Ricerca del Cnr sui maestri della pittura e l’uso del tuorlo d’uovo


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In laboratorio sono state preparate pitture modello utilizzando due dei principali pigmenti utilizzati per la pittura nel corso di molti secoli, il bianco di piombo e il blu oltremare, in combinazione con olio di lino e tuorlo d’uovo, per studiarne il loro comportamento chimico e fisico.

In particolare, i risultati delle analisi condotte mediante tecniche di reologia, calorimetria a scansione differenziale, termogravimetria, pirolisi analitica accoppiata alla spettrometria di massa e spettrofotometria infrarossa, da un gruppo internazionale di esperti che, per parte italiana vede coinvolti il Dipartimento di chimica e chimica industriale dell’Università di Pisa (Ilaria Bonaduce e Celia Duce), il Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali (Instm) e l’Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr (Emilia Bramanti), hanno mostrato come si possano produrre diverse microstrutture, e come queste presentano proprietà chimico-fisiche diverse.

L’uovo risulta agire come antiossidante, rallentando l’inizio dell’essiccamento e promuovendo la formazione di reti reticolate meno inclini alla degradazione ossidativa rispetto al solo olio, promuovendo la stabilità degli strati pittorici. Dalla ricerca risulta evidente che gli artisti possono aver tratto beneficio dall’addizione di materiali proteici alla pittura ad olio per influenzarne la consistenza, per produrre pitture corpose da impiegare ad impasto, per superare problemi imprevisti con l’umidità, per evitare la formazione di grinze durante l’asciugatura, e per produrre strati pittorici stabili e poso soggetti alla degradazione ossidativa, dandoci la possibilità di ammirare i loro capolavori ancora oggi

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