Torna in edicola ‘Scomodo’: nuova veste per il giornale degli studenti. Bucci: “Abbiamo rafforzato il nostro modello di giornalismo”
Più ambizioso, più approfondito, ma sempre fedele ai suoi ideali. Dopo due anni di assenza torna nelle edicole, nelle scuole e nelle università, ‘Scomodo’: il mensile indipendente di attualità e cultura under 30 più letto d’Italia. Non solo una rivista, ma anche un luogo di incontro e dibattito che è diventato negli anni un punto di riferimento per le nuove generazioni. Nato nel 2016 a Roma da un gruppo di ragazze e ragazzi liceali, il progetto editoriale torna nelle edicole con un nuovo assetto che non riguarda però solo la carta stampata, ma anche la costruzione di una comunità sempre più numerosa che ruoti attorno al giornale e agli spazi: da settembre 2023 Scomodo conta di aprire una Redazione ogni 6 mesi, a partire da Milano, per raggiungere nel tempo anche altre città italiane. L’obiettivo è creare dei poli di aggregazione per le giovani generazioni. Da qui la scelta dello slogan per la campagna promozionale: ‘Le pagine da scrivere servono ancora’: per sottolineare come la storia del mensile è ancora tutta da costruire.
“Il nuovo Scomodo- spiega alla Dire (www.dire.it) Edoardo Bucci, co-fondatore e Responsabile Editoriale di Scomodo– è ancora più approfondito, con articoli di inchiesta che hanno coinvolto fino a venti giovani redattori. Abbiamo rafforzato il nostro modello di giornalismo per offrire contenuti di qualità ma rimanendo coerenti con la nostra linea editoriale: parleremo come sempre dei temi legati alle nuove generazioni, e poi di sociale, terrori, persone. Fenomeni che sono sempre stati nella nostra linea editoriale e che stiamo cercando di sviluppare con più forza”.
Tra le novità anche una nuova identità grafica e l’interazione tra cartaceo e digitale. È prevista, ad esempio, la Lettura Aumentata, una modalità di fruizione progettata insieme a designer e sviluppatori che favorisce un accesso immersivo ai contenuti, garantendo una migliore comprensione e una maggiore interazione tra utenti. L’inchiesta di apertura del nuovo numero è su ‘L’Università disuguale’, con analisi delle difficoltà degli studenti a seconda della categoria sociale di provenienza. E poi racconti e reportage fotografici, sempre seguendo il filo conduttore delle nuove generazioni. Per il primo numero del nuovo Scomodo, che esce ‘rafforzato’ con 96 pagine, la tiratura è di 20mila copie. Ma il giornale non è l’unica dimensione di Scomodo.
“Da sempre ci definiamo una comunità reale: siamo circa 500 persone tra l’impegno editoriale e l’attivismo sul campo, che portiamo avanti con spazi, eventi, iniziative culturali- continua Edoardo Bucci- il centro di tutto è la redazione di Roma, un modello inaugurato nel 2020 e per noi di grande importanza. Un impegno che vorremmo replicare anche in altre città, a partire da Milano. La nostra idea è dimostrare che esperimenti come il nostro, nati dal basso, possono essere soggetti riconosciuti come seri e autorevoli. Ci poniamo anche come interlocutore che vuole parlare con tutti, prima di tutto i giovani, ma non solo”.
“In questi sette anni ci siamo dati un’organizzazione e messo in campo le nostre idee, prendendoci tutte le responsabilità- ha commentato anche Tommaso Salaroli Responsabile Esecutivo e Co-fondatore di Scomodo– Oggi insieme formiamo una comunità molto più grande di quella che avremmo mai potuto immaginare: 170.000 persone coinvolte, 350.000 copie distribuite e più di 450 eventi. Sono i numeri di un progetto che consideriamo un punto di partenza per continuare a costruire per e con la nostra generazione”.