Asma pediatrico: un incremento dell’impiego di beta-2 agonisti a breve durata d’azione (SABA) si associa ad un innalzamento del rischio di riacutizzazioni
Un incremento dell’impiego di beta-2 agonisti a breve durata d’azione (SABA) si associa ad un innalzamento del rischio di riacutizzazioni asmatiche nella prima età pediatrica, soprattutto nei pazienti che non presentano malattie atopiche come comorbilità associate. Queste le conclusioni di SABINA Junior, uno studio retrospettivo di popolazione recentemente pubblicato sulla rivista Pediatric Allergy and Immunology.
I risultati di questo studio sono in linea con quanto osservato nello studio SABINA International, che aveva dimostrato come un maggior impiego di SABA fosse associato ad un incremento del rischio di esacerbazioni asmatiche in pazienti adulti e adolescenti (impiego annuale di 3 o più bombolette spray di SABA).
Razionale e disegno dello studio
L’asma pediatrico, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio, è caratterizzato dalla presenza di fenotipi multipli le cui manifestazioni cliniche, a differenza di quello nell’adulto, possono cambiare con maggiori probabilità nel corso del tempo, rendendo più difficile sia la diagnosi che il trattamento (soprattutto nei piccoli di età pari o inferiore ai 5 anni).
I fenotipi dell’asma che emergono durante la prima infanzia possono essere correlati all’andamento temporale del sibilo respiratorio (wheeze): la persistenza di questo sintomo è fortemente associata all’atopia e all’aumento della reattività delle vie aeree.
Tra i 6 e i 17 anni, i fenotipi di asma differiscono tra loro e possono basarsi sulla presenza di altre condizioni allergiche come l’atopia o l’eosinofilia; i bambini con asma e atopia e/o eosinofilia come comorbilità associate sono quelli a maggior rischio di esacerbazione di malattia asmatica. Pertanto, analogamente agli adulti, i bambini con asma devono essere attentamente monitorati e possono richiedere un trattamento personalizzato.
L’asma infantile può peggiorare a seguito del ricorso eccessivo ai SABA per ottenere un rapido sollievo dei sintomi.
Lo studio SABINA (SABA use IN Asthma), che ha coinvolto pazienti asmatici adulti e adolescenti, ha dimostrato come l’impiego eccessivo di SABA (≥3 bombolette/anno) sia comune in Svezia ed associato ad outcome sfavorevoli legati all’asma.
Pochi studi, fino ad ora, avevano valutato l’impiego di SABA nella popolazione pediatrica o il suo impatto sugli outcome clinici. Di qui il nuovo studio SABINA Junior, che ha cercato di colmare questo gap valutando l’associazione tra l’impiego di SABA e il rischio di esacerbazioni asmatiche nella popolazione svedese affetta da asma pediatrico.
A tal scopo, I ricercatori hanno attinto ai dati dei registri sanitari nazionali svedesi per identificare i partecipanti, tutti di età compresa tra 0 e 17 anni, con asma diagnosticato dal medico e con almeno una visita ospedaliera correlata all’asma. Sono stati valutati gli outcome legati all’asma ad uno e a 3 anni dalla visita ospedaliera del paziente.
L’outcome primario dello studio era rappresentato dall’incidenza, nel corso del follow-up della durata di un anno, di episodi di riacutizzazione asmatica definiti da questi eventi: ricovero ospedaliero, visita al pronto soccorso per asma o richiesta di corticosteroidi orali per il trattamento della malattia).
Il rischio di esacerbazione è stato calcolato sia in base al consumo annuale di bombolette spray di SABA (da 0 a 2 bombolette vs. più di 3 bombolette) rilevato all’inizio del periodo di osservazione che in base alla presenza/assenza di comorbilità atopica (rinite allergica, dermatite, eczema e allergie alimentati o di altro tipo).
Risultati principali
Sono stati analizzati i dati relativi a 219.561 pazienti (40,2% femmine), il 52,1% dei quali di età compresa tra 0 e 5 anni, il 26,5% tra 6 e 11 anni e il 21,4% tra 12 e 17 anni. Era presente malattia atopica come comorbilità associata nel 21,9% dei pazienti di età compresa tra 0 e 5 anni, nel 49,1% di quelli di età compresa tra 6 e 11 anni e nel 58,5% dei pazienti di età compresa tra 12 e 17 anni.
Al basale, inoltre, il 45,4% di partecipanti allo studio di età compresa tra 0 e 5 anni, il 31,7% di quelli di età compresa tra 6 e 11 anni e il 26,5% di quelli di età compresa tra 12 e 17 anni aveva consumato annualmente tre o più bombolette spray di SABA, rispettivamente.
I risultati dell’analisi multivariabile aggiustata in base ai gruppi di età considerati ha mostrato che il consumo di almeno 3 bombolette di SABA, rispetto a 0-2 bombolette, si associava ad un incremento del tasso di riacutizzazioni asmatiche ad un anno, con un rate ratio di incidenza (IRR) pari a 1,35 nei pazienti di età compresa tra 0 e 5 anni (IC95%: 1,29-1,42), 1,22 nei pazienti di età compresa tra 6 e 11 anni (IC95%: 1,15-1,29), e a 1,26 per i pazienti di età compresa tra 12 e 17 anni (IC95%: 1,19-1,34).
Non solo: il consumo di almeno 3 bombolette di SABA rispetto a 0-2 bombolette al basale è risultato associato ad un incremento del rischio di eventi di riacutizzazione asmatica ad un anno nei pazienti che non presentavano malattia atopica come comorbilità associata rispetto a quelli con comorbilità atopica.
Gli IRR dei pazienti senza comorbilità atopica rispetto agli altri sono stati rispettivamente pari a:
– 1,44 vs. 1,21 (IC95%: 1,35-1,54 vs. 1,12-1,31) per i pazienti di età compresa tra 0 e 5 anni
– 1,32 vs. 1,14 (IC95%: 1,17-1,49 vs. 1,07-1,22) per i pazienti di età compresa tra 6 e 11 anni
– 1,44 vs. 1,2 (IC95%: 1,27-1,64 vs 1,12-1,28), per i pazienti di età compresa tra 12 e 17 anni
Questo trend è stato confermato anche dopo 3 anni di follow-up.
Da ultimo, risultati simili sono stati documentatati relativamente al rischio di un primo evento di riacutizzazione, sia considerando la popolazione di pazienti in toto che in base alla presenza o meno di comorbilità atopica, indipendentemente dalla lunghezza del periodo di follow-up.
I ricercatori, hanno anche sottolineato che il tasso predetto di riacutizzazioni asmatiche di qualsiasi tipo ad un anno aumentavano all’aumentare del consumo di bombolette di SABA al basale, dopo stratificazione in base alla presenza di malattia atopica.
Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato la natura preliminare dei risultati ottenuti nei bambini di età compresa tra 0 e 5 anni, sia per la presenza di possibili bias di misclassificazione delle diagnosi di asma, sia perché i dati basati sui registri relativi al consumo di farmaci potrebbero non riflettere il loro impiego attuale. Va anche ricordato che i risultati ottenuti non sono stati corretti in base all’aderenza agli steroidi inalatori e che sono stati inclusi nella valutazione solo i pazienti con almeno una visita ospedaliera per asma.
Ciò detto, nel complesso, “…i dati dello studio suggeriscono come un impiego elevato di SABA si associ ad un incremento del rischio di riacutizzazioni asmatiche nei bambini, indipendentemente dalla presenza o meno di comorbilità atopica – concludono i ricercatori -. Di qui la necessità di aggiornare correttamente medici e caregivere sul corretto impiego dei SABA anche in quest’età della vita”.
Bibliografia
Melén E et al. Short-acting β2-agonist use and asthma exacerbations in Swedish children: A SABINA Junior study. Pediatr Allergy Immunol. 2022;33(11):e13885. doi: 10.1111/pai.13885
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