Il Progetto “La Farmacia Sostenibile”, realizzato da Chiesi Italia e CEF con il supporto strategico e tecnico di NATIVA, ha misurato le principali fonti di emissione della farmacia
Acquistare elettricità preferibilmente da fonti rinnovabili, limitare i consumi energetici, preferire carta riciclata e materiali ecosostenibili come camici in cotone certificato, utilizzare prodotti per la pulizia a basso impatto ambientale, ma anche ottimizzare le consegne settimanali dei farmaci: sono alcune delle azioni che la farmacia può porre in essere per contribuire alla lotta alla crisi climatica. Inoltre, aderendo a progetti di sostenibilità certificati e impegnandosi alla graduale riduzione del proprio impatto sul clima, la farmacia può compensare fin da subito le proprie emissioni puntando a un modello carbon neutral.
A tracciare le coordinate della farmacia del futuro, che persegue un impatto sociale e ambientale positivo, è il progetto “Farmacia sostenibile. Verso un modello di farmacia carbon neutral”, realizzato da Chiesi Italia, filiale italiana del Gruppo Chiesi e azienda certificata B Corp, insieme a CEF, la prima cooperativa di farmacisti in Italia, con il supporto di NATIVA che affianca le aziende in una radicale evoluzione del proprio business, accelerandone la transizione verso modelli economici rigenerativi.
Il progetto, che ha coinvolto un gruppo di farmacie pilota sul territorio nazionale1, ha avuto l’obiettivo di misurare le principali fonti di emissione climalteranti della farmacia (i cosiddetti hotspot, identificati per magnitudo, grado di controllo e accessibilità a soluzioni di miglioramento) e individuare soluzioni per ridurre le emissioni, lavorando per sviluppare una cultura sul tema della carbon neutrality.
Ogni anno vengono aggiunti all’atmosfera 51 miliardi di tonnellate di gas serra2 e si calcola che, entro il 2050, aumenterà del 50% la domanda mondiale di energia. Secondo l’OMS, il cambiamento climatico è la più grande minaccia sanitaria per l’umanità che invoca azioni concrete per ridurre questo impatto.
La “ricetta” della farmacia sostenibile vuole essere una risposta tangibile agli obiettivi europei di neutralità climatica, che stabiliscono la riduzione di almeno il 55% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli di CO2 del 1990, puntando a diventare entro il 2050 il primo continente a impatto zero sul clima3, e a quelli nazionali di transizione ecologica.
“I farmacisti sono coinvolti sui temi della sostenibilità in qualità di professionisti che si prendono cura della salute delle Persone, strettamente correlata al benessere del Pianeta, ma anche per la loro funzione sociale di sensibilizzazione e di esempio per la cittadinanza” – dichiara Giulia Ardenti Morini, Trade Marketing & Digital Manager Consumer Healthcare di Chiesi Italia. “Per questo abbiamo deciso di realizzare, insieme a CEF e NATIVA, un progetto volto a sostenere l’implementazione di pratiche eco-sostenibili in farmacia, confermando la nostra volontà di essere un partner di valore per il farmacista e il nostro impegno a diffondere la filosofia della carbon neutrality all’interno di tutto l’ecosistema salute”.
Dall’analisi condotta nelle farmacie pilota, è emerso che le fonti di emissioni climalteranti più significative riguardano “energia elettrica e gas”, “beni acquistati” (principalmente carta, plastica e tessuti), “servizi” (soprattutto manutenzione e pulizie) e “logistica” per la consegna dei prodotti. Per ciascun hotspot, è stato individuato un set di azioni implementabili dalla farmacia per diminuire in maniera diretta le emissioni di CO2. A questo si aggiunge la possibilità di individuazione di modelli di adesione a progetti certificati per bilanciare le emissioni non eliminabili alla fonte, che prevedono l’acquisto di crediti di carbonio (dove 1 credito di carbonio corrisponde a 1 tonnellata di CO2 assorbita, ad esempio attraverso un’azione di forestazione), oppure il finanziamento di iniziative specifiche di compensazione sul territorio.
“Siamo onorati che Chiesi Italia ci abbia scelto come partner per questa iniziativa che integra il nostro impegno al fianco delle oltre 700 farmacie del network CEF La Farmacia Italiana” – commenta Vittorino Losio, presidente CEF. “Un sentito ringraziamento va ai farmacisti che hanno aderito al progetto pilota”.
“L’entusiasmo dei farmacisti del progetto pilota conferma che siamo sulla strada giusta per realizzare la prima Rete di farmacie sostenibili: le farmacie del futuro” – afferma Maria Antonietta Iacovaccio, Direttore Retail CEF. “Lo facciamo offrendo ai nostri soci la possibilità di aderire a contratti di fornitura di energia elettrica al 100% da fonti rinnovabili, adottando politiche paper-save grazie a servizi e sistemi di archiviazione digitali, soluzioni omnichannel, l’ottimizzazione della logistica, la fornitura di espositori durevoli, formando il personale al contenimento dei consumi e altre novità come l’adesione a progetti di compensazione. Inoltre, in qualità di secondo distributore farmaceutico in Italia, CEF è molto attenta alla logistica: durante la pandemia, abbiamo ottimizzato le consegne giornaliere di farmaci, contribuendo a ridurre oltre 500 tonnellate di CO2 l’anno”.
“Questo progetto, unico in Italia, è il risultato di un impegno che portiamo avanti da tempo con le farmacie italiane per promuovere i temi della salute del respiro e della sostenibilità, in linea con i nostri valori di Società Benefit e azienda B Corp e nell’ambito dell’impegno del Gruppo Chiesi al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2035, azzerando il proprio bilancio di emissioni di gas serra” – afferma Gianluigi Pertusi, Direttore Business Unit Consumer Healthcare di Chiesi Italia. “La sostenibilità è parte integrante del nostro DNA e siamo davvero orgogliosi del lavoro svolto insieme ai nostri partner e ai farmacisti che hanno aderito al pilota, a conferma della grande attenzione che la categoria rivolge nei confronti dell’ambiente e del territorio in cui opera”.