Sul sommergibile Titan è finito l’ossigeno: non ci sono speranze per i passeggeri


Sono ormai nulle le speranze di ritrovare in vita i cinque uomini che viaggiavano sul sommergibile Titan, che si è immerso negli abissi per visitare il relitto del Titanic

sottomarino titanic

Sono passate troppe ore da quando si sono persi i contatti con il sommergibile Titan, disperso tre giorni fa durante una visita sottomarina al relitto del Titanic sul fondo dell’oceano Pacifico. Anche dovesse essere rintracciato, d’ora in poi, è pressoché certo che le 5 persone che viaggiavano dentro il sommergibile non possano essere più in vita. Le ricerche continuano senza sosta (è arrivata anche una nave dalla Francia con uno speciale robot subacqueo a bordo), ma le speranze di un possibile salvataggio si sono ormai affievolite. A bordo, per partecipare ad una visita ravvicinata al relitto del Titanic, c’erano cinque uomini. Uno di loro, Stockon Rush, è americano ed è il pilota nonché proprietario della compagnia OceanGate Expeditions che ha organizzato il viaggio. Poi c’erano un cittadino britannico, due cittadini anglopakistani (padre e figlio) e un cittadino francese. Prendere parte a questa escursione costava 250 mila dollari a persona.

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CHI SONO LE PERSONE A BORDO

Aveva deciso di regalarsi questa esperienza Shahzada Dawood, uomo d’affari pakistano, che era salito sul sommergibie insieme a suo figlio Suleman. Stessa scelta per il miliardario inglese Hamish Harding, che lo scorso anno è andato nello spazio con la Blue Origin di Jeff Bezos. A bordo anche l’esploratore francese Paul-Henry Nargeolet di 76 anni, pilota di sommergibili ma anche grande esperto del Titanic. Prima del viaggio gli esploratori avevano firmato una liberatoria in cui era descritta la pericolosità del viaggio ed era citata anche la possibilità di perdere la vita. I contatti con il sommergibile si sono persi un’ora e 45 minuti dopo l’inizio della discesa. Il relitto del Titanic si trova a 3.810 metri di profondità nell’oceano Pacifico al largo di Terranova, in Canada.

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LA VISITA AL RELITTO

Il viaggio per visitare il relitto, spiega la Dire (www.dire.it), dura complessivamente 8 giorni (4 giorni di andata e 4 di ritorno sulla nave ‘madre’). La spedizione del sommergibile negli abissi invece, ha una durata più breve, di circa 8-10 ore. L’equipaggio che ora risulta disperso è partito venerdì scorso da St. John’s di Terranova in Canada a bordo della nave madre rompighiaccio Polar Prince: il sommergibile, arrivati a 600 chilometri dalla costa, si è poi immerso nell’Oceano Atlantico e raggiungere il luogo in cui è affondato il Titanic: i contatti con la Polar Prince sono stati persi domenica mattina, un’ora e 45 minuti dopo l’inizio della discesa verso il fondo del mare. La discesa per arrivare al relitto doveva durare in tutto due ore. Il sommergibile Titan è lungo circa sette metri: a differenza di un sottomarino, è in grado di raggiungere una maggiore profondità ma è molto meno sicuro e dispone di meno potenza.

DOVE SI TROVA IL TITANIC

Il Titanic affondò durante il suo viaggio inaugurale il 15 aprile del 1912, dopo aver urtato un iceberg: nel disastro morirono più di 1.500 persone. A bordo ne viaggiavano circa 2.200. La gigantesca nave effettuava per la prima volta la traversata fra Southampton, in Inghilterra, e l’America: avrebbe dovuto attraccare nel porto di New York. Il relitto si trova sul fondo del mare a circa 1.450 chilometri) a est di Cape Cod nel Massachusetts, e 400 miglia a sud di St.John’s in Terranova. Il relitto venne individuato nell’attuale posizione solo nel 1985, dopo anni e anni di ricerche.

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QUEI LONTANI PARENTI SUL TITANIC

Wendy Rush, la moglie del pilota del sommergibile Stockon Rush (che è anche il proprietario della compagnia che ha organizzato il viaggio), è una discendente di due famosi passeggeri morti sul Titanic, ricchissimi, che rifiutarono di salire sulle scialuppe di salvataggio per fare posto a donne e bambini.Si tratta di Isidor e Ida Straus (lui insieme al fratello aveva dato vita al grande magazzino Macy’s), tra i passeggeri più ricchi che salirono a bordo del Titanic. I due anziani coniugi, a quanto riferito dai sopravvissuti, rinunciarono a salvarsi per permettere ad altri passeggeri di salvarsi: vennero visti abbracciati al momento del disastro. Nel film di Cameron, la scena viene immortalata in un cammeo: si vedono i due anziani sdraiarsi e abbracciarsi a letto mentre la nave imbarca ormai palesemente acqua.