Istituita durante la stagione 1960-1961 la Coppa Campioni d’Italia è il trofeo assegnato annualmente al club vincitore del campionato di Serie A. Ideato dallo scultore Ettore Calvelli, il trofeo ha un valore di circa sessantamila euro e porta incisi i nomi di tutte le squadre che hanno vinto il massimo campionato a partire dal 1960-1961.
C’è sembrato opportuno iniziare il post con questo dato, per così dire storico, dedicato a 60 anni di scudetti, partendo dalla stagione 1963-1964 per concludere con quella attualmente in corso del 2022-2023. Durante il 1964 il Bologna di Fulvio Bernardini conquistava il suo settimo titolo, vincendo lo spareggio contro l’Inter. Si tratta di una edizione a 18 squadre, come era solito in quel periodo. Il miglior marcatore del torneo fu il danese Harald Nielsen, il quale mise a segno 21 reti. Purtroppo quello per i felsinei sarà l’ultimo trionfo nazionale, cui seguiranno però le vittorie in Coppa Italia durante le stagioni 1969-1970 e 1973-1974. In campo europeo il Bologna vincerà invece la Coppa Intertoto UEFA nel 1998.
L’Inter di Helenio Herrera
L’anno successivo, il 1964-1965 torna invece a vincere l’Inter di Herrera, la quale aveva sfiorato la vittoria nell’anno precedente, ma era risultata vittoriosa durante la stagione 1962-1963. I nerazzurri conquisteranno lo scudetto anche nell’anno successivo (65-66) mentre in campo europeo trionfano vincendo due edizioni consecutive di Coppa dei Campioni, battendo in finale prima il Real Madrid (1963-1964) e successivamente il Benfica di Eusebio.
La Fiorentina di Pesaola vince il suo secondo campionato
Juventus, Milan e Fiorentina, chiudono il decennio 1960-1969 con una vittoria a testa. Si tratta della Juventus di Heriberto Herrera, del Milan di Nereo Rocco e della Fiorentina di Bruno Pesaola. Per ovvi motivi la vittoria più importante è proprio quella del tecnico argentino che guida la Viola. Si segnala anche il secondo posto ottenuto da un ottimo Cagliari, mentre Milan, Inter e Juventus devono accontentarsi rispettivamente del terzo, quarto e quinto piazzamento. La Roma invece vincendo la Coppa Italia si qualifica di diritto alla Coppa delle Coppe. Capocannoniere del torneo è Gigi Riva del Cagliari, con 20 reti. Il torneo in questa edizione vede 16 squadre partecipanti, anziché 18 come nel 1963-1964.
Per la Fiorentina questo sarà un periodo irripetibile, in termini di prestigio e di vittorie. Infatti il secondo scudetto, arriva a distanza di oltre dieci anni dalla prima vittoria. In questi dieci anni e passa però la Viola ha vinto sia in Italia che in Europa. La Coppa delle Coppe per l’edizione 1960-1961 e ancora la Coppa Italia nel 1960-1961 e nel 1965-1966. In pratica questo è il periodo più vincente in assoluto per la Fiorentina, che negli anni successivi vincerà ancora la coppa nazionale nelle edizioni del 1975, 1996 e l’ultima durante la stagione 2000-2001.
1970-1979 – Un decennio insolito per la Serie A in termini di vittorie
Con la stagione 1969-1970 inizia un decennio piuttosto insolito, in termini di vittorie per quanto riguarda lo scudetto di Serie A. Vincono infatti per la prima volta due squadre come il Cagliari e la Lazio. Tornano a vincere anche Inter, Juventus, Milan e Torino. Nonostante i bianconeri riescano a vincere cinque volte il titolo di campioni d’Italia, per motivi storici sono proprio i successi di Cagliari, Lazio e Torino a ottenere maggior rilievo e importanza. Il Cagliari infatti ad oggi, non ha più vinto un titolo, stessa cosa per il Torino di Luigi Radice. La formazione granata torna infatti a vincere a distanza di 27 anni dalla tragedia di Superga. La classifica cannonieri viene vinta dal granata Paolo Pulice, il quale realizza 21 reti. Questo sarà l’ultimo scudetto per il Torino, che negli anni Novanta torna a vincere la Coppa Italia durante la stagione 1992-1993. Resta da dire della Lazio di Tommaso Maestrelli, dove spicca il talento dell’attaccante Giorgio Chinaglia, capocannoniere del torneo con 24 realizzazioni. La Lazio vince il campionato piazzandosi davanti alla Juventus e al Napoli, mentre l’Inter conclude al quarto posto la stagione. Il Bologna vince invece la Coppa Italia. Lo scudetto del Cagliari è storico non solo per il calcio sardo, ma anche per quello del Mezzogiorno d’Italia. La Sardegna infatti, per quanto al di fuori dell’area geografica dell’Italia meridionale, viene spesso aggregata al Meridione per ragioni storico-culturali. Ed è importante sottolineare come la vittoria del Cagliari sia ad oggi l’unica di una squadra appartenente all’Italia insulare. I rossoblù centrano la loro vittoria, collocandosi davanti rispetto ad altre squadre che in seguito conquisteranno almeno un titolo come Verona, Sampdoria e Napoli.
Gli Anni Ottanta e lo “Scudetto itinerante”
Dando un’occhiata all’albo d’oro appare subito lampante un dato: a parte la solita Juventus, il titolo viene equamente diviso da più squadre. Tra la stagione 1979-1980 e il campionato che conclude il decennio 1988-1989 possiamo contare ben sei squadre diverse. Si tratta della già citata Juventus (che ne vince quattro tra il 1981 e il 1986) dell’Inter (che vince nel 1980 e nel 1989) e poi ancora della Roma, del Verona, del Napoli e del Milan di Sacchi. La Roma torna quindi a vincere dopo 40 anni il Tricolore, mentre per Verona e Napoli sarà la prima volta in assoluto. Il Napoli però dopo appena due stagioni, tornerà a vincere per la seconda volta lo scudetto, aprendo a un decennio dove si nota il dualismo tra Milan e Juventus, intervallato dalla prima vittoria della Sampdoria di Boscov.
Gli anni Novanta: Sampdoria e Parma, tra Italia ed Europa
La Sampdoria sarà ad oggi l’ultima squadra a vincere per la prima volta lo scudetto. Infatti tra il 1992 e il 2022 le squadre che vinceranno sono le seguenti: Milan, Juventus, Lazio, Roma e Inter. Come possiamo notare non ci saranno per 30 anni vittorie da parte di altre squadre, mentre per quanto riguarda la Coppa Italia sono da segnalare i successi di outsider di lusso quali Parma, Fiorentina, Vicenza e Napoli. Tra queste il Parma vincerà anche due volte la Coppa Uefa, una volta la Coppa delle Coppe e una volta la Supercoppa europea, tra il 1993 e il 1999.
Conclusione – Il Napoli di Luciano Spalletti
Mentre stiamo editando l’articolo il Napoli di Spalletti con il pareggio di Udine del 4 maggio e la rete del bomber nigeriano Victor Osimhen ha conquistato il suo terzo scudetto.
Si tratta di una vittoria storica, dato che il Napoli è l’unico club ripartito dalla serie C arrivato a vincere un titolo nazionale. Nell’attuale Serie A c’è la Fiorentina che ha vissuto il medesimo percorso partendo però dalla vecchia Serie C2. L’unico esempio per certi versi simile resta quello del Leicester, che però non è mai fallita e quindi non è ripartita da zero. Piaccia o meno, il lavoro svolto dal presidente Aurelio De Laurentiis è esente da critiche e merita elogi. Il Napoli aggancia la Roma, ferma a quota 3 vittorie, superando Fiorentina e Lazio, che hanno vinto due titoli nel corso della loro storia calcistica. Relativamente al contesto delle scommesse sportive bisogna dire che il Napoli quest’anno era partito come formazione underdog, in quanto squadra sfavorita per la vittoria del titolo. Durante la scorsa estate, nessun addetto ai lavori aveva creduto nelle qualità del tecnico toscano e della rosa a disposizione. Questo ha reso la vittoria ancora più spettacolare e imprevedibile, specialmente perché è arrivata quando mancavano ancora cinque giornate per la fine del campionato.