Nell’ambito del panel monitorato da VOLTA Consulting si registra ben l’85% di aziende che hanno messo in atto o stanno progettando interventi di efficienza energetica
Secondo il Report Finservice, nel 2022, il 31% delle aziende nel nostro Paese ha sviluppato pratiche di efficientamento energetico, anche grazie ad agevolazioni fiscali e finanziarie. Dal miglioramento termico degli edifici all’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, fino agli interventi per ottenere un risparmio energetico combattendo gli sprechi, le aziende italiane più “eco-attente” sono state, nel 2022, quelle del Nordovest, del Sud e delle Isole.
Esistono però anche sfide e problematiche più specifiche: lo rivela una ricerca di VOLTA Consulting, azienda che sviluppa ed eroga soluzioni e servizi ad alto valore tecnologico nel settore dell’efficienza energetica. Secondo l’Osservatorio VOLTA Consulting, se in Italia mediamente il 30% delle aziende ha ottenuto risparmi energetici (ricordiamo che i risparmi da rendicontare sono quelli riconducibili non soltanto ad interventi di efficientamento del ciclo produttivo (tecnologici), ma anche al risparmio energetico derivante da qualunque modifica, anche comportamentale, della sua gestione e devono essere superiori all’1%), grazie all’attività sul campo e agli strumenti messi a disposizione, il 50% del panel censito da VOLTA Consulting ha ottenuto risparmi.
L’entità dei risparmi ottenuti varia a seconda del tipo di azienda, lo spettro è molto ampio e si va dall’1,39% di aziende del settore automotive al 16,49% di realtà operanti nella lavorazione del legno. Nell’ambito del panel monitorato da VOLTA Consulting si registra ben l’85% di aziende che hanno messo in atto o stanno progettando interventi di efficienza energetica: “Non è più solo una questione di contenimento dei costi, anche se ha inciso molto – dichiara Daniele Bonato, fondatore dell’azienda – è anche un fatto di cultura e di adozione di politiche di trasformazione digitale”.
La rendicontazione annuale dei risparmi è obbligatoria per le imprese, come indicato nel D.Lgs. 102/2014. In particolare, per le grandi imprese (con oltre 250 dipendenti da almeno due anni e un fatturato superiore a € 50.000.000 o un bilancio superiore a € 43.000.000) e le imprese energivore (cioè con alto consumo di energia e iscritte all’apposito elenco), anche qualora fossero certificate secondo lo standard ISO 50001.
La comunicazione dei risparmi è invece volontaria per le imprese che hanno svolto interventi di efficientamento o si sono dotate di strumenti di monitoraggio dei consumi, anche se non rientrano negli obblighi del D.Lgs. 102/2014.