Un pomeriggio grigio, si prepara la pioggia. Ma tanti si preparano a un incontro. La presentazione di un libro nella sala consiliare del comune di Melissa, di Crotone. Vincenzo Barbatano è l’autore indiscusso in un filone dalla matrice filo-umanistica: “L’altalena vuota”. Ricolmo di un messaggio di solidarietà e speranza.
Una manciata di fogli, dove il dolore di chi ha accompagnato i propri figli fino a un traguardo se li vede portare via. Lui, lo racconta con dolcezza, rispettando quell’intimità che s’intravede tra una pagina e l’altra. Quell’intimità che si riesce a comunicare solo quando si arriva ad ascoltare emozioni profonde, paure, desideri e sogni che ci rendono esseri viventi.
Pagine dove non bastano giorni e giorni per la lettura introspettiva dalla quale emerge un forte battito emozionale. E la sofferenza alla quale i genitori e familiari devono sottostare con rigor di apparente ottimismo e credo. Sperando in un miracolo.
Un avvocatissimo Antonio Lidonnici che ha dato il suo fianco per sostenere Barbatano nel suo progetto di racconti di vita vissuta. Maria Pia Masino assessore alla cultura è stata la relationship che ha puntellato con brani commoventi gli intermezzi.
Tanti sconosciuti arrivati solo per ascoltare quella voce silente che non trova pace. E non la troverà mai. Sono i racconti di Vincenzo Barbatano, vite spezzate come quella di Raffaele ammalatosi alla fine del 2014 volato in cielo nel 2017. Un Medulloblastoma infantile un tumore del sistema nervoso centrale che fa parte del gruppo dei tumori embrionali.
Asportato all’inizio, ma poi recidivo. La mamma Rossella e il papà Renato in prima fila non hanno smesso di commuoversi. Ogni trafiletto raccontato, ogni pensiero ripetuto era un ricordo che ha di nuovo trafitto il loro cuore. I figli non si dimenticano mai.
Rossella, la super mamma, non vuole piangersi addosso, senza commiserarsi è pronta a continuare la sua battaglia con mamme per creare un’oasi dove l’aiuto contro la solitudine è reciproco.
Si vuole porre un obiettivo, unire le forze per non sentirsi soli e puntare i piedi su servizi sanitari di cui la Calabria è latente.
E Crotone, senza reparto pediatrico conferma un grave disagio sanitario.