Omicidio Saman Abbas, i periti: “È morta per asfissia da strangolamento”. L’identità dei resti di Novellara confermata dal confronto con i denti
I resti umani rinvenuti a Novellara (Reggio Emilia) il 27 novembre 2022 “sono da identificarsi in Saman Abbas nata in Pakistan il 18 dicembre 2002″, che è morta per “asfissia meccanica da strozzamento o da strangolamento”. Sono le prime conclusioni a cui sono arrivati i periti Cristina Cattaneo e Biagio Eugenio Leone incaricati dell’autposia della 18enne dalla Corte d’Assise di Reggio Emilia. Per quanto riguarda la causa e dinamica del decesso, si legge nella relazione che hanno stilato venerdì scorso e depositata oggi, “è possibile affermare che sono stati riscontrati segni certi di trauma vitale all’osso ioide e ai tessuti molli circostanti, elementi riconducibili a una compressione del collo negli istanti precedenti la morte”. Inoltre “considerati la frattura vitale allo ioide, l’infiltrazione emorragica dei tessuti del collo, il sangue nei polmoni e l’assenza di altre cause lesive mortali desumibili dalle indagini esperite sul corpo, è possibile concludere che il quadro è indicativo, malgrado l’avanzato stato di decomposizione, di una causa di morte da asfissia meccanica da strozzamento o da strangolamento”.
A confermare che i resti ritrovati su indicazione dello zio Danish Hasnain sono quelli della giovane scomparsa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, è stato poi “il confronto di immagini ante-mortem (ottenute dalle forze dell’ordine) e post-mortem del soggetto”. In particolare, spiegano i periti, “sono state selezionate immagini e video recenti del soggetto in vita e si è proceduto ad accostamento e sovrapposizione degli elementi dentari visibili in foto e video in cui la vittima rideva o apriva la bocca”. La relazione “evidenzia la perfetta corrispondenza dei margini occlusali, mesiali e distali di tutti gli elementi dentari messi a confronto (6 superiori e 6 inferiori)”.
Saman sarebbe stata uccisa e sepolta sotto un casolare nelle campagne di Novellara per aver “disonorato” la famiglia, non accettando un matrimonio combinato con un parente in Pakistan. Del delitto sono accusati i cugini della ragazza Ikram Ijaz e Nomanullaq Nomanullaq e lo zio Danish Hasnain, che dopo una latitanza all’estero sono stati catturati e estradati in Italia. Imputati con loro, nel processo in corso a Reggio Emilia, ci sono anche i genitori di Saman: Shabbar Abbas, arrestato a Islamabad e in attesa di estradizione e la mamma Nazia Shaeen, di cui dopo la fuga in patria col marito si sono perse le tracce. La prossima udienza in tribunale a Reggio Emilia, a cui Shabbar potrebbe assistere in video (ha dato il suo consenso ma finora il collegamento non è stato ancora stabilito) è prevista per venerdì. Domani per l’uomo c’è invece un altra udienza in Pakistan per decidere dell’eventuale estradizione, più volte rinviata.