1 studente su 6 ‘tentato’ dall’idea di usare ChatGPT durante l’Esame di Stato: è quanto emerge da un sondaggio effettuato su un gruppo di 1.000 maturandi
ChatGPT è pronto a superare l’esame di Maturità in Italia? Chi può dirlo. Ma i nostri studenti, forse incoraggiati dai successi riportati dall’IA generativa in varie prove d’esame all’estero – non ultima la maturità olandese – si apprestano a testarlo sul campo anche da noi. Ben 1 maturando su 6, infatti, potrebbe ricorrere a questo aiutino durante le prove scritte: il 12% dice che proverebbe a farlo solo in casi di emergenza estrema, mentre il 5% sta già pianificando la strategia. È quanto emerge da un sondaggio effettuato da Skuola.net su un gruppo di 1.000 studenti, tra maturandi e “licenziandi” di terza media, per scoprire che impatto hanno le tecnologie di ultimissima generazione sulla loro vita da alunni.
Ma, prima ancora dell’esame di Stato, l’intelligenza artificiale generativa potrebbe trovare applicazioni illecite anche in campi di utilizzo teoricamente consentiti, come la preparazione pre-maturità. E in questo caso, la platea di potenziali utilizzatori è addirittura più ampia. Stiamo parlando di oltre 2 maturandi su 5, che non escludono di far “lavorare” l’IA evitando così di perdere tempo su libri e appunti: il 29% lo farà solo in caso di necessità estrema, mentre il 9% del campione utilizzerà per certo ChatGPT durante le sessioni di studio e ripasso. Più nello specifico, ChatGPT sembra essere il compagno di studi ideale per la preparazione del colloquio finale: tra i promessi utilizzatori, circa 3 su 4 useranno l’intelligenza artificiale per ripassare gli argomenti principali dei programmi, per assemblare la relazione del PCTO o per creare dei percorsi multidisciplinari personalizzati. Il restante quarto è, invece, più propenso a usarlo per approcciarsi meglio allo scritto di italiano (16%) oppure a quello “di indirizzo” (10%).
Qualcosa di simile potrebbe accadere anche tra gli studenti di terza media. Nonostante l’esame finale del primo ciclo sia, sulla carta, meno complicato della Maturità. Pure tra loro, infatti, circa 2 su 5 stanno prendendo in seria considerazione l’ipotesi di ricorrere a ChatGPT (e simili) per il ripasso: il 12% lo farà sicuramente, il 29% terrà questa opzione come scialuppa di salvataggio. E in tantissimi – quasi 1 su 4 – potrebbero sfruttarlo per preparare uno degli elementi chiave dell’esame di terza media: la tesina da presentare all’orale.
“L’intelligenza artificiale, dopo aver fatto parlare di sé per tutto l’anno scolastico, approderà anche agli esami di Stato? Gli studenti, armati di ChatGPT e fratelli, troveranno una nuova scorciatoia per aggirare le regole? Probabilmente no. O meglio, sono una sparuta minoranza coloro che sono disposti a ricorrere all’Intelligenza Artificiale durante le prove d’esame di Maturità e di Terza Media. Infatti l’uso dell’IA in ambito scolastico è ancora relativamente poco diffuso, anche perché per ottenere qualcosa di utile bisogna avere un minimo di dimestichezza con i prompt, ovvero i comandi, da impartire al software. E sappiamo che la nostra scuola non brilla per la trasmissione del pensiero logico-computazionale. La situazione è comunque destinata a evolversi rapidamente: a ben guardare, l’interesse degli studenti per queste applicazioni è decisamente ampio. Infatti, 2 su 5 stanno valutando di usare o useranno sicuramente l’intelligenza artificiale per la preparazione, con l’obiettivo di renderla più veloce, più performante e meno stressante”, ha commentato Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.