Parkinson: benefici dall’aggiunta di opicapone 50 mg una volta al giorno alla terapia con carbidopa/levodopa (CD/LD)
Secondo una ricerca pubblicata in “Clinical Neuropharmacology”, l’aggiunta di opicapone 50 mg una volta al giorno alla terapia con carbidopa/levodopa (CD/LD) ha contribuito a raggiungere e mantenere le concentrazioni plasmatiche di levodopa nei pazienti con malattia di Parkinson (PD).
«I risultati presentati in questo studio affrontano un importante bisogno insoddisfatto nel trattamento della PD e un rilascio più costante di levodopa al cervello, aspetto che continua a essere una sfida nell’ottimizzazione del trattamento della PD» scrivono gli autori, un gruppo di ricercatori della Neurocrine Bioscences di San Diego, coordinati da Peter LeWitt, del Dipartimento di Neurologia, Wayne State University School of Medicine and Henry Ford Hospital, Detroit.
Gli studiosi hanno cercato di valutare la farmacocinetica e la farmacodinamica dell’opicapone – un inibitore della catecol-O-metiltransferasi (COMT) – come terapia aggiuntiva alla carbidopa/levodopa in pazienti con PD stabile.
LeWitt e colleghi hanno condotto uno studio di fase 1 in aperto in tre centri statunitensi includendo 16 pazienti adulti di età compresa tra 18 e 85 anni (età media: 64,3 anni; 62,5% uomini) con PD e miglioramento dei sintomi motori correlati mediante trattamento con LD.
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere CD/LD (25/100 mg) ogni 3 ore o 4 ore nei giorni 1, 2 e 15 mentre continuavano il loro consueto regime di CD/LD nei giorni dal 3° al 14°. Gli stessi hanno inoltre iniziato la terapia con 50 mg di opicapone la sera dei giorni da 1 a 14.
I ricercatori hanno raccolto campioni di sangue seriali per determinare le concentrazioni plasmatiche di opicapone, LD e 3-O-metildopa (3-OMD) e l’attività COMT solubile negli eritrociti.
Come cambia l’attività della COMT e la farmacocinetica della L-DOPA
Al giorno 14, la concentrazione plasmatica di picco dell’opicapone e l’area sotto la curva concentrazione/tempo (AUC) erano rispettivamente di 459 ng/mL e 2.022 ng/mL all’ora. I ricercatori hanno anche riferito che l’inibizione massima della COMT era dell’83,4% rispetto al basale il giorno 14.
Inoltre, l’AUC totale è aumentata dal giorno 1 al giorno 15 per ogni somministrazione a 3 ore (da 7.339 a 11.714 ng/ml all’ora) e per ogni somministrazione a 4 ore (da 7.570 a 13.159 ng/ml all’ora) dopo 14 giorni di opicapone. Questo farmaco ha anche diminuito le concentrazioni di picco e di valle della 3-OMD e l’esposizione complessiva alla 3-OMD, riportano i ricercatori.
«L’inibizione potenziata della COMT ha dimostrato di essere un approccio promettente per migliorare il controllo sintomatico delle fluttuazioni motorie nei pazienti con PD» proseguono gli autori. «Questi dati di farmacocinetica mostrano che l’inibizione della COMT con opicapone 50 mg più LD una volta al giorno comporta un maggiore aumento delle concentrazioni di valle di LD rispetto alle concentrazioni di LD di picco, il che comporta un ridotto indice di fluttuazione picco-valle per la LD».
«Con questi risultati, i pazienti possono raggiungere e mantenere concentrazioni plasmatiche aumentate di LD per una durata maggiore rispetto ai pazienti che ricevono solo CD/LD a rilascio immediato» concludono LeWitt e colleghi.
I messaggi-chiave
- Opicapone 50 mg unum/die in aggiunta a carbidopa/levodopa ha contribuito a raggiungere e mantenere le concentrazioni plasmatiche di levodopa nei pazienti con malattia di Parkinson.
- L’inibizione massima delle COMT era quasi dell’85% al giorno 14.
Fonte:
LeWitt P, Liang GS, Olanow CW, et al. Opicapone Pharmacokinetics and Effects on Catechol- O -Methyltransferase Activity and Levodopa Pharmacokinetics in Patients With Parkinson Disease Receiving Carbidopa/Levodopa. Clin Neuropharmacol. 2023;46:43-50. doi: 10.1097/WNF.0000000000000538. leggi