Su Rai 1 “A Sua immagine”: Lorena Bianchetti incontra Nico Acampora


Nel pomeriggio di Rai 1 torna “A Sua immagine”: Lorena Bianchetti incontra Nico Acampora. A seguire “Le ragioni della speranza” con don Luigi Verdi

a sua immagine

Lorena Bianchetti incontra Nico Acampora nel nuovo appuntamento con “A Sua immagine”, il programma di approfondimento religioso di Rai Cultura, in onda sabato 20 maggio alle 16.00 su Rai 1. Nico nel 2010 entra in contatto con la disabilità del figlio Leo a cui, a due anni, viene diagnosticato l’autismo. Un duro colpo. Nota, però, che Leo a otto anni è molto abile con le mani, sa impastare la pizza e farlo bene.

Una notte all’una e trenta l’ispirazione: perché non mettere su una pizzeria per rendere autonomi suo figlio e tanti altri ragazzi? L’impresa non è di facile realizzazione, è osteggiato da tanti, ma riesce. Il sogno si trasforma in progetto e in realtà. Ad oggi sono sorte due pizzerie, le prime in Europa, che danno lavoro a più di quaranta ragazzi autistici che sono prima formati in una speciale Aut Academy. La recente visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha suggellato il riconoscimento di una splendida iniziativa per l’inclusione e il bene comune: PizzAut, pizza e autismo.

Terzo appuntamento con don Luigi Verdi e “Le ragioni della speranza”. Prosegue il viaggio del sacerdote toscano alla ricerca di “fiori di speranza” nascosti nel cuore delle metropoli italiane. In questa puntata un’altra metropoli, Bologna, dove don Luigi visiterà una birreria speciale, in pieno centro storico, e un birrificio che produce birra sociale artigianale impegnandosi nell’economia circolare. Nato dalla cooperativa sociale ” L’arca di Noè”, il progetto prevede l’inserimento di quattro persone con disabilità nella parte produttiva nonché la produzione di piadine e tigelle dalle trebbie scartate per fare la birra. Nella seconda parte don Luigi sarà invece presso i locali di San Giovanni in Monte, nel suggestivo quartiere delle Sette Chiese, accanto a una delle sedi dell’Università di Bologna, per conoscere i volontari della comunità di Sant’Egidio e le due persone senza fissa dimora che qui sono state accolte.