approvate e pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità. Di questo e dello stato di salute della società, che tra i 747 soci attivi ha visto l’ingresso di numerosi giovani professionisti, si è parlato al IX Congresso Nazionale ISA-AII, a Lecce.
“L’approvazione delle nuove raccomandazioni da parte dell’ISS ci permette di guardare al futuro del trattamento dell’ictus con rinnovato ottimismo – afferma Mauro Silvestrini, Presidente ISA-AII –. Oggi la nostra società scientifica è impegnata su tutti i fronti della malattia, dalla fase pre-ospedaliera a quella acuta, fino al ricovero e ai problemi che si presentano durante la degenza. Durante questi tre giorni di Congresso discuteremo molto anche di prevenzione secondaria, avremo infatti sessioni specifiche dedicate a dislipidemie e aritmie, tratteremo le complicanze a lungo termine e il trattamento della spasticità. Nell’ultimo anno abbiamo registrato una forte adesione dei giovani alla Società, anche grazie alla nascita di ISA Young, un gruppo di giovani professionisti sanitari. Abbiamo fortemente voluto promuovere la loro partecipazione per valorizzare una nuova visione della ricerca e della formazione. Negli ultimi tre mesi abbiamo registrato più di 200 nuovi soci under 40, un risultato di cui andiamo orgogliosi.”
Negli ultimi giorni sono anche sopraggiunti i primi risultati di adesione alla survey dedicata alla standardizzazione delle cure, rivolta a 219 centri ictus per scattare una fotografia della situazione attuale.
Tra le domande poste, il numero di letti a disposizione, la quantità di pazienti ricoverati e di personale, la presenza di dispositivi medici come la tac utilizzabile 24 ore su 24. A rispondere ai quesiti è stato il 94% dei centri. “Si tratta di un risultato importante – continua Silvestrini –, che indica che la Società è riconosciuta a livello nazionale come punto di riferimento per questa malattia. A questo successo hanno contribuito i coordinatori regionali di ISA, che garantiscono un’articolazione locale viva e attiva.”
“Le nuove linee guida terapeutiche che abbiamo scritto con il supporto dell’AINR, Associazione Italiana di Neuroradiologia, e di numerose altre realtà, sono state approvate dall’ISS e pubblicate dal CNEC, Centro nazionale per l’eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure, sul sito web del Sistema Nazionale Linee Guida – sottolinea Danilo Toni, Past President ISA-AII –. Questo permetterà prima di tutto la loro applicazione sul territorio, che verificheremo attraverso un audit annuale, in secondo luogo la presentazione ai principali convegni dedicati alle malattie vascolari e la traduzione per una rivista internazionale ne consentiranno la divulgazione. Fondamentale sarà tenere sotto controllo l’aderenza alle raccomandazioni, che avverrà attraverso l’utilizzo di specifici indicatori clinici, che ci permetteranno anche di raccogliere informazioni su eventuali fattori ostacolanti per la loro implementazione. Tra le nuove indicazioni troviamo, per esempio, allargamenti della finestra terapeutica, come l’estensione della trombolisi farmacologica fino a 9 ore dall’esordio dei sintomi e fino a 24 per la trombectomia meccanica. Già solo per trombolisi e trattamenti endovascolari, rispetto al 2016 abbiamo presentato 42 raccomandazioni e 32 sintesi in più, per un totale di 59 raccomandazioni e 58 sintesi.”
“Oggi l’attenzione all’ictus, alla riconoscibilità dei segni e all’importanza di agire in tempi rapidi è molto aumentata, anche grazie all’impegno delle Società scientifiche e alla divulgazione che, come ISA-AII, svolgiamo quotidianamente sui nostri canali e nelle strutture in cui operiamo – aggiunge Paola Santalucia, Presidente Eletto ISA-AII –. Quello che ancora manca, nonostante negli ultimi anni ce ne si occupi in modo più strutturato, è l’attenzione al post-evento, ai disturbi che possono presentarsi anche a distanza di tempo. La spasticità è uno tra i problemi più ricorrenti: per aumentare la consapevolezza a riguardo abbiamo dato vita alla campagna di comunicazione Strike on Stroke, che concluderemo il 14 aprile con un’importante conferenza stampa. Attraverso questo progetto siamo venuti a conoscenza della situazione nei reparti di riabilitazione, delle mancanze di strumenti che gli specialisti lamentano e della poca conoscenza dei pazienti riguardo le possibilità di trattamento dei loro disturbi. È importante garantire omogeneità di cura su tutto il territorio, non solo nelle stroke unit ma anche nel post-acuto. Trattare le criticità significa offrire alle persone colpite da ictus la possibilità di tornare a vivere una vita di alta qualità.”
“La decisione di svolgere questa edizione del Congresso a Lecce è di grande impatto e ci permette di sottolineare la disuguaglianza tra Nord e Sud Italia nel numero di centri ictus disponibili – conclude Leonardo Barbarini, Direttore Neurologia – Stroke Unit dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce –. L’assistenza dovrebbe essere uniforme in tutte le Regioni italiane nella distribuzione di posti letto dedicati e, soprattutto, nell’offerta di terapie avanzate, come la rivascolarizzazione meccanica. Siamo impegnati a tempo pieno nel riempire il gap per poter assicurare ai nostri pazienti i migliori trattamenti, ma è importante continuare a fare luce su questo problema perché si possa lavorare in sinergia con le Istituzioni per raggiungere migliori risultati.”