Narcolessia: pitolisant migliora sintomi anche nei giovani


Nei bambini con almeno 6 anni di età con narcolessia, con o senza cataplessia, il trattamento con pitolisant ha portato a miglioramenti clinicamente significativi

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Nei bambini con almeno 6 anni di età con narcolessia, con o senza cataplessia, il trattamento con pitolisant ha portato a miglioramenti clinicamente significativi dell’eccessiva sonnolenza diurna, della cataplessia e di altri sintomi, secondo i risultati di uno studio di fase III pubblicato sulla rivista Lancet Neurology.

«Questi risultati sono in linea con i meccanismi d’azione di pitolisant, che comportano l’aumento della sintesi e del rilascio di istamina nel cervello attraverso il legame competitivo con gli autorecettori H3 presinaptici e l’aumento dell’attività di altri neurotrasmettitori che promuovono la veglia (come acetilcolina, dopamina e norepinefrina) legandosi ai recettori H3 sui neuroni non istaminergici, senza attivazione dei neuroni dopaminergici accumulati» hanno spiegato gli autori.

Pitolisant, approvato dalla Fda per l’uso gli adulti nel 2019, è il primo trattamento per i pazienti con narcolessia non inserito nella lista delle sostanze controllate dalla Drug Enforcement Administration (DEA). Di recente è stato autorizzato dall’Ema per il trattamento della narcolessia di tipo 1 o 2 nei pazienti con almeno 6 anni di età.

«Pitolisant potrebbe essere un’altra opzione terapeutica di prima scelta nella gestione della narcolessia e della cataplessia nei bambini e negli adolescenti, considerato il potenziale vantaggio della monosomministrazione giornaliera rispetto al regime posologico di oxibato sodico (utilizzato nel trattamento della cataplessia e per ridurre la sonnolenza diurna in chi soffre di narcolessia), che va assunto preferibilmente per due volte durante la notte» hanno osservato gli autori.

«Sulla base del profilo di sicurezza favorevole nelle persone che usano sodio oxibato e pitolisant sia in questo studio che in un trial trasversale, i medici potrebbero anche prendere in considerazione una combinazione di questi trattamenti per gestire casi complessi o gravi di narcolessia pediatrica» hanno aggiunto.

Valutazione di pitolisant in bambini e adolescenti con narcolessia
Lo studio ha coinvolto 110 pazienti pediatrici (età media 12,9 anni, 55% maschi, 82% presentava cataplessia) con narcolessia con o senza cataplessia provenienti da 11 centri del sonno in Italia, Francia, Paesi Bassi, Russia e Finlandia da giugno 2016 ad aprile 2021. I partecipanti presentavano una grave eccessiva sonnolenza diurna (Pediatric Daytime Sleepiness Scale, PDSS, >15) e non aveva ricevuto psicostimolanti per almeno 14 giorni prima dell’arruolamento. Quanti necessitavano di anticataplettici (incluso il sodio oxibato), dovevano assumere una dose stabile per almeno 1 mese.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 2:1 a ricevere pitolisant o placebo. Il 13% nel gruppo pitolisant e il 5% nel gruppo placebo assumevano sodio oxibato. Durante la fase in doppio cieco di 4 settimane il trattamento è stato titolato secondo quanto tollerato, da 5 mg al giorno a un massimo di 40 mg al giorno di pitolisant o placebo, quindi continuato a una dose stabile per altre 4 settimane, seguito da un periodo di 1 settimana con solo placebo.

Complessivamente, il 58% dei pazienti è stato trattato con pitolisant 40 mg al giorno e il 24% con pitolisant 20 mg al giorno. «La compliance mediana al trattamento è stata del 100% sia nel set di analisi completo che nel set di sicurezza» hanno osservato i ricercatori.

Miglioramenti significativi rispetto al placebo
Con pitolisant i punteggi di eccessiva sonnolenza diurna e cataplessia sono migliorati in modo significativo rispetto al placebo, con differenze medie aggiustate nel punteggio totale della Ullanlinna Narcolepsy Scale (UNS) rispettivamente di -6,3 e -2,6 dal basale alla settimana 8 (differenza media dei minimi quadrati, LSM, -3,7, P=0,007).

«Complessivamente i nostri risultati sulla sonnolenza e sulla cataplessia auto-riferite tramite l’UNS supportano l’efficacia di pitolisant nei pazienti pediatrici con narcolessia» hanno scritto il coautore Yves Dauvilliers dell’Università di Montpellier in Francia e colleghi.

Anche gli esiti secondari sono migliorati con pitolisant rispetto al placebo, con differenze medie aggiustate nella PDSS rispettivamente di -5,5 e -2,1, (LSM -3,4, P=0,002) e nella sottoscala della cataplessia UNS rispettivamente di -2,9 e -1,1 (LSM -1,8, P=0,023).

Almeno un evento avverso correlato al trattamento (TRAE) è stato segnalato dal 31% del gruppo pitolisant e dal 34% del gruppo placebo. I TRAE che interessavano complessivamente ≥5% dei pazienti includevano cefalea (rispettivamente 19% e 8%) e insonnia (7% e 3%).

Nonostante non sia stata riscontrata alcuna evidenza di particolari problemi di sicurezza nei pazienti che stavano assumendo altri farmaci, quando si considera l’aggiunta di un farmaco con un rischio di prolungamento dell’intervallo QT in soggetti che assumono dosi stabili di pitolisant, vi è un aumento del rischio delle aritmie cardiache, che devono essere sempre valutate, hanno fatto presente i ricercatori.

Referenze

Szakacs Z et al. Safety and efficacy of pitolisant on cataplexy in patients with narcolepsy: a randomised, double-blind, placebo-controlled trial. Lancet Neurol. 2017 Mar;16(3):200-207. 

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