Riforma della giustizia, via libera dal Consiglio dei ministri al ddl Nordio: via l’abuso d’ufficio e stretta sulle intercettazioni. Tajani: “Berlusconi sarebbe soddisfatto”
Dopo il lutto nazionale, il governo Meloni ha ‘dedicato’ al presidente Silvio Berlusconi anche la riforma della giustizia, approvata all’indomani dei funerali del leader di Forza Italia. Un provvedimento che divide la politica perché abolisce l’abuso di ufficio, limita il potere di appello del pm e la pubblicazione di intercettazioni. In difesa della riforma, è intervenuto direttamente Nordio che al termine del Cdm, rassicura in conferenza stampa: “Ho sentito inesattezze sul vuoto di tutela che si realizzerebbe con l’abolizione dell’abuso d’ufficio che non c’è affatto: il nostro arsenale è il più agguerrito d’Europa”.
NORDIO: NESSUN BAVAGLIO ALLA STAMPA
Con un gioco di parole, il guardasigilli precisa che: “Siamo intervenuti sull’informazione di garanzia, che diventa una garanzia di informazione, nel senso che il giorno dopo finisce sui giornali. Ma non si tratta di un bavaglio alla stampa”.
INTERCETTAZIONI. NORDIO: RAGGIUNTO LIVELLO IMBARBARIMENTO
“Siamo intervenuti sulle intercettazioni, anche se non come vorremmo ma come faremo, perché una radicale trasformazione di questo sistema, che ha raggiunto livelli quasi di imbarbarimento, presuppone una rivoluzione del codice di procedura penale”, spiega il ministro della Giustizia. “Ma siamo intervenuti nel settore più sensibile in via d’urgenza per tutelare le terze persone che a loro insaputa vengono citate da persone intercettate che sono malandrine e spesso faziosamente, volutamente, fanno il nome di terzi. La normativa approvata impedisce la pubblicazione dei nominativi di terzi”.
ANM A NORDIO: NOSTRO DOVERE PARTECIPARE A RIFORMA
Critica sulla riforma, invece, l’Associazione nazionale magistrati. Il segretario generale Salvatore Casciaro afferma: “Non credo si possa parlare di interferenza se i magistrati partecipano al dibattito pubblico sulle riforme, anzi credo sia nostro dovere farlo. Sarebbe strano se ciò non avvenisse e se un’associazione libera di magistrati non potesse dare il proprio contributo tecnico nella fase di elaborazione delle riforme legislative, cosa che peraltro abitualmente già avviene anche nelle programmate audizioni in sede parlamentare. Nessuna interferenza, dunque, non comprendo questi timori, le forze politiche opereranno ovviamente le scelte che riterranno più opportune, ma fornire degli elementi tecnici di valutazione è un nostro dovere istituzionale”.
TAJANI: BERLUSCONI SAREBBE SODDISFATTO DELLA RIFORMA
“Berlusconi si è battuto sempre per gli ideali in cui credeva: uno di questi era la giustizia giusta per ogni cittadino che potesse essere giudicato con le regole e le garanzie che in una democrazia spettano ad ognuno di noi. Berlusconi sarebbe soddisfatto se fosse qui ad ascoltare le parole del ministro Nordio per quanto riguarda le decisioni adottate dal Cdm in materia di diritto penale”. Così il vicepremier Antonio Tajani aprendo la conferenza stampa al termine del Cdm come riferisce la Dire (www.dire.it).