Il Commissario per l’alluvione agita il Partito democratico


Alluvione, la rabbia del Pd: “Vogliono il commissario per prendersi l’Emilia-Romagna”. Il tema della ricostruzione può mettere sul piatto il tornaconto elettorale e non l’interesse della popolazione

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Miliardi da spendere, visibilità politica e relazioni da allacciare in vista delle prossime elezioni. Sembra che per qualcuno, a destra, la ricostruzione della Romagna sia solo questo. Non un servizio da prestare alla terra martoriata e alla popolazione provata da questa tragedia”. Il giorno dopo lo strappo in Assemblea legislativa sul dopo-alluvione, col ‘siluramento’ di Stefano Bonaccini come commissario, il Pd va al contrattacco con Marcella Zappaterra, capogruppo dem in Regione.

“La discussione che sta andando avanti da giorni sulla nomina del commissario alla ricostruzione, nomina che spetta al Governo, ricordo, viene ridotta solo a una questione pre-elettorale da una parte della destra emiliano-romagnola e nazionale. Fuori dal coro di chi dice che questa nomina deve andare a un fidato uomo della destra, possibilmente del territorio in modo da spenderne il nome nella prossima campagna elettorale, ci sono i governatori delle Regioni a partire da quelli eletti tra i partiti di centro-destra come Massimiliano Fedriga, Luca Zaia e Giovanni Toti. Per loro è fisiologico che questo ruolo spetti al presidente pro-tempore della Regione Emilia-Romagna”. A Zapparerra non resta che appellarsi ai vertici del Governo. “Spero davvero che la presidente del Consiglio Meloni non pensi solo al tornaconto elettorale o alle pretese dei suoi alleati di governo, ma pensi piuttosto alle soluzioni più utili ed efficaci nel difficile percorso sul quale saremo giudicati tutti”. Ma intanto Fratelli d’Italia tira dritto. Sul commissario, fa notare la parlamentare Ylenja Lucaselli ad Agorà su Rai3, “si leggono tante ricostruzioni giornalistiche, ma la realtà è che il governo ne parlerà nei tempi adeguati e saprà individuare la persona più adatta al ruolo”.

Continua intanto il pressing pro-Bonaccini di Italia viva. “Un governo che non dovesse nominare Bonaccini, commissario per la ricostruzione dell’Emilia Romagna, sarebbe un governo che volta le spalle al buon senso, alle ragioni di opportunità, alla buona politica. Questa nomina doveva essere fatta senza discussione, de plano, come è sempre capitato in altre circostanze, in tutte le Regioni”, twitta il deputato Iv Davide Faraone. “Se adesso si cambia non lo si fa in nome di un interesse superiore ma per piccolissimo interesse di bottega. E intanto ad essere congelata non è solo la nomina ma l’emergenza… ed evidentemente anche le idee”. Tornando in Regione, se il centrosinistra non ha avuto l’ok delle minoranze sul dopo-alluvione e Bonaccini, la Lega lamenta la bocciatura delle proprie proposte. E’ il caso di Massimiliano Pompignoli, che aveva aveva chiesto il rinvio delle tasse regionali per le zone colpite. “Ne sono molto dispiaciuto. Lo consideravo un gesto importante e concreto, un primo punto fermo per la difficile ricostruzione che ci attende”, commenta oggi. “Il rinvio e la sospensione dei termini per il pagamento di tasse e contributi di competenza regionale avrebbe rappresentato, in questa fase, una prima boccata d’ossigeno per le popolazioni colpite dall’alluvione tenuto conto che, ad oggi, la Regione non ha stanziato alcuna risorsa per la ripartenza. L’unica risposta alla drammatica situazione che sta vivendo l’Emilia-Romagna, è arrivata con i due miliardi del Governo. Di ristori e risorse regionali al momento non c’è traccia”.