In Emilia-Romagna allerta rossa per il maltempo per venerdì 19 maggio: a fare paura sono soprattutto le possibili frane e il passaggio delle piene dei fiumi
L’Emilia-Romagna rimane in allerta rossa anche domani, venerdì 19 maggio. Non tanto per nuove piogge in arrivo, ma per il rischio frane e per il passaggio delle piene dei fiumi. Per la giornata di domani infatti “si prevedono deboli precipitazioni sul settore centro-occidentale”, scrive la Protezione civile regionale nel bollettino diramato oggi. “La criticità idraulica e idrogeologica rossa sul bolognese e sulla Romagna è dovuta alle gravi criticità già presenti sul territorio“, si spiega. Per domani dunque “si prevede la propagazione delle piene già in atto nei tratti vallivi di tutti i corsi d’acqua del settore centro-orientale della regione, con occupazione delle golene e interessamento degli argini, in progressiva decrescita”, si legge.
Dal punto di vista idrogeologico, inoltre, “saranno possibili diffusi dissesti nelle zone montane/collinari centro-orientali della regione, dove permarranno condizioni favorevoli allo sviluppo di frane per scivolamento e colamento lungo i versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche fragili e all’aggravamento delle numerosissime frane già attivatesi a seguito delle precipitazioni dei giorni scorsi. Inoltre saranno possibili localizzati fenomeni franosi nelle zone montane-collinari occidentali“. Nella giornata di domani, intanto, in Emilia-Romagna è attesa la visita del capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, dopo i ministri che si sono succeduti in questi giorni. “Ringrazio il Governo per i 30 milioni di euro stanziati per le prime urgenze– dice il presidente Stefano Bonaccini, oggi in conferenza stampa a Bologna col ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin- sono una goccia nel mare, in questi giorni ne abbiamo già spesi più di 30. Ma comunque grazie. Ora la priorità è riuscire a mettere in sicurezza fino all’ultima persona”.
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GLI SFOLLATI ACCOLTI: ECCO QUANTI
Proseguono infatti in Emilia-Romagna le operazioni per mettere al sicuro chi si trova in abitazioni a rischio, che vedono impegnati anche 562 Vigili del fuoco arrivati da fuori regione, oltre 250 in più rispetto a ieri, dotati di oltre 125 automezzi. Al momento sono oltre 3.100 le persone che hanno trovato accoglienza in sedi allestite dai Comuni, di cui 2.500 nel ravennate, 420 nel bolognese, 200 nel forlivese-cesenate e sette nel riminese. Sono 23 i fiumi e corsi d’acqua esondati, altri 13 hanno superato la soglia d’allarme 3 (rossa).
I COMUNI COINVOLTI
Oltre 50 allagamenti si sono registrati in 42 Comuni e al momento risultano totalmente chiuse oltre 200 strade tra comunali e provinciali, più 160 interrotte parzialmente. Sono poi oltre 280 le frane attive, di cui 120 particolarmente importanti in 58 Comuni. Sono infine 34.000 le utenze al momento disalimentate dalla rete elettrica tra le province di Forlì-Cesena e Ravenna.
“In quattro giorni, nell’arco di due settimane, è caduta la pioggia che normalmente cade quasi in un anno– continua a ripetere come un mantra uno sconsolato Bonaccini- di fronte a questo non si può fare molto”. E aggiunge: “Ora dobbiamo lavorare come un solo uomo, come abbiamo fatto per il terremoto. Qui siamo capaci di fare le cose per bene e al meglio. Ce la metteremo tutta. È chiaro che abbiamo bisogno di tante risorse, di strumenti speditivi e rapidi per poter intervenire”. Nelle prossime ore, dice Bonaccini, “presenteremo un documento spero unitario con le parti sociali da condividere col Governo” sulle esigenze di territori, lavoratori e imprese. Poi “servirà un fondo nazionale per rimborsare chi ha subito danni- elenca il presidente- e infine serviranno interventi per la ricostruzione vera e propria, sul dissesto e sulla parte pubblica”.