Alla Galleria Alice Schanzer di Sutri (Viterbo) prosegue la nuova esposizione “Istante Mente Su Trino” di Bruno, Auro e Celso Ceccobelli
La Galleria Alice Schanzer di Sutri (Viterbo) è lieta di ospitare la nuova esposizione Istante Mente Su Trino di Bruno, Auro e Celso CECCOBELLI a cura di Silvia Previti, che sarà visitabile fino al 18 giugno 2023.
La mostra, il cui titolo si deve a Bruno, noto appassionato di calembour, di simbologia e rimandi a diverse dottrine, alchemiche, spirituali e religiose è (secondo l’Artista) un progetto espositivo intorno a una riflessione poetica e filosofica sul significato del tempo (“Istante mente” l’istante è il momento di un tempo che passa, mente voce del verbo mentire ) sulla spiritualità intrinseca di una famiglia intesa come Genius loci e cenacolo eterno (“Su Trino” deriva da Sutri, Trino come Trinità – Eternità ) ecco il miracolo alchemico dell’Arte Reale, formula per un tempo infinito.
Sutri, borgo che profuma di storia antica e sussurra le origini di un remoto inconscio collettivo, si delinea come fondale affine per la “nuova bottega” della famiglia Ceccobelli che, con questa mostra, da Todi viene trasferita in un’Etruria fertile di tracce secolari e nuove suggestioni.
Bruno, Auro e Celso Ceccobelli dialogano insieme ad alti livelli come veri poeti sorgivi, mettendo al centro la ritualità dell’operazione artistica, la sacralità della laude, l’ironia sottile nella scelta delle parole e dei riferimenti spirituali vibranti, rivolti ad “un’evangelizzazione” su più piani del pubblico.
Una conversazione tra due generazioni che si estende in verità ad un confronto più ampio nella storia.
Fil rouge di questo dialogo sutrino è l’asso portante della spiritualità e del ritorno alla “povertà” come “via sicura”, seguendo gli insegnamenti dell’avo todino Jacopone.
Un dialogo che si fa ricco e arricchente, per i protagonisti e per gli spettatori.
E se Jacopone da Todi diceva “Povertate more en pace”, i gemelli Ceccobelli accolgono l’insegnamento dal padre e dai nonni, coniugando arte, genio e ironia con uno sguardo attento nel presente, che Siddharta ammoniva essere “la causa del futuro”.