“Il Diario di Kaspar Hauser” di Paolo Febbraro, con traduzione inglese di Anthony Molino, si articola in quarantatré componimenti brevissimi
“Il Diario di Kaspar Hauser” di Paolo Febbraro, disponibile in tutta Italia, si articola in quarantatré componimenti brevissimi, spesso in forma di dialogo, che esplorano l’alienazione, lo smarrimento, la rara intelligenza di un’anima innocente di fronte alla realtà materiale, alle convenzioni sociali, alle assurdità e alle contraddizioni dell’esistenza umana. Sono le parole che, nella finzione letteraria magistralmente elaborata da Paolo Febbraro, Kaspar Hauser – il “fanciullo idiota”, icona del Romanticismo e mistero irrisolto, comparso dal nulla a Norimberga dopo aver, apparentemente, trascorso tutta la sua vita nella solitudine di una minuscola cella oscura – scambia con il suo tutore e amico Franz Paul Webern. Sono i pensieri intimi di un giovane uomo che non sa nulla del mondo, e che lo analizza con il candore di un neonato e la sincerità spietata di una creatura aliena.
L’espediente narrativo del “manoscritto perduto” (Febbraro immagina di aver ritrovato per caso il Diario originale in un vecchio volume, e di averlo tradotto) incastona una poesia enigmatica e commovente, a tratti ermetica, ricca di sinestesie e spiazzanti associazioni logiche, all’interno di un’architettura narrativa complessa in cui sono presenti, scrive l’autore, “tutti i generi letterari, la narrativa della Premessa necessaria e dell’Epilogo, la poesia dei componimenti del Diario vero e proprio, la saggistica della lettera finale e persino la drammaturgia, dato che molte poesie del Diario in realtà sono brevi dialoghi, microscopiche sceneggiature”. È un’opera multiforme, un palinsesto di scatole cinesi e molteplici livelli di lettura, che si snoda tra ricostruzione storica, fiction, poesia e riflessione metaletteraria.
Inizialmente concepito nel 1993 dopo la visione del film “L’enigma di Kaspar Hauser” di Werner Herzog, pubblicato per la prima volta nel 2003 e definito dallo storico e critico letterario statunitense Robert Zaller “un moderno capolavoro”, “Il Diario di Kaspar Hauser” è affiancato in questa nuova edizione dalla prestigiosa versione inglese di Anthony Molino, premiata nel 2018 dalla Academy of American Poets. Due splendide illustrazioni di Marco Stefanucci, titolate significativamente “La copia” e “L’originale della copia”, fanno da spartiacque fra le due versioni.
Paolo Febbraro (Roma, 1965) ha pubblicato sei libri di versi, ora rappresentati da Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022, edito da Elliot. Oltre a “Il Diario di Kaspar Hauser”, apparso dapprima presso le Edizioni l’Obliquo nel 2003 e poi tradotto in spagnolo, francese e inglese, tra gli altri suoi titoli segnaliamo le prose de “I grandi fatti” (Pendragon, 2016) e “L’arbitro parziale” (Castelvecchi, 2022), i saggi “L’idiota. Una storia letteraria” (Le Lettere, 2011), “Leggere Seamus Heaney” (Fazi, 2015) e “Poesia allo stato critico” (Inschibboleth, 2021). Febbraro è anche traduttore dall’inglese, di poeti quali Geoffrey Brock, Edward Thomas e Michael Longley. Di prossima uscita, sempre presso Elliot, è il suo libro di traduzioni “Poeta in due”. Versioni italiane.
Questa nuova edizione de “Il Diario di Kaspar Hauser” è in più punti differente da quella originale, e affianca al testo italiano la traduzione di Anthony Molino e due illustrazioni di Marco Stefanucci, ispirate al testo. Riporta infine – ma a sua volta modificato e tradotto – l’intervento letto nel 2017 in occasione della presentazione dell’edizione inglese presso l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino.