Vitiligine: nuovi studi confermano la ripigmentazione duratura con ruxolitinib in crema fino a un anno dopo l’interruzione della terapia
I pazienti con vitiligine non segmentale e almeno 12 anni di età trattati con ruxolitinib in crema all’1,5% che hanno raggiunto un alto livello di ripigmentazione facciale dopo 52 settimane hanno mantenuto una risposta duratura un anno dopo la sospensione della terapia, secondo i dati a lungo termine del programma TRuE-V di fase III presentati al congresso 2023 dell’American Academy of Dermatology (AAD) che si è tenuto dal 17 al 21 marzo a New Orleans.
La vitiligine è una malattia autoimmune cronica caratterizzata dalla depigmentazione della pelle che deriva dalla perdita di melanociti. Si ritiene che l’iperattività della via di segnalazione della Janus chinasi (JAK) guidi l’infiammazione coinvolta nella patogenesi e nella progressione della condizione. Viene diagnosticata a più di 1,5 milioni di persone negli Stati Uniti ed ha una prevalenza complessiva stimata di circa 2-3 milioni, con gran parte dei pazienti (circa l’85%) affetti dalla forma non segmentale. Può manifestarsi a qualsiasi età, anche se in molti casi esordisce prima dei 30 anni.
Valutazione di efficacia e sicurezza a lungo termine
I dati a 104 settimane sono relativi alla fase di estensione a lungo termine dei trial di fase III TRuE-V1 e TRuE-V2 della durate di 52 settimane. I partecipanti sono stati suddivisi in due coorti, in funzione del raggiungimento di una risposta completa o quasi completa (miglioramento di almeno il 90% nel Facial Vitiligo Area Scoring Index, F-VASI 90) entro la settimana 52:
- Nella coorte A (≥F-VASI 90) i pazienti sono stati randomizzati in doppio cieco a ricevere ruxolitinib in crema all’1,5% due volte al giorno (BID) o il veicolo (quindi con sospensione del trattamento attivo) fino alla settimana 104 per valutare il tempo necessario al verificarsi di una recidiva, definita come una risposta <F-VASI 75, la durata del mantenimento della risposta ≥F-VASI 90 e il tempo per recuperare una risposta F-VASI 75/90 dopo la recidiva (riprendendo il trattamento attivo).
- Nella coorte B (<F-VASI 90) tutti i pazienti hanno continuato la terapia con ruxolitinib in crema BID per valutarne l’efficacia e la sicurezza a lungo termine.
Risultati principali della coorte A
Molti pazienti hanno mantenuto una risposta duratura per un anno dopo l’interruzione del trattamento con ruxolitinib.
- Circa il 29% di quelli nel braccio di sospensione (trattati quindi con il solo veicolo) ha avuto una recidiva (<F-VASI 75) entro la settimana 104. Tra questi, il 75% ha riguadagnato una risposta ≥F-VASI 75 una volta ripreso il trattamento attivo (mediana 12 settimane) e il 69% una risposta ≥F-VASI 90.
- In quanti hanno invece continuato il trattamento con ruxolitinib in crema, circa il 62% ha mantenuto per un anno la risposta ≥F-VASI 90
Il farmaco è stato ben tollerato, senza eventi avversi gravi correlati al trattamento fino alla settimana 104. I più comuni tra i pazienti nel braccio ruxolitinib, di grado lieve o moderato, includevano dermatite e rash cutaneo nel sito di applicazione e iperlipidemia.
Risultati principali della coorte B
In questi pazienti la continuazione del trattamento con ruxolitinib in crema ha comportato miglioramenti nella ripigmentazione facciale e totale del corpo (Total body Vitiligo Area Scoring Index, T-VASI), come dimostrato dalle maggiori proporzioni di soggetti che hanno raggiunto una risposta F-VASI 75 e 50 fino alla settimana 104.
- Nei partecipanti in trattamento attivo dal giorno 1 negli studi originali (TRuE-V1 e TRuE-V2), la percentuale di quanti hanno raggiunto una risposta F-VASI 75 alla settimana 104 è più che raddoppiata rispetto alla settimana 52 (dal 31% al 66%) e circa Il 34% ha raggiunto una risposta F-VASI 90.
- Inoltre alla settimana 104 la risposta T-VASI 50 è stata raggiunta dal 64% dei soggetti in trattamento attivo dal giorno 1, rispetto al 43% registrato alla settimana 52.
Ruxolitinib è stato ben tollerato, senza eventi avversi gravi correlati al trattamento fino alla settimana 104. Tutti gli effetti collaterali nel braccio attivo sono stati lievi o moderati, con prurito nel sito di applicazione come il più frequente.
«Sono estremamente incoraggiato da questi dati, che mostrano continui miglioramenti nella ripigmentazione del viso e di tutto il corpo in due anni di trattamento con ruxolitinib in crema all’1,5%» ha commentato David Rosmarin, Presidente del Dipartimento di Dermatologia presso la Scuola di Medicina dell’Università dell’Indiana. «La vitiligine è una condizione cronica e questi risultati dimostrano il potenziale a lungo termine di questo trattamento per coloro che sono interessate alla ripigmentazione».
Informazioni su ruxolitinib crema all’1,5%
Si tratta di una nuova formulazione in crema dell’inibitore selettivo JAK1/JAK2 ruxolitinib, approvato dalla Fda per il trattamento topico della vitiligine non segmentale in pazienti di almeno 12 anni di età. È la prima e unica terapia per la ripigmentazione cutanea approvata negli Usa, autorizzato anche per il trattamento topico cronico a breve termine e non continuativo della dermatite atopica da lieve a moderata in pazienti non immunocompromessi con almeno 12 anni, la cui malattia non è adeguatamente controllata da altre terapie topiche o quando queste non sono consigliabili.
Il 24 febbraio 2023 la compagnia sviluppatrice Incyte ha annunciato che il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Ema ha emesso un parere positivo, raccomandando l’approvazione di ruxolitinib in crema per il trattamento della vitiligine non segmentale con coinvolgimento facciale negli adulti e adolescenti di almeno 12 anni.