In Italia si contano circa 10mila negozi di ottica, che offrono occupazione a 28mila addetti: tra gli aspiranti più donne e studenti stranieri
In Italia si contano circa 10mila negozi di ottica, che offrono occupazione a 28mila addetti: tra loro più di 18mila sono ottici. A questi si aggiungono altri millecinquecento ottici che lavorano, nell’industria, nel wholesale e a chi offre servizi alla rete dei negozi specializzati.
Per quanto riguarda il mercato dell’occhialeria, i dati più recenti sono quelli di Anfao, Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici, di febbraio 2023. Per Anfao, il preconsuntivo 2022 indica, per la produzione dell’occhialeria italiana nel 2022, un valore di 5,17 miliardi di euro, in crescita del 24% rispetto al 2021.
Aumentano i difetti della vista. Secondo stime approssimative, ad oggi, circa 35 milioni di Italiani utilizzano occhiali e 7 milioni sono utilizzatori di lenti a contatto. (Fonte: dati epidemiologici e sell out). Almeno 3 persone su 10 soffrono di miopia. (Fonte: Società Oftalmologica italiana- Associazione Medici Oculisti Italiani). Da segnalare anche la prevalenza del cheratocono, una deformazione della cornea che tende a peggiorare nel tempo: in Italia, gli esperti stimano da 29.000 a 156.000 persone affette da cheratocono.
La migliore aspettativa di vita degli italiani e il conseguente invecchiamento della popolazione creano, inoltre, le condizioni per una maggiore diffusione di disturbi che si presentano in età avanzata.
L’Osservatorio “Ottica e Lavoro” dell’Istituto Zaccagnini
A questi dati di mercato, si affiancano le analisi dell’Istituto Zaccagnini. L’Istituto, scuola professionale di ottica e optometria con sedi a Milano e Bologna e corsi di specializzazione a Torino e Venezia, annuncia gli ultimi dati della ricerca annuale che conduce sui suoi iscritti e che rielabora all’interno dell’Osservatorio Ottica e Lavoro. L’Osservatorio analizza, dal 1992, il flusso degli iscritti, il profilo degli studenti e le posizioni lavorative che occupano dopo il diploma. Un dato emerge in modo costante, da quando sono iniziate le rilevazioni: la maggior parte dei diplomati, con percentuali che vanno dal 95 al 97 per cento, trova lavoro entro sei mesi dopo aver concluso gli studi.
Il Network scolastico dell’Istituto Zaccagnini accoglie, ogni anno, una media di 600 iscritti. Secondo una stima approssimativa, circa il 24 per cento degli ottici italiani ha concluso il suo percorso di studi presso Istituto Zaccagnini.
Una professione ricerca, l’ottico, una professione che non guarda all’età
I dati relativi alle iscrizioni e ai diplomi conseguiti studiati dall’Osservatorio Zaccagnini mostrano un altro aspetto interessante. C’è una quota minoritaria, ma da segnalare, di studenti che approdano all’Istituto Zaccagnini dopo i 35 anni, anche a 40 e 50 anni.
Per questi studenti, la strada della professione di ottico è una seconda scelta, ma si rivela fortunata: le prospettive occupazionali, anche in età adulta e matura, sono buone in un settore che ha sempre richiesta di professionisti se preparati in Istituti adeguati alle sfide della professione.
Più studenti lavoratori
In generale gli iscritti al Corso di Ottica biennale abilitante alla professione di Ottico per studenti lavoratori sono in aumento. Nell’anno scolastico 2022-23, gli studenti lavoratori sono il 56 per cento del totale e hanno dai 24 ai 35 anni.
Per fare un confronto, nell’anno scolastico 1992/1993 gli studenti lavoratori erano 20 per cento del totale.
Oggi Istituto Zaccagnini, per rispondere alle richieste degli studenti, prevede, nel programma didattico, due versioni del corso per diventare ottico: per chi studia a tempo pieno e per chi concilia l’attività scolastica con un’occupazione. Questo iter di studi permette la partecipazione anche a chi lavora in altre province o regioni, grazie all’integrazione con contenuti multimediali, la possibilità di seguire anche on line, in diretta o in differita, le lezioni, moduli per il laboratorio o le esercitazioni anche nei fine settimana, un servizio di tutoring e assistenza personalizzata.
Osserva Giorgio Righetti: “Abbiamo visto che, nel tempo, è cambiato il profilo degli studenti ed è cambiato il loro approccio. In molti chiedono un’offerta formativa che dia loro spazio e possibilità di organizzare la giornata in modo flessibile. È una formula nata con la pandemia, ma ci siamo accorti che è utile sempre. Gli studenti oggi chiedono di poter gestire il loro tempo e per noi una didattica orientata al risultato, nei limiti delle regole, è il focus principale”.
Più donne, più studenti stranieri
Il numero degli iscritti nell’ultimo quinquennio è cresciuto del 37,7%. Tra gli studenti sono in aumento le donne: ad oggi rappresentano il 55 per cento degli studenti. Per fare un confronto: nel 1992, le donne erano il 40 per cento degli studenti presso Istituto Zaccagnini.
Questo valore è il risultato di un’onda lunga che da diversi anni ha ampliato la rosa delle professioni praticate dalle donne: “Sono molte le giovani donne che si iscrivono ai corsi di abilitazione di ottico”, spiega Giorgio Righetti, direttore di Istituto Zaccagnini. “Le donne che esercitano la professione sono precise, preparate, rigorose, pragmatiche. Sono, inoltre, più attente agli aspetti estetici, che contano, per esempio, quando prestano consulenza ai clienti per una montatura o per gli occhiali da sole”.
In aumento, presso Istituto Zaccagnini, sono anche gli studenti stranieri: per l’anno scolastico 2022/23 hanno raggiunto il 18%.
Recente è l’accordo dell’Istituto con l’istituto greco SBIE i cui studenti frequenteranno un percorso triennale per conseguire l’abilitazione di Ottico e l’attestato di specializzazione in Optometria presso lo Zaccagnini. Inoltre, l’Istituto ha riorganizzato i corsi di aggiornamento per Ottici svizzeri e per cinesi, addetti dell’Industria oftalmica e dell’occhiale. È, infine, recente l’interesse per la scuola italiana da parte dei Paesi arabi che vedono nell’Istituto Zaccagnini un partner per avviare la formazione per ottici e optometristi nel golfo persico.