Al Museo Novecento prosegue la mostra “Ipostudio Architetti. Era di Maggio”


Il Museo Novecento ospita fino all’11 ottobre la mostra “Ipostudio Architetti. Era di Maggio”. Il progetto espositivo celebra i quarant’anni di attività dello studio fiorentino

Era di Maggio

In occasione dell’undicesimo appuntamento de Il Tavolo dell’Architetto, – la rassegna che vede protagonisti celebri architetti e studi di fama internazionale nel loggiato al piano terra delle ex Leopoldine – il Museo Novecento ospita la mostra Ipostudio Architetti. Era di Maggio (fino all’11 ottobre 2023).

Il progetto espositivo, a cura di Laura Andreini, celebra i quarant’anni di attività dello studio fiorentino guidato da Carlo Terpolilli e presenta una serie di progetti, frutto di concorsi di architettura a volte vinti a volte persi, che bene esemplificano la visione creativa di questa bottega artigianale dell’architettura.

“È una storia tutta fiorentina, quella di Ipostudio Architetti, ed è una storia di passione, studio e ricerca, strettamente connessa alla nostra città e in particolare al bellissimo quartiere di san Niccolò. – sottolinea la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini – Una ‘bottega’ artigianale dell’architettura che compie 40 anni e celebra questo anniversario importante in un luogo altrettanto strettamente connesso all’arte e alla bellezza di Firenze come il museo Novecento. Questa esposizione è anche un viaggio alla scoperta di un vero e proprio metodo di lavoro, un approccio innovativo che si può approfondire riscoprendo i tanti progetti di Ipostudio, vinti o non andati a buon fine ma altrettanto oggetto di impegno e dedizione. Si rinnova inoltre il focus nei confronti dell’architettura da parte del museo Novecento, proseguendo il ciclo di incontri ‘Il tavolo dell’architetto’, a riprova di un’attenzione a 360 gradi alle più svariate forme espressive da parte di quello che è ormai un polo culturale di riferimento per la nostra città”.

“Festeggiamo un’eccellenza fiorentina che ha dato contributi importanti nei campi dell’architettura civile e della progettazione urbana – ha sottolineato l’assessore allo sport e alle politiche giovanili Cosimo Guccione – proprio di recente Ipostudio Architetti ha curato il progetto del nuovo centro natatorio, donato da Fondazione CR Firenze, che sarà realizzato a San Bartolo a Cintoia. Un progetto importante perché l’area di San Bartolo è ormai il secondo quadrante sportivo della città e dopo l’inaugurazione di Palazzo Wanny, il centro natatorio completerà questa vocazione”. “È molto significativa la scelta di celebrare questo anniversario a San Niccolò, un luogo che richiama subito all’arte e alla bellezza di Firenze – ha aggiunto – sarà quindi l’occasione per dare vita, attraverso una installazione di poster art open air a tutti quegli incompiuti, opere e idee sinora chiuse in un cassetto, degli artisti e artigiani di quel quartiere. La street art torna dunque ad essere protagonista nella nostra città e l’amministrazione comunale prosegue nella sua politica di promozione di questa forma d’arte nelle sue diverse espressioni”. “Diamo visibilità – ha concluso l’assessore Guccione – a quella creatività e quel talento che spesso rimangono sconosciuti, in questo caso a una parte importante del nostro centro storico caratterizzata, da sempre, dalla presenza di botteghe artistiche e di artigianato. La street art, del resto, ha la capacità di far scoprire ogni espressione di bellezza presente nella nostra città”.

“Al Museo Novecento prosegue l’indagine sui grandi protagonisti dell’architettura, con particolare attenzione alle fasi progettuali che sono il fil rouge del progetto dedicato al Tavolo dell’architetto” dichiara Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento. “Dopo la grande mostra dedicata ad Adolfo Natalini, un altro importante studio del nostro territorio, apprezzato a livello internazionale è accolto nel loggiato interno del museo. Il gruppo Ipostudio è impegnato in nuovi progetti e nuove realizzazioni a Firenze, ultima l’assegnazione della nuova sede della Regione Toscana e si distingue per un’attenzione al linguaggio architettonico che non sia scollegato dalle pratiche artigianali e dal virtuoso legame con il contesto sociale e culturale. In questa occasione, importantissimo è l’unione con il quartiere di San Niccolò dove ha sede lo studio degli architetti, che per celebrare i loro 40 anni di attività, hanno immaginato una festa popolare che trova spazio con questa mostra anche all’interno del museo.”

“Era proprio di maggio, quando 40 anni fa fondammo l’Ipostudio architetti”, spiega Carlo Terpolilli, socio fondatore di Ipostudio. “Abbiamo ideato per questa occasione, insieme al Museo Novecento e al Comitato di S. Niccolò, dove ha sede il nostro studio, una serie di iniziative che includono una mostra antologica, proprio al Museo Novecento, costituita intorno a opere non realizzate ma anche a quelle in corso di realizzazione; la pubblicazione di un libro a mia firma, Architetture mai nate. Progetti di Ipostudio 1983/2023, edito da Forma edizioni, Firenze. Architetture che non hanno mai visto la luce, una metafora sulla impossibilità, quota parte significativa del lavoro dell’architetto e, insieme al Comitato di Quartiere e il Circolo URL e alle Botteghe di S. Niccolò, abbiamo immaginato di coinvolgere le botteghe artigianali del rione in una installazione urbana ‘Una bottega tra le botteghe’, perché tale ci riteniamo, in quanto parte del tessuto culturale, economico e sociale di Firenze.”

“Questa mostra dal titolo Era di Maggio esplora il mondo progettuale di Ipostudio Architetti e lo fa nell’intento di raccontare il raggiungimento di quella idea di bellezza – e che ne è al tempo stesso la loro ossessione – che perseguono i componenti di questa bottega di architettura” afferma Laura Andreini, curatrice della mostra. “Lidentità e la natura di Ipostudio è un divenire costante che ha permesso loro di non arrendersi mai. Essa è mutevole e cerca sempre un motivo valido per raccontare vite, storie, sogni – realizzati o meno – e architetture!”.

“San Niccolò è un rione di Firenze vivace e vissuto, capace di tradurre in occasione di socialità e di vita di comunità gli eventi che lo attraversano” dichiara Sara Nocentini, Presidente del Comitato San Niccolò. “La celebrazione dei quaranta anni di attività di Ipostudio architetti ci dà l’opportunità di rispolverare, dopo i duri anni dell’emergenza e dell’isolamento quel desiderio di connetterci e di incontrarci. Le botteghe d’arte e artigiane, i luoghi di cultura si uniranno simbolicamente in un percorso nel rione che metterà in luce un patrimonio prezioso di saperi e di relazioni. Il tema su cui dialogheranno artisti e artigiani è la condivisione di ciò che non è stato ancora realizzato, che magari lo sarà, o non lo sarà mai, ma che resta parte di un continuo processo creativo.”

Come in un racconto, la mostra raccoglie progetti di architettura prodotti in epoche diverse, ciascuno con la propria storia parte di una visione più vasta che fa riferimento a un metodo, un modo di approcciare la realtà, una particolare visione racchiusa spesso nei titoli, evocativi, delle opere che suggeriscono il significato profondo e quasi letterario attribuito loro.
La scelta di includere – all’interno di questa narrazione quarantennale che coinvolge la pratica di Ipostudio – larga parte dei progetti presentati ai concorsi di architettura, includendo anche quelli non andati a buon fine, deriva dal fatto che essi sono frutto di un lavoro serio, gioioso, doloroso, faticoso ma sempre approfondito e appassionato. Questo a confermare il modus operandi, la pratica dello studio come “modo di lavorare e di stare assieme”, per citare le parole di Carlo Terpolilli.

Tra i molti progetti esposti in mostra, saranno presenti quello realizzato per il Micas Malta International Contemporary Art Space, il Centro culturale dedicato all’arte contemporanea all’interno di un bastione fortificato a Malta, parte dell’intervento di ridisegno del complesso storico che include anche alloggi per artisti, atelier e spazi di verde pubblico; e ancora, il progetto per la realizzazione della Terza torre della Regione Toscana a Firenze, che vede questo elemento come caratteristico dello skyline fiorentino, oltre a trasformare l’intero complesso del Centro Direzionale della Regione rendendolo maggiormente fruibile e accessibile; segue il progetto dello stadio Artemio Franchi, nato da un approccio di estremo rispetto nei confronti dell’opera di Pier Luigi Nervi come vero e proprio monumento moderno, da restituire alla città e che presenta il nuovo stadio come sistema duale di “stadio nello stadio”; infine, i progetti per l’ampliamento dell’Ospedale della Carità di Locarno, che mira a realizzare una struttura innovativa caratterizzata dall’equilibrio tra tecnologie avanzate e comfort, e la Città della scuola Polo scolastico di Sarnoche ruota intorno alla loggia-stoà che riconnette il complesso di edifici con diverse destinazioni d’uso.