Una Corsa per l’oncologia: al via una campagna di raccolta fondi. I tassisti associati alla cooperativa Cotabo doneranno l’equivalente di un’ora di lavoro
Una Corsa per l’Oncologia è la campagna promossa da Cotabo e Fondazione Sant’Orsola per sostenere i pazienti oncologici e le loro famiglie offrendo un reparto pensato per loro, servizi per il benessere, accoglienza per chi arriva da lontano, progetti per l’alimentazione e sostegno alla ricerca.
I tassisti di Cotabo, rilanciando la collaborazione avviata durante il lockdown con il taxi a 1 euro per il personale sanitario, doneranno l’equivalente di una loro ora di lavoro alla Fondazione Sant’Orsola ma la campagna coinvolgerà anche gli utenti del servizio. A bordo dei taxi Cotabo sono disponibili da oggi locandine e cartoline di Una corsa per l’Oncologia: si potrà donare sul sito della Fondazione, inquadrando il qr code con il telefonino o con Satispay. Sarà diffuso anche materiale informativo sulla possibilità di destinare il proprio 5 per mille alla Fondazione Sant’Orsola.
“Solidarietà e responsabilità sociale sono caratteristiche che appartengono al nostro modo di essere impresa cooperativa, non solo durante le emergenze – dichiara Riccardo Carboni, presidente di Cotabo – Per questo abbiamo deciso di rilanciare la collaborazione con Fondazione Sant’Orsola, dopo le esperienze positive realizzate assieme nei momenti più intensi della pandemia. Questa volta facciamo un passo in più, chiediamo ai cittadini di correre insieme a noi per l’oncologia. Una città in cui ci si sostiene a vicenda, è una città migliore per tutti“.
La Fondazione Policlinico Sant’Orsola è un ente non profit nato per promuovere e sviluppare progetti che migliorino ancora, accoglienza, ricerca e cura a favore dei pazienti del Policlinico di Bologna.
In ambito oncologico ha già rinnovato completamente il Day hospital dove ogni anno circa 1.800 pazienti ricevono chemio e immunoterapia, accolti da due anni dai volontari della Fondazione Sant’Orsola. Dal 2021 realizza ogni anno due laboratori con uno chef e incontri con una nutrizionista per imparare a cucinare cibi sani, alleati della cura, mentre a Casa Emilia ha accolto finora oltre 300 pazienti oncologici con la propria famiglia provenienti da altre regioni, a Bologna per seguire le cure al Sant’Orsola e sostiene due progetti di ricerca per trovare nuove cure su tumore al polmone e sarcomi.
Tutti progetti continuativi che possono proseguire solo grazie al sostegno costante di imprese e cittadini. Il nuovo progetto che forse sarà realizzato già entro la fine del 2023 è la trasformazione del reparto di degenza: dopo la donazione di 21 letti elettrici per aumentare l’autonomia dei pazienti, l’obiettivo è creare giardini sui terrazzi, rinnovare i bagni, cambiare pavimenti e soffitti, rinnovare l’illuminazione, creare un bancone e spazi dedicati per l’incontro tra medici, pazienti e familiari. Dare vita, in sintesi, ad un reparto pensato su misura del paziente.
“I pazienti oncologici – spiega il vicepresidente di Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – sono tra quelli che più hanno sofferto la situazione che si è creata negli ospedali a causa della pandemia. Oggi meritano l’abbraccio di tutta la città e un aiuto concreto, da parte di tutti, per affrontare nel modo migliore il proprio percorso di cura. Fondamentali sono le relazioni, ma è importante anche il luogo in cui avviene la cura e che è capace di influenzare la tollerabilità e dunque l’efficacia della cura stessa”.