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Formazione e prevenzione: protocollo d’intesa tra Inail e Aepi

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Formazione e prevenzione: sottoscritto un protocollo d’intesa tra Inail e Aepi, confederazione che rappresenta oltre 500mila imprese e 15mila professionisti

Con il protocollo d’intesa di durata triennale sottoscritto a Roma, presso la sede Inail di via IV Novembre, l’Istituto e Aepi, confederazione che rappresenta oltre 500mila imprese e 15mila professionisti intersettoriali, danno il via a una collaborazione strutturata e permanente sulla formazione e la prevenzione di infortuni e malattie professionali, attraverso analisi, studi e iniziative congiunte volte a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro.
Il documento, sottoscritto dal presidente dell’Inail, Franco Bettoni, e dal presidente di Aepi, Mino Dinoi, in occasione di una tavola rotonda con i sottosegretari Lucia Albano (Mef), Massimo Bitonci (Imprese e Made in Italy) e Claudio Durigon (Lavoro e Politiche sociali), organizzata per fare il punto sull’attività dei primi sei mesi del governo, prevede in particolare il monitoraggio e l’approfondimento di problematiche tecnico-normative e organizzative legate ai campi di applicazione del Testo unico in materia di salute e sicurezza, lo sviluppo di linee guida, buone pratiche e strumenti per la riduzione e la prevenzione dei rischi, e la promozione di seminari e webinar, sia a livello centrale che territoriale, per la condivisione delle soluzioni individuate.

Bettoni: “Intensificare gli sforzi per trovare soluzioni condivise ed efficaci”. “Attraverso la firma di questo protocollo – ha spiegato Bettoni – ampliamo la rete dei partner dell’Istituto altamente qualificati e attenti al tema della tutela della salute e della sicurezza sui posti di lavoro. In coerenza con la missione istituzionale dell’Inail, è per noi fondamentale consolidare sinergie con diverse realtà affinché, attraverso uno sforzo condiviso e un confronto costante, la prevenzione e la sicurezza siano considerati valori aggiunti, marchi di qualità, vantaggi in termini etici, sociali ed economici. Un’efficace strategia di salute e sicurezza sul lavoro, infatti, risulta proficua in termini di competitività, sostenibilità e benessere dei lavoratori, favorendo l’affermarsi della cultura della sicurezza, purtroppo ancora insufficiente nel nostro Paese”. Per il presidente dell’Istituto, in particolare, “bisogna abbattere l’inaccettabile quota delle mille morti sul lavoro, che dura da troppo tempo. Per centrare questo obiettivo servono la partecipazione e l’impegno di tutti – istituzioni, parti sociali, mondo produttivo, società civile – e serve intensificare ancora di più gli sforzi per trovare soluzioni condivise ed efficaci. Un Paese avanzato come l’Italia non può tollerare tragedie quotidiane legate alla mancanza di sicurezza nei posti di lavoro”.

“Già presentate delle proposte per rafforzare la missione sociale dell’Istituto”. L’Inail, ha sottolineato Bettoni, “ha formulato alcune proposte per compiere passi in avanti. Emendamenti legislativi già presentati nell’ottica di rafforzare la missione sociale dell’Istituto, come il sostegno economico per le famiglie di studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative, l’ampliamento della tutela assicurativa degli insegnanti e degli studenti, l’aggiornamento delle tabelle di indennizzo del danno biologico, la sorveglianza sanitaria per i lavoratori domestici, circa 800mila tra colf e badanti, l’equiparazione dei medici Inail con quelli del Servizio sanitario nazionale e il potenziamento degli organici dell’Istituto”. Il riconoscimento di maggiori margini di autonomia all’Istituto, inoltre, “renderebbe possibile un miglior soddisfacimento delle tutele dei lavoratori e delle loro famiglie e consentirebbe di rispondere alle esigenze delle imprese lungo una traiettoria virtuosa di crescita in sicurezza”.

Durigon: “Alcuni temi potrebbero entrare nel prossimo decreto”. “L’obiettivo degli zero morti sul lavoro – ha detto il sottosegretario Durigon – è molto ambizioso ma deve essere il nostro punto di riferimento. Serve un’inversione di tendenza su alcuni temi fondamentali, compresi quelli indicati dal presidente Bettoni, che potrebbero entrare nel prossimo decreto, previa verifica della loro sostenibilità”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “c’è bisogno di un cambiamento culturale, investendo anche sulla scuola per far capire quanto sia importante la prevenzione. La strada intrapresa credo sia quella giusta. Il tema, infatti, è al centro dell’attenzione non solo del governo, ma anche del Parlamento, che in questa legislatura ha già istituito due Commissioni speciali sulla sicurezza sul lavoro”.

Dinoi: “Siamo tutti chiamati a un’assunzione di responsabilità”. Per il presidente di Aepi, Mino Dinoi, “è arrivato il momento in cui il sistema Paese richiama tutti, nel rispetto dei rispettivi ruoli, a ragionare e lavorare insieme per individuare i problemi e cercare di risolverli, come in un gioco di squadra”. Il protocollo firmato con l’Inail, ha proseguito, “per noi rappresenta un’assunzione di responsabilità, di cui sentiamo tutto il peso. Come confederazione, infatti, abbiamo sentito il dovere di metterci a disposizione dell’Inail per fare in modo che la sicurezza sul lavoro sia al centro della discussione del nostro Paese, che ha bisogno di rimettersi in moto e di rilanciare la sua economia, a partire dal Pnrr e dalle grandi opere. La sinergia di oggi per Aepi rappresenta quindi un punto di partenza e un motivo di orgoglio, ma anche la nostra volontà di metterci a disposizione con grande umiltà”.

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