Asma severo eosinofilico: biomarcatori nell’espettorato indicano remissione


Alcuni biomarcatori presenti nell’espettorato potrebbero essere utilizzati come marker surrogati di remissione di asma severo eosinofilico

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Stando ai risultati di uno studio preliminare pubblicato su Chest, alcuni biomarcatori presenti nell’espettorato potrebbero essere utilizzati come marker surrogati di remissione di asma severo eosinofilico dopo un anno di terapia con i farmaci biologici che hanno IL-5 come target terapeutico (mepolizumab e reslizumab).

Razionale e obiettivo dello studio
L’asma refrattario rappresenta comprende ancora oggi una quota di pazienti con asma compresa tra il 3% e il 10%, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. Questi pazienti rappresentano un onere elevato in termini di costi sanitari.

Negli ultimi anni sono state sviluppati dei farmaci biologici in grado di ridurre l’impiego di steroidi orali (OCS), responsabili di effetti collaterali a lungo termine. Gli anticorpi monoclonali diretti contro IL-5 (mepolizumab, reslizumab) o il suo recettore, IL-5R (benralizumab), sono stati approvati per il trattamento dell’asma eosinofila grave con miglioramenti tangibili delle condizioni dei pazienti. Tuttavia, sembra che i pazienti non rispondano allo stesso modo a questi farmaci.

Un’analisi post hoc di un trial clinico randomizzato ha esaminato i fattori predittivi della risposta a benralizumab o mepolizumab in vaste coorti di pazienti, osservando come un livello elevato di eosinofili nel sangue fosse legato a un miglioramento rilevante in termini di riduzione dei tassi di esacerbazione.

Anche se il livello di eosinofili nel sangue aiuta a prevedere una risposta generale agli anti-IL5 e anti-IL-5R, i biomarcatori che riflettono l’infiammazione locale, come quelli misurati nell’espettorato indotto, hanno migliori potenzialità nel prevedere l’intensità della risposta ai farmaci biologici perché riflettono ciò che accade realmente nei bronchi.

Alla domanda se esistono biomarcatori di remissione dopo una terapia mirata verso IL-5 nell’espettorato di pazienti con asma eosinofila grave ha cercato di rispondere questo studio che si è proposto di analizzare il ruolo dei mediatori della cascata di tipo 2 nell’espettorato come predittori di remissione.

Disegno dello studio e risultati principali
Lo studio, avente un disegno osservazionale  ha incluso 52 pazienti con asma grave avviati alla terapia anti-IL5 (51 con mepolizumab, 1 con reslizumab), provenienti da un reparto clinico specialistico di Liegi, in Belgio.
In questo studio il raggiungimento della remissione di asma era definito, dopo un anno di trattamento, dal soddisfacimento concomitante degli elementi seguenti:
– nessun trattamento cronico con corticosteroidi orali;
– nessuna esacerbazione;
– punteggio al questionario di controllo dell’asma < 1,5, punteggio al test di controllo dell’asma > 19, o entrambi;
– FEV1 ≥ 80% del valore predetto, miglioramento di FEV1 ≥ 10%, o entrambi;
– conta degli eosinofili nel sangue < 300 cellule/μL.

Sono stati misurati nell’espettorato di questi pazienti, prima del trattamento anti-IL5 i livelli di: perossidasi degli eosinofili (EPX), IgE, IL-3, IL-4, IL-5, IL-13, IL-25, IL-33, fattore di stimolazione delle colonie di granulociti-macrofagi, linfopoietina stromale timica (TSLP) ed eotassina-1.

Dall’analisi dei dati è emerso che, su 52 pazienti, 11 erano in remissione in base ai criteri di soddisfacimento sopra indicati. Questi pazienti erano caratterizzati da una maggiore conta di eosinofili, macrofagi e linfociti nell’espettorato, mentre la percentuale di neutrofili nell’espettorato era inferiore rispetto al gruppo in remissione.

Inoltre, i livelli proteici di eotassina-1, TSLP, IL-5, EPX e IgE nell’espettorato erano più elevati al basale nel gruppo in remissione rispetto al gruppo in non remissione.

Da ultimo, l’analisi di regressione univariata ha rivelato che il sesso maschile rispetto a quello femminile, la percentuale di neutrofili nell’espettorato, l’eotassina-1, l’IL-5 e l’EPX erano potenziali predittori di remissione di asma.

Riassumendo
Dai risultati di questo studio è emerso, quindi, che il 21% dei pazienti era in remissione un anno dopo l’inizio del trattamento con trattamento anti-IL-5.  Questi pazienti erano più frequentemente di sesso maschile ed erano caratterizzati dalla presenza di una conta più elevata di eosinofili al basale e dalla presenza di livelli più elevati di alcuni biomarcatori di tipo 2 nell’espettorato, come eotassina-1, TSLP, IL-5, EPX, e da livelli elevati di proteine IgE.

Per quanto i risultati siano assolutamente preliminari e vadano confermati in studi meglio dimensionati per numero di pazienti e potenza statistica, lo studio suggerisce come alcuni biomarcatori dell’infiammazione di tipo 2 a carico delle vie aeree respiratorie siano in grado di predire la remissione in pazienti con asma severo eosinofilico trattati con farmaci anti-IL5.

Bibliografia
Moermans C et al. Sputum Type 2 Markers Could Predict Remission in Severe Asthma Treated With Anti-IL-5. Chest. 2023 Feb 3:S0012-3692(23)00169-1. doi: 10.1016/j.chest.2023.01.037. Epub ahead of print. PMID: 36740095.