Obesità: la terapia con semaglutide 2,4 mg una volta alla settimana è associata alla riduzione dell’appetito e a un migliore controllo del desiderio di cibo a 2 anni
Nei pazienti adulti obesi, la terapia con semaglutide 2,4 mg una volta alla settimana è associata alla riduzione dell’appetito e una maggiore sensazione di sazietà dopo 20 settimane, oltre a un migliore controllo del desiderio di cibo a 2 anni, secondo i risultati di una nuova analisi dal trial STEP 5 pubblicati sulla rivista Obesity.
Alle persone con obesità si raccomanda di perdere almeno il 5% del peso corporeo per prevenire o migliorare le complicanze di salute legate al peso, un obiettivo che può essere difficile da raggiungere solo attraverso la dieta e l’esercizio fisico per via dei cambiamenti compensatori negli ormoni che regolano l’appetito, che agiscono per mantenere l’omeostasi del peso normale (adattamento metabolico).
In risposta alla perdita di peso può verificarsi un aumento dell’ormone oressigeno (che aumenta l’appetito) grelina, così come una diminuzione degli ormoni anoressigeni, come la leptina, il GLP-1, la colecistochinina e il peptide YY. Questi cambiamenti possono portare a un aumento della sensazione di fame e a una riduzione della sazietà, spesso con un conseguente recupero del peso perso, evidenziando la necessità di un trattamento aggiuntivo che riduca l’appetito e controlli l’eccesso dell’assunzione di cibo nelle persone in sovrappeso/obese che perdono peso, hanno premesso i ricercatori.
Analisi del comportamento alimentare dal trial STEP 5
Lo studio controllato e randomizzato ha coinvolto soggetti adulti con obesità o un indice di massa corporea (BMI) di almeno 27 kg/m2 e almeno una comorbilità correlata al peso, assegnati in modo casuale a ricevere semaglutide sottocute alla dose settimanale di 2,4 mg o placebo per 104 settimane. Dopo 2 anni il gruppo in trattamento attivo ha perso in media il 16,7% del proprio peso corporeo.
I nuovi dati pubblicati hanno anche mostrato che i partecipanti nel gruppo semaglutide sono migliorati più di quelli sottoposti a placebo in molteplici comportamenti alimentari auto-riportati, sia a breve che a lungo termine.
«I nostri risultati suggeriscono che, con semaglutide, diversi aspetti del controllo dell’alimentazione erano operativi sia durante la perdita di peso iniziale (primi punti temporali) che nel suo mantenimento (punto temporale successivo), e che durante il corso della terapia era in vigore una riduzione complessiva del desiderio di cibo e di alimenti salati» hanno scritto il primo autore Sean Wharton, direttore medico della Wharton Medical Clinic e professore a contratto presso la McMaster University di Hamilton in Canada e la York University di Toronto, e colleghi. «Questi effetti sul controllo dell’alimentazione sono stati associati a una perdita di peso di circa il 15%, che si è mantenuta fino a 104 settimane».
Dei 304 adulti arruolati in STEP 5, sono stati inclusi in questa nuova analisi i 174 che hanno auto-riferito i loro comportamenti di controllo alimentare al basale e al follow-up a 20, 52 e 104 settimane (77,6% donne, età media 47 anni). Di questi, 88 erano nel gruppo semaglutide e 86 nel gruppo placebo. Al basale e a ogni follow-up è stato loro somministrato un questionario sul controllo dell’alimentazione composto da 19 voci, diciassette delle quali rientravano in quattro domini: controllo del desiderio di cibo, umore positivo, desiderio di salato e desiderio di dolce. I restanti due elementi riguardavano la sensazione di appetito e di sazietà.
Tra quanti hanno completato tutti i questionari, il gruppo semaglutide ha perso in media il 14,8% del proprio peso corporeo dopo 2 anni rispetto al 2,4% per il gruppo placebo (P<0,0001). Il primo comprendeva una percentuale maggiore di pazienti con una perdita di peso corporeo di almeno il 5% (74,7% vs 33,3%), di almeno il 10% (57,8% vs 10,1%), di almeno il 15% (49,4% % vs 2,9%) e di almeno il 20% (36,1% vs 0%) rispetto al placebo.
Con semaglutide maggiore controllo del desiderio di cibo
In tutti e tre i follow-up, il gruppo semaglutide aveva punteggi migliori per il controllo del craving (desiderio impellente, urgente e non differibile di assumere il cibo) e per il desiderio di salato rispetto al basale. La terapia ha anche migliorato I punteggi dei domini relativi all’umore positivo e al desiderio di dolce a 20 e 52 settimane rispetto al basale. I miglioramenti in tutti i domini, a parte l’umore positivo, sono stati correlati con la riduzione del peso corporeo a 104 settimane nel gruppo semaglutide.
In un’analisi dei singoli elementi del questionario, il gruppo in trattamento attivo ha mostrato maggiori riduzioni del desiderio di assumere cibi salati e piccanti, latticini e alimenti ricchi di amido, della difficoltà nel resistere alle voglie e nel controllo del cibo e della sensazione di ansia rispetto al placebo. I punteggi relativi all’appetito e alla sazietà sono migliorati maggiormente con semaglutide rispetto al placebo dal basale alla settimana 20 (P<0,001), come anche i punteggi per la difficoltà a resistere alle voglie e di controllo dell’assunzione di cibo dal basale a tutti e tre i punti di follow-up.
Maggiore perdita di peso con un controllo peggiore del craving al basale
Le riduzioni del peso corporeo tra i partecipanti al gruppo semaglutide sono state più elevate nei soggetti che al basale avevano una peggiore capacità di controllare il desiderio di cibo o con punteggi di craving più alti per alimenti salati o dolci.
Gli adulti trattati con semaglutide hanno avuto una perdita di peso leggermente maggiore dopo 2 anni se al basale avevano un punteggio più alto per l’appetito e più basso per il senso di sazietà. I pazienti in trattamento attivo che hanno perso almeno il 20% del loro peso corporeo si sono sentiti meno affamati e più sazi in tutti e tre i follow-up rispetto a quanti hanno perso meno peso.
«Semaglutide migliora il controllo alimentare a breve e lungo termine, riduce il desiderio di cibo e la fame e aumenta la sensazione di sazietà» hanno concluso gli autori. «Inoltre previene gli aumenti compensatori dell’appetito che ci si aspetterebbe dopo una sostanziale perdita di peso. Nel loro insieme, questi cambiamenti molto probabilmente sono alla base degli effetti di perdita di peso marcati e sostenuti osservati con semaglutide 2,4 mg una volta alla settimana».
Referenze
Wharton S et al. Two-year effect of semaglutide 2.4 mg on control of eating in adults with overweight/obesity: STEP 5. Obesity. 2023 Jan 18.