Vincite al gioco: è necessario dichiararle?


vincite al gioco

Tassazione e dichiarazione dei redditi: tutto quello che c’è da sapere sulle detrazioni delle vincite al gioco.  

Gli italiani credono nella fortuna! Sicuramente a supporto di questa tesi c’è un dato di fatto: molti italiani ogni giorno tentano la dea bendata per poter portare a casa piccole o grandi somme di denaro. A proposito di vincite, però, è importante capire bene qual è la cifra netta che si ottiene e quali sono le tasse che lo Stato detrae. La situazione cambia in base ad alcuni fattori: la tipologia di gioco e soprattutto la somma che si deve riscuotere.

Gioco del Lotto, Superenalotto, 10eLotto e Gratta e Vinci

Partiamo dal gioco del Lotto che prevede un prelievo dell’8%, effettuato direttamente da Lottomatica, per le vincite che superano i 500 €. Attenzione, però, la tassazione viene applicata solo sulla parte che eccede la somma.

Questa caratteristica è uguale per il Superenalotto, anche se in tal caso la percentuale di tassazione è del 20% e, proprio in egual misura, accade con le vincite del Gratta e Vinci che superano i 500 €. Mentre per il 10eLotto la tassazione è dell’11% e, come in tutti i casi precedenti, questa viene applicata sulla parte che eccede la soglia.

 

La tassazione per i Casinò online

Oggi sono sempre di più anche gli italiani che scelgono di giocare sui casino online AAMS e nel caso di vincita, la tassazione cambia in base all’importo ottenuto.

Le tasse vengono applicate solo su importi che superano i 500 €. Se siamo sotto i 1000 € poi la detrazione diventa del 15%, mentre dai 1000 € fino ai 10 milioni si arriva al 25%.

Come funziona con la dichiarazione dei redditi

Poiché, come abbiamo appurato, in caso di vincita sono proprio le concessionarie ad applicare già la detrazione sull’importo della vincita, non è necessario indicare quest’ultima nella dichiarazione dei redditi.

La tassazione su giochi non autorizzati

Va considerato anche che chi ottiene una vincita da un ente non autorizzato a operare in Italia deve dichiarare la vincita tra i “redditi diversi”, consentendo così la tassazione in base alle aliquote e agli scaglioni Irpef del vincitore.

Nessuna tassazione invece è prevista per le vincite in un Paese dell’Unione Europea, che non rientrano nemmeno tra i “redditi diversi”.

Prevenire è meglio che curare

A questo punto possiamo fare anche dei calcoli approssimativi in caso di vincita per capire qual è la somma che lo Stato trattiene e quella che effettivamente il vincitore riscuote. In ogni caso, però, si consiglia di scegliere sempre enti autorizzati e di conservare la ricevuta della vincita, che rappresenta sempre una forma d tutela in caso di accertamento fiscale.