Disponibile su tutti i playstore di musica digitale la compilation Very Indies 2023, appuntamento che si rinnova per il secondo anno di fila
On air su tutti i playstore di musica digitale la compilation Very Indies 2023, appuntamento che si rinnova per il secondo anno di fila nell’ambito del mercato discografico. Ventisei sono i brani contenuti all’interno della compilation e selezionati attraverso l’omonimo contest Very Indies, lanciato tramite la popolosa community social Cercasi Musica Emergente dalla MusicBroker.It, etichetta discografica indipendente e primo distributore musicale Do It YourSelf del sud italia.
I brani rappresentano una sintesi significativa della musica indie al 100%, costituita oggi da tutti i generi, anche contrapposti tra loro: pop, dance, rock, rap, trap, etc.
Il fermento creativo e produttivo degli artisti indie di oggi è incredibile. Tale fermento è documentato soprattutto dai social media che, al contrario dei media tradizionali (stampa, radio, tv), permettono agli artisti di comunicare con più facilità e immediatezza i loro progetti.
Questo, però, non basta a far venire a galla tutta la buona musica indipendente dalle major, le multinazionali dell’industria discografica (Sony, Warner, Universal).
Purtroppo, infatti, il Mondo digitale alimenta l’illusone che distribuendo i propri brani nei negozi digitali di musica, si aprano le porte del successo, ma la realtà è che, come documenta un recente studio della GESAC (gruppo europeo di società di autori e compositori), il 93% degli artisti su Spotify ha meno di 1000 ascoltatori mensili: tutto ciò sottolinea una mancanza di trasparenza degli algoritmi utilizzati dai servizi di streaming a sfavore della visibilità della musica e della diversità culturale.
Oggigiorno, la musica indie ha bisogno di chi creda e investa sul suo potenziale, come la MusicBroker.It che, per il secondo anno consecutivo, offre questa opportunità di visibilità agli artisti indie.
Il fondatore della MusicBroker.It Antonio Meccariello dichiara: «Questo progetto ha la mission di cercare, sostenere, documentare, sviluppare la musica indipendente e la diversità culturale cercando di dare equità al sistema discografico, un ideale, forse irraggiungibile.
Per la compilation precedente, uscita nel 2022, abbiamo superato i 300 mila play sui servizi di streaming e i 400 articoli diffusi sul web.
Questi risultati non ci bastano, ma l’esperienza ci è servita per migliorare.
Ciò che ci è mancato è il sostegno degli artisti coinvolti nel progetto. Abbiamo cercato di diffondere un’idea collaborativa e comunitaria, ma pochi hanno promosso e sostenuto il nostro progetto e MusicBroker.It».
Perchè promuovere la musica indipendente?
La Musica Indipendente ha lo spirito intellettuale di rimanere fuori da quello che viene definito “il grande business”, lasciando unicità e assoluta libertà di espressione e ricerca stilistica ad ogni artista che vi si immerge.
La storia delle etichette indipendenti viaggia parallela a quella delle prime incisioni su disco e, fin dagli anni venti del novecento, esse si sono rivelate fondamentali per documentare l’evoluzione di generi come il blues e il folk.
Dalla seconda metà degli anni 40, poi, molte di queste si sono legate allo sviluppo del jazz e, successivamente, del rhythm ’n’ blues, del rock ’n’ roll e della musica soul.
Le etichette indipendenti, infatti, non avevano paura di sperimentare nuovi generi, divenuti col tempo importanti, a differenza delle etichette commerciali maggiormente focalizzate sulla musica già di moda.
MusicBroker.It immerge le proprie radici ideologiche in questo frammento di storia della discografia mondiale, prendendola come fonte d’ispirazione e esplicitando l’obbiettivo di permettere lo sviluppo della creatività di nuovi artisti, di nuovi generi musicali, sviluppando una rete indipendente, alternativa al mainstream