Dermatite atopica eritrodermica: risultati durevoli con dupilumab


I pazienti con dermatite atopica eritrodermica hanno mostrato miglioramenti rapidi e sostenuti dei sintomi dopo il trattamento con dupilumab

Dermatite atopica: miglioramento della malattia con minimi effetti collaterali dopo la terapia topica mirata contro lo Staphylococcus aureus

I pazienti con dermatite atopica eritrodermica hanno mostrato miglioramenti rapidi e sostenuti dei sintomi dopo il trattamento con dupilumab sia in monoterapia che in combinazione con corticosteroidi topici, secondo i risultati di un’analisi post hoc di 6 trial clinici pubblicata sulla rivista JAMA Dermatology.

La dermatite atopica eritrodermica, un sottotipo potenzialmente grave dell’eczema, è una condizione infiammatoria della pelle associata a un eritema diffuso che coinvolge oltre il 90% della superficie corporea (BSA), prurito e desquamazione. I pazienti hanno spesso una storia di comorbilità con disturbi infiammatori di tipo 2 (asma, rinite allergica, congiuntivite allergica, cheratocongiuntivite) e altre complicanze (anomalie emodinamiche ed elettrolitiche, bilancio azotato negativo, instabilità della temperatura, linfoadenopatia, ipoalbuminemia, insufficienza cardiaca ad alta gittata).

Le caratteristiche fisiopatologiche della malattia comprendono un aumento dell’infiammazione cutanea, della proliferazione epidermica, del ricambio epidermico e della vasodilatazione cutanea con conseguente desquamazione ed eritema, spesso associati a grave prurito, lichenificazione e dolore cutaneo. Questi pazienti hanno un rischio più elevato di infezione, dal momento che infiammazione, fissurazioni ed escoriazioni aumentano la suscettibilità alla colonizzazione batterica.

«Abbiamo analizzato gli effetti di dupilumab con o senza corticosteroidi topici in soggetti adulti e adolescenti con dermatite atopica eritrodermica utilizzando tutti i dati disponibili provenienti da studi clinici internazionali multicentrici condotti con dupilumab in pazienti con eczema da moderato a grave» hanno scritto il primo autore Amy Paller e colleghi della Feinberg School of Medicine presso la Northwestern University di Chicago.

Analisi di 6 studi clinici
I ricercatori hanno condotto un’analisi post-hoc su 209 pazienti affetti da dermatite atopica eritrodermica coinvolti da 6 studi clinici randomizzati, controllati con placebo, sulla terapia con dupilumab.

I dati inclusi nell’analisi erano relativi al trattamento con dupilumab utilizzato sia come monoterapia che con l’utilizzo concomitante di corticosteroidi topici, confrontando entrambi con il placebo.

Gli endpoint primari dell’analisi includevano:

  • Efficacia del trattamento, misurata mediante BSA, Peak Pruritus Numerical Rating Scale (PP-NRS) ed Eczema Area and Severity Index (EASI)
  • Cambiamenti dei biomarcatori sierici, ossia immunoglobulina E totale, dermatite atopica (TARC) e lattato deidrogenasi
  • Sicurezza del trattamento, misurata dagli eventi avversi verificatisi dopo 16 settimane.

Miglioramento di numerosi aspetti della malattia 
L’analisi ha rilevato che, dei 3.075 pazienti che erano stati randomizzati a ricevere dupilumab ogni settimana o ogni due settimane oppure placebo, 209 soddisfacevano i criteri per la dermatite atopica eritrodermica al basale, 183 dei quali avevano completato il trattamento per 16 settimane. L’età media dei soggetti coinvolti era di 31 e 39 anni rispettivamente per il braccio in monoterapia e per il braccio con concomitanti steroidi topici.

Sia negli studi in monoterapia che in quelli con terapia concomitante, tutti i regimi con dupilumab hanno portato a un miglioramento statisticamente significativo sia dell’estensione della superficie corporea interessata (BSA) che dell’intensità dei segni della malattia rispetto al placebo.

La variazione della media dei minimi quadrati della BSA è stata di -40,7% e -61,0% nei pazienti trattati con dupilumab rispetto a -17,2% e -14,5% nei gruppi placebo (P=0,02 e P<0,001 rispettivamente per il dosaggio raggruppato una volta alla settimana e ogni 2 settimane in monoterapia, e con terapia concomitante). Un miglioramento statisticamente significativo è stato osservato anche nella variazione percentuale media dei minimi quadrati del punteggio EASI, con variazioni di -58,4% e -76,3% nei gruppi dupilumab rispetto a -22,3% e -19,3% nei gruppi placebo (P=0,002 e P<0,001 rispettivamente per la monoterapia e la terapia concomitante).

Risposte statisticamente significative sono state osservate già alla settimana 1 per il punteggio EASI nel gruppo dupilumab 200/300 mg ogni 2 settimane e nel gruppo dupilumab 300 mg una volta alla settimana e già dalla settimana 2 per la BSA nel gruppo dupilumab 200/300 mg ogni 2 settimane.

Il trattamento con dupilumab, in monoterapia o con concomitanti steroidi topici, ha determinato miglioramenti statisticamente significativi nei segni della malattia, nel prurito, nella qualità della vita e nei sintomi di ansia o depressione rispetto al placebo. Ci sono stati anche miglioramenti statisticamente significativi nei livelli dei biomarcatori sierici TARC, IgE sieriche totali e LDH.

Gli eventi avversi che si sono manifestati più spesso nei pazienti trattati con dupilumab sono stati reazioni al sito di iniezione, rinofaringite e congiuntivite.

«In questa analisi post hoc, dupilumab sia in monoterapia che in combinazione a steroidi topici ha comportato a miglioramenti rapidi e sostenuti nei segni, nei sintomi e nella qualità della vita correlata alla salute nei soggetti con dermatite atopica eritrodermica» hanno concluso gli autori. «Dupilumab ha mostrato un profilo di sicurezza accettabile che non differiva sostanzialmente tra questi pazienti e la popolazione complessiva affetta da eczema da moderato a grave arruolati in questi studi».

Referenze

Paller AS et al. Efficacy and Safety of Dupilumab in Patients With Erythrodermic Atopic Dermatitis: A Post Hoc Analysis of 6 Randomized Clinical Trials. JAMA Dermatol. Published online February 01, 2023.

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